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Rispetti E Sospetti 2: Com’E’ Finita?

Di Vittorio Venditti

Pagliacci: (Non Quelli Di Ruggero Leoncavallo)!

Rispetti E Sospetti 2:
Riassunto delle puntate precedenti.

Questi: O ci leggono, o sono dei maghi Otelma!

I fatti:

Come puoi vedere dal link, nei giorni scorsi sono tornato sulla faccenda del non far entrare in casa sconosciuti, anche se si presentassero in giacca e cravatta, ovvero, inviati da enti, la cui credibilità è di gran lunga inferiore a quella di Re Carnevale.

Così infatti è stato.

Ma che è successo?

Dalla lettera che nei giorni scorsi avevo ricevuto, (avvocato da mio padre, in tutt’altre faccende affaccendato), mi si diceva di far trovare qualcuno in casa ieri, ventinove ottobre, dalle quattordici e trenta in poi, per l’esecuzione di un’ispezione che, naturalmente, non avrei accettata, ribellandomi anche in maniera non convenzionale, qualora gli avventori avessero avute intenzioni velleitarie.
Ieri mattina verso le undici invece, gli “ispettori” in questione si sono presentati a casa di mio fratello Tonino, cui avevano già fatto visita quattro anni fa, ed a cui avevano rilasciato un documento attestante quanto visionato.
Mio fratello, visibilmente adirato, ha spiegato a costoro che non intendeva ne intende ricevere ulteriori ispezioni per il futuro, mostrando e consegnando loro il documento rilasciato a lui quattro anni fa, con la pretesa però, di ottenere dati che attestassero la loro presenza a casa sua in data di ieri.

I Nostri, (di cui uno, pare, imparentato ad una nostra concittadina), dando i propri dati, hanno chiesto se fosse possibile eseguire l’ispezione dell’impianto di riscaldamento installato in casa mia e dei miei, al cui quesito, mio fratello, precedentemente indottrinato da me, ha risposto picche.
Gli ispettori dunque, hanno chiesto a mio fratello il mio numero di telefono per contattarmi, alla cui domanda, mio fratello ha opposto un educato ma fermo rifiuto, spiegando a costoro che il comunicare a loro quanto richiesto, avrebbe scatenato il fascista che dorme in me, costringendomi all’indignazione più ferma.
A questo punto, i Nostri hanno lasciato a mio fratello il loro numero di telefono, pregandolo di darne a me la comunicazione, a che io, in seguito, ma durante la giornata, li potessi contattare per un appuntamento.

Avrebbe detto Totò:
“A Chi!”

I Nostri, invece di venirci ad ispezionare dalle quattordici e trenta in poi, si sono presentati alle undici antimeridiane del ventinove ottobre, pretendendo una legittimazione del loro “lavoro”, cosa che io non avrei data, ne mai darò, visto quanto puoi leggere nel link, e nei sotto link che ti raccontano una storia che tale è e tale deve restare, assunto che esista per Costituzione l’inviolabilità del domicilio, e che al di là della costituzione, questa verrà difesa a costo di uccidere.

E NON SCHERZO!

Ieri infatti, mi ero preparato con le migliori intenzioni, ma avevo disposto l’uso di un’arma, qualora mi fossi trovato di fronte gente un po’ troppo insistente.

Nulla di tutto questo.

Senza pensare minimamente di prendere neppure un secondo di ferie per ottemperare alla richiesta in questione, sono rientrato a casa verso le tre e un quarto pomeridiane, attendendo l’arrivo di chi, secondo la lettera inviata, sarebbe potuto arrivare entro le cinque e mezza di ieri.

L’hai visti tu?
Io No!

Quindi?

Cosa pensare?
Che c’è di vero in queste visite?

Da dire che mentre veniva ispezionata la casa di mio fratello, io, in ufficio, mettevo a corrente della situazione un mio collega che, vista la lettera, mi confidava un fatto che confermava tutte le teorie in merito a queste “Visite”:

Il Nostro, vista la lettera, senza neanche leggerla esclamava:
“Ma è identica a quella che ho ricevuta io!”.

Entrando quindi in argomento, vengo a sapere che il mio collega, abitando nei pressi dell’ufficio di questi “ispettori”, si è recato per tempo presso costoro, per mostrare direttamente la documentazione richiesta.

Risposta?

“E’ inutile che lei sia venuto qui: dobbiamo comunque venire noi a casa sua!”.

Cosa pensare?
Che nascondono costoro?

Personalmente ribadisco a pieno quanto descritto nei link e sotto link che ho proposti alla tua intelligenza.
Come detto: Fra il truffatore ed il truffato, la ragione è del primo, atteso che l’altro abbia l’ultima parola per definire il contratto.
Di conseguenza, ogni tentativo di intrusione in abitazioni private, foss’anche l’intruso l’Angelo Gabriele che annuncia la nascita di Gesù Cristo, va evitato in tutti modi, magari (come mi ero predisposto io), armi alla mano.
Ciò, per evitare che al danno si aggiunga la beffa, intesa nel fatto che, presentandoci da truffati alle forze dell’ordine per denunciare il misfatto, non ci si debba ritrovare derisi e querelati, per aver disturbato il normale lavoro altrui, cosa già accaduta a chi scrive.

Insomma:
Se ti fregano, sono cazzi tuoi!

Io, per ora, mi sono difeso senza colpo ferire.

E quanto detto, sia chiaro, sarà Vangelo anche per il futuro.

Diversamente: Il sangue di costoro non è peccato che mi riguardi.