Di Luca Giordano
Sembra ieri quando, quattro anni fa,in una fredda notte di San Siro, l’arbitro fischiava la fine della partita finita zero a zero contro la Svezia che grazie al gol segnato all’andata approdava di fatto al mondiale di Russia al nostro posto, eliminazione costata la panchina all’allora Ct Ventura ed al presidente della Figc Tavecchio che già in altre occasioni aveva dimostrato di non essere all’altezza del ruolo ricoperto.
Poi c’è stata una rifondazione che ci ha portato quasi miracolosamente alla Vittoria dell’ultimo europeo, vinto ai calci di rigore proprio contro i padroni di casa del torneo: gli inglesi.
Da allora, quasi inspiegabilmente abbiamo buttato punti preziosi nelle partite di qualificazione al massimo torneo fifa, (sbagliando rigori e pareggiando con nazionali mediocri), per arrivare di fatto a giocarci la qualificazione al mondiale in una sorta di mini torneo da dentro o fuori.
Eppure, se la delusione di quattro anni fa è ancora forte in noi, bisogna ricordare anche il fallimento del 1958, a chi magari ancora non era nato. In quella sfortunata stagione, l’Italia era ancora “orfana ” dei giocatori del grande Torino, deceduti nel fatale incidente aereo di Superga che mise fine forse alla squadra italiana più forte di tutti i tempi. Allora per sopperire a queste grandi assenze, si decise di far giocare fin da subito i giovani più forti anche non pronti e persino di naturalizzare dei calciatori oriundi che però non trovarono fortuna nella nostra nazionale. Con queste premesse, fummo eliminati dalla modestissima Irlanda del Nord che si qualificò al nostro posto. Anche allora si gridò allo scandalo, proprio come quattro anni fa, facendo cadere le teste di chi contava.
Speriamo che oggi vada meglio di allora. PROVIAMOCI!