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Festa Della Donna: Auguri?

Di Vittorio Venditti

Povere Mimose!

Periodicamente, come quando si è costretti a prendere un’amara medicina, ci ritroviamo a contribuire nel far girare l’economia appoggiando, volenti o nolenti, pseudofeste organizzate proprio per il bene dei commercianti e non solo.

Oggi, e non te lo aspettavi, vero? tratteremo della cosiddetta Festa Della Donna.

Per cominciare, tu che capisci molto più di me, dovrai erudirmi sul significato di un giorno che tutto è, tranne che una festa, a meno che per festa non si sia intesa quella fatta alle povere operaie morte nella fabbrica americana, fabbrica posta in uno stato che si dice assai più avanzato in termini di diritti civili rispetto a noi poveri “italiettani”.

Oggi, si sacrificano le mimose, (cui nessuno ha mai chiesto se fossero d’accordo), in nome di un non meglio identificato “omaggio” da offrire alle donne; forse per lavarsi la coscienza dai tanti torti fatti durante il resto dell’anno?

Oggi, in nome della “Festa”, le donne si riuniscono in locali per divertirsi con uno strano spirito di rivincita; un altro giorno non sarebbe stato validamente uguale?
E poi, rivincita verso cosa: forse verso quel femminismo tanto sbandierato e subdolamente già riposto in nome del “progresso”?

Una strana forma di pseudo buona educazione prevederebbe che oggi tutti i maschi facessero gli auguri alle donne, ma io, da quell’ignorante matricolato che sono, non riesco a capire:

Auguri?
Ma di che!

Forse di trovare un lavoro, negato alle donne non appena a queste baleni l’idea di avere un figlio?
Forse di poter vivere con la dignità di persone, non come prede da cacciare, oggi come durante tutto l’anno?
Forse di essere considerate non per la misura del seno o per la lunghezza delle gambe, ma per la loro intelligenza?…

E’ facile fare gli auguri a parole!
Un pò, anzi, parecchio più difficile è farli con i fatti, fatti da ribadire giorno per giorno, al di là di stupide quanto ipocrite pseudofeste, utili solo, da una parte a storpiare innocenti mimose, dall’altra a far guadagnare, qualche volta anche oltre il lecito, commercianti di fiori e ristoratori.

…Chissà quanti di loro Donne!…