Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), De “Il Segreto Di Pulcinella”
(Foto), di Giacinta Venditti E Presa Da Internet Da Vittorio Venditti
(Video), Presi Da Internet Da Vittorio Venditti Ed “Il Segreto Di Pulcinella”
Minestra Riscaldata Di Undici Anni Fa
Mentre Riccia E Tufara…
Conta Meno Di Kunta Kinte, Ma In Quanto Kunta Kinte Canta. Parafrasando il tormentone inserito in Kunta Kinte, celebre canzone di Daniele Silvestri, si arriva al sunto di quanto si sta per descrivere, volendo cominciare al peggio una settimana che sembra porti alla penitenza da quaresima che per effetto delle nuove disposizioni da ‘affare coviddi’ si dovrebbe ridurre a cinque soli giorni, ma in modo non proprio conforme al rispetto dell’articolo tre della Costituzione della repubblica italiana, sempre che questo notte tempo non sia stato modificato, magari da un’estemporanea invasione. Tutto nasce da qualcosa che si vorrebbe far passare per novità, ma che non essendo stati in grado di uccidere chi già a suo tempo ne ha trattato, oggi viene sbugiardata e trattata come certe corbellerie meritano agli occhi di chi vuol vedere. Il fatto:
Prima mediante il TGR Molise Edizione Delle 14,00 Del 22, poi per mezzo del TGR Molise Edizione Delle 14,00 Del 25 ultimi scorsi, (quest’ultima ripetuta la sera alle diciannove e trentacinque), la soggetta in foto, forse come canto del cigno, dicendo ai quattro venti di aver scritto ad un esponente nazionale che milita nel partito al quale la stessa si fregia di partecipare, (ascoltata come quando si considera uno zero), poi aggiungendo di aver contattati politici regionali che però attualmente fanno parte di gruppi al governo, ma di altra estrazione ideologica, (questi probabilmente, oltre a trattarla con la sufficienza destinata ai dilettanti l’avranno pure derisa), ha voluto riportare a galla un tema del quale evidentemente non frega niente a nessuno, unico errore a pieno condivisibile, ma da trattare in maniera più seria e meno elemosinante.
Ci si sta riferendo a quanto riportato da questa testata qui, l’ultima volta lo scorso diciotto gennaio. Il punto richiamato però è considerabile meglio se si fa un passo indietro e si va a guardare quanto scritto dodici giorni prima e tutto sarebbe anche da tenere in considerazione se non esistessero già precedenti non di ieri, ma di undici anni or sono. Nel secondo filmato prodotto da coloro che vengono pagati da tutti, dissidenti compresi, si fa riferimento ad uno sviluppo turistico che evidentemente è stato ‘tralasciato’ quando le condizioni politiche erano più favorevoli a chi oggi si lamenta perché va ricordata l’assoluta ‘stasi’ in tema dell’amministrazione sinistra che ha governata la regione che non esiste dal duemilatredici al duemiladiciotto. Sarebbe davvero di cattivo gusto sparare sulla croce rossa, ricordando quanto accaduto in quel periodo che ha vista gambatesa sotto il sacco di soggetti provenienti dalla medesima ideologia, non in grado però di operare rasenti i muri per acquisire un ‘impiego’ al castello, oggi rivendicato con forza presso chi, di altre idee, sta attendendo da Roma le decisioni di nuovi tecnici messi alla guida di una sovrintendenza che serve a tutto fuorché a ciò a cui dovrebbe essere utile: lo sviluppo turistico moli-sano , in particolare gambatesano. Tornando indietro di undici anni, è bello riproporre l’inizio di una campagna, (Castello Di Gambatesa: Si Raccolgono Le Firme, del 4 giugno 2011 per l’appunto), minestra riscaldata e messa a disposizione di chi ha dimenticato mediante quanto si può leggere nel tempo presente: Una petizione per riaprire subito il Castello di Gambatesa, scritto comparso non sui mezzi di comunicazione gambatesani, (siano essi più o meno omologati), ma presso altre testate che evidentemente hanno presa la notizia così come verrebbe acquisita da chi, potendo, ma non avendone la necessità di dovere, la tratterà come olio sul quale scivolare senza ulteriori, già sterili conseguenze.
Si potrebbe affondare il coltello nella piaga, riproponendo il prosieguo della precedente campagna di sensibilizzazione sull’agonia del castello, simbolo culturale del paesello e soprattutto sui risultati fallimentari raggiunti da chi oggi si erge a paladina della resurrezione di un Lazzaro che irride quella e la cosiddetta ‘amministrazione muinicipale’ di Gambatesa, con una puntatina sulle minacce proferite nei confronti di chi già a suo tempo ha fiutato l’andazzo, (tutto in archivio per chi volesse consultare gli articoli), ma sarebbe un inutile cabrare con spreco di energia, soprattutto considerati gli effetti collaterali di perdita di credibilità, reputazione e di conseguenza di autorevolezza di chi giornalmente lavora per costruirsi la personale economia senza chiedere nulla alla politica, perciò, soprassedere è la regola. Diverso è invece andare a guardare come si opera nei paesi limitrofi, governati da amministrazioni provenienti dagli stessi partiti che vedono affiliati i politicanti gambatesani di mangioranza. Se dunque a Riccia è stato girato il video Borgo dei Borghi 2022, Tufara risponde mediante l’azione pubblicizzata fra l’altro con l’articolo, Bando Borgo dei Borghi, c’è anche Tufara. Il sindaco: “Progetto innovativo”, documenti che la dicono lunga sulla reale volontà di costruire qualcosa di basato sul lavoro e non sulle ‘chiacchiere di facciata’, intese a cercar di recuperare beceri posti già occupati e non certo per il bene di tutta la comunità, come politica seria prevedrebbe.
Non E’ Nemmeno Il Caso Di Chiedersi Se L’Avranno Capita.