Di Cesare Scalabrino
Coldiretti Molise plaude all’ultima operazione della Polizia Stradale di Isernia che con il supporto dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, ha scoperto e sanzionato un autotrasportatore che aveva a bordo un carico di latticini freschi non confezionati e privi di documentazione che ne certificassero la provenienza.
L’importanza della tracciabilità e dell’etichettatura è una delle problematiche su cui Coldiretti insiste da sempre a tutela del settore zootecnico e delle filiere agroalimentari a km zero. “Un settore, questo della zootecnia sia da latte che da carne – evidenzia il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – molto diffuso nella nostra regione dove il latte e suoi derivati, come anche le carni e i salumi, sono unanimemente riconosciuti per la loro alta qualità e sempre più apprezzati dai consumatori, come testimonia anche la crescente presenza nei mercati di Campagna Amica a Campobasso ed Isernia”.
“In mancanza di etichettatura e dunque tracciabilità dei prodotti, si corre il rischio – prosegue il Direttore di Coldiretti – di danneggiare gravemente le aziende che producono onestamente e con grandi sacrifici molte eccellenze agroalimentari dalla nostra secolare tradizione, con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione, ma anche sulla biodiversità e sul territorio dove quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”.
Parliamo di un settore già duramente colpito dall’emergenza Covid che vede gli imprenditori zootecnici, come quelli agricoli del resto, lavorare da troppo tempo ben al di sotto dei prezzi di produzione con un litro di latte alla stalla che viene pagato solo poche decine di centesimi. Basti pensare che occorre mungere tre litri di latte per poter acquistare un caffè al bar.
La crisi del settore va assolutamente fermata, conclude Coldiretti, perché è arrivata a livelli tali da costringere alla chiusura sempre più spesso anche moltissime attività di ristorazione; parliamo di luoghi privilegiati di consumo di prodotti del territorio che hanno consentito fino ad ora agli italiani ed ai molisani di conquistare il primato europeo di longevità.