Di Cesare Scalabrino
Dopo le manifestazioni a livello nazionale che giovedì 17 u.s., partendo da Roma, ha visto confluire in varie piazze italiane centinaia di allevatori e agricoltori contro il caro bollette e l’aumento esponenziale dei costi di produzione, giovedì 24 sarà la volta del Molise. Nella nostra regione, allevatori e agricoltori si ritroveranno, a partire dalle ore 9.30, davanti la Prefettura di Isernia dove terranno un sit-in. Nel corso della mattinata la Prefetta del capoluogo, sua eccellenza, dott.ssa Gabriella Faramondi, riceverà una delegazione dell’Organizzazione guidata dal Delegato Confederale e dal Direttore regionale, dott. Giuseppe Spinelli e dott. Aniello Ascolese.
In piazza ci saranno anche i giovani agricoltori che dopo la scelta coraggiosa di restare a lavorare nella loro regione, oggi sono seriamente preoccupati per il futuro e chiedono, fra le altre cose anche di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura. Dal latte alla carne bovina e suina, dalla frutta alla verdura, l’intera produzione agricola è strozzata dai bassi prezzi e dai maggiori costi dovuti al rincaro dell’energia.
“Per poter pagare un caffè al bar – afferma Giuseppe Spinelli – gli allevatori devono mungere tre litri di latte, pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia”. Per questo, prosegue Spinelli, “ribadiamo all’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, che urge un Piano zootecnico regionale, in mancanza del quale rischiano la chiusura a breve centinaia di aziende. Un danno incalcolabile in termini di occupazione, salvaguardia e tutela del territorio e dell’ambiente”.
Non va meglio per chi produce il grano per il pane, pagato 31 centesimi al chilo, o la carne di maiale per i salumi a 1,4 euro al chilo. Con l’esplosione dei costi energetici quasi un agricoltore su tre (30%) è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e con esse, la sovranità alimentare di tutto il Paese.
Nei documenti della piattaforma di mobilitazione della Coldiretti che sarà consegnata alla Prefetta, si legge tra l’altro la richiesta di sbloccare 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni, attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e fermare le speculazioni sui prezzi pagati agli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali.