Di Luca Giordano
Si sono da poco concluse le paralimpiadi invernali di Pechino 2022, iniziate quasi in concomitanza con l’attacco russo all’Ucraina, che ha fatto scemare quasi completamente le notizie sui nostri atleti impegnati per portare a casa medaglie.
Già in tempi normali, lo spazio riservato nelle tv o nei quotidiani alle informazioni sui risultati delle paralimpiadi era molto limitato (una manciata di secondi al finire del tg o degli articoli nelle ultime pagine del giornale) ma quest’anno si è toccato il fondo con lo scoppio della guerra in Ucraina.
Quest’anno la spedizione azzurra non è andata benissimo: ha totalizzato soltanto sette medaglie delle quali due d’oro, entrambe di Giacomo Bertagnolli nello slalom e nella supercombinata disabili visivi. La sorpresa di questa edizione paralimpica è stata proprio l’ucraina che ha totalizzato ben venticinque medaglie (chiudendo dietro alla Cina).
E’ proprio questo il senso delle paralimpiadi, ossia la voglia di riscatto e gli atleti ucraini, già abituati a combattere ognuno contro il proprio deficit, quest’anno hanno aggiunto la voglia di rivalsa in segno di vicinanza al proprio popolo che stava e che sta combattendo tutt’ora.
Per noi italiani non chiedo corsie preferenziali, ma soltanto che venga data la giusta attenzione agli sforzi Di questi atleti, magari spazio come quello riservato agli atleti normodotati.