Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali E Mario Ricca
Senza Ritegno Alcuno!
Eccoci dunque alla terza puntata di questa rubrica che non conosce fondo e pertanto, come un novello Nautilus, riesce a sprofondare sempre più nell’abisso.
Prima di cominciare però, una notizia di servizio:
Anticipo ad oggi il Barile, visto che domani, per espressa richiesta del corrispondente, dovrò trattare di una notizia prettamente gambatesana.
Sta in campana!
Sembrerebbe che trattiamo gli argomenti delle puntate precedenti, ma come sai, la vergogna ha mille sfaccettature e queste, con stomaco ardito, vanno trattate tutte e per intero, onde evitare che il benpensante di turno ci accusi di aver paura dell’“Ignoto”.
Ecco perché la top ten si apre con qualcosa di ordinaria imbecillità:
Lei non sa chi sono io: ministro inglese vs prefetto italiano – Luciano Casolari – Il Fatto Quotidiano.
Commento di Mario:
“Ogni reazione è degna del popolo che la manifesta”.
Commento mio:
Ed il popolo italiettano, a certe vergognose forme di maleducazione ormai ha fatto un voluminoso callo che non verrebbe estirpato neanche dalla più potente pietra/pomice, neppure se questa fosse infetta dal nucleare iraniano, indifferente com’è ad ogni forma di parassitismo, ad esempio quella riportata in quest’articolo, Il Fazioso – Ma è normale che ci siano centinaia di magistrati distaccati che non fanno i magistrati?, notizia che la dice lunga su ciò che andrebbe tagliato per il bene di tutti, ma che non viene toccato per il bene di pochi, quei pochi che, senza vergogna, rubano lo stipendio e sono i primi truffatori dello Stato che su di loro non riesce ad avere l’ultima parola, parola che lo stesso Stato ha sui molti che, ancora salassati e vessati in ogni maniera, sono così stolti (per non infierire), da non riuscire a capire che questo è il momento della rivolta sociale, da attuare sì, senza vergogna.
A suffragare tale vergognosa decadenza, calda calda, prima che mettessi in forno questa puntata del “Barile Raschiato”, mi è arrivata in soccorso questa bella “Cassata”:
Consiglio di Stato : é possibile copiare l’Esame di Stato | Sentenze Cassazione.
Senza aggiungere schifo a schifo, faccio mie le parole e le battute proposte dall’articolista che t’invito a leggere, prendendo però in prestito la frase estrapolata che ti propongo di seguito:
“Con l’esame di maturità si accertano “le competenze e le conoscenze acquisite in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo e delle basi culturali generali, nonché delle capacità critiche del candidato” e, pertanto, nel caso di specie non poteva essere ignorato il brillante curriculum scolastico della ragazza né le circostanze che hanno portato alla contestazione”.
Poteri che solo una donna può avere.
Ma ne parleremo più avanti.
Per chiudere, se l’affermazione decima in classifica fosse stata rivolta a chi scrive, costui, di rimando e senza pentimento alcuno, avrebbe risposto:
“E per lei è una fortuna! Sapendolo infatti, avrei prevista la carta igienica da comprare per pulirne i resti dal mio deretano!”.
Inutile dire che in caso di particolare sentimento di nervosismo, si sarebbe risvegliato il fascista che dorme placidamente in me, e probabilmente il nostro Prefetto, da Eccellenza, avrebbe preso uno schiaffone sul muso, a ricordare che i fessi, tali sono, tali restano, anche se rubando il pane allo Stato e la giornata a Gesù Cristo, pensano di far parte del mondo dei dritti.
Non può non occupare il nono posto quest’“appunto”:
Il Fazioso – Donna uccisa dal marito, lo Stato pretende 27mila euro di tasse sul risarcimento mai ottenuto.
Su questo argomento, Mario non si è espresso ed evito di farlo anch’io, per evitare di cabrare e dover acquisire la metrica dantesca, sparlare che mi porterebbe ad usare aggettivi ben al disotto dell’ultimo girone infernale.
E’ talmente vergognosa una simile notizia, che ha fatto schifo anche al computer che, come avviene in questi casi, mi ha presentato il messaggio che la conteneva, sputandomelo dalla casella di posta indesiderata.
Se però vuoi proprio soffrire, vedi e ripassa quanto scritto a commento della decima piazza.
Eccoci all’ottava posizione, che ci dà il destro per altre, “simpatiche riflessioni”:
Pari opportunità, rapporto Wef 2012, Italia all’80esimo posto.
Commento di Mario:
“Ma di chi è la colpa?
I soliti piagnisdei di chi si erge a vittima!
Ferma restando la solidarietà verso le donne vittime di violenza, per il resto, vorrei sapere le altre che vogliono?
Perché non fanno qualcosa di concreto per migliorare il piazzamento al posto di lamentarsi per qualcosa che evidentemente è voluta dalla maggioranza delle persone?
Ricordo a me stesso che la maggioranza della razza umana, a livello mondiale, è composta da donne!
La riserva indiana chiamata quota rosa non riesce ad essere così numerosa perché evidentemente questo fa comodo, ergo:
Smettetela di rompere gli zebedèi con le chiacchiere e, se ne siete capaci, reagite con i fatti”.
Commento mio:
Associandomi a quanto espettorato dal buon Mario, aggiungo una mia farneticazione che forse ti lascerà di stucco, ma che se hai letti i precedenti miei deliri, non dovrebbe dirti nulla di nuovo in merito al mio pensiero, quando si parla di donne.
Anticipata già qualcosa verso la fine del commento alla decima posizione, e proseguendo sulla stessa metrica, ti dico che io, per esperienza acquisita, ritengo che le donne comandino da sempre sul loro maschio, non fosse altro che per il fatto che le donne, per l’appunto, hanno qualcosa che il maschio vuole sopra ogni altro bene, quel qualcosa che le donne possono rifiutare di concedere, a volte stravolgendo politicamente la geografia mondiale.
Ciò, lo si può evincere ad esempio nei comportamenti femminei durante le battaglie politiche o le guerre che hanno farcita la storia del genere umano.
Considerate dunque le mode dei tempi, se si vanno a leggere i resoconti più o meno giornalistici, più o meno sacri che la storia ci offre, non si può non notare che la donna, voglia o meno l’uomo “Coglione” di turno, ha sempre e da sempre deciso, al momento opportuno, determinando poi i successivi eventi.
Detto ciò, ha ragione Mario nel chiedere, una volta e per tutte di smetterla di piagnucolare, dandosi finalmente battaglia, quella sana e genuina lotta per la sopravvivenza che le donne, se vogliono, possono vincere senza quote ma con quel punto di partenza, che se per loro è tale, diventa punto d’arrivo per l’uomo, in questo modo sicuramente tacitabile e bypassabile.
Settima piazza quindi assegnata ad una donna:
Shopping in auto blu, Polverini: «Era la scorta e ne ho chiesto sospensione» – Il Messaggero.
Commento di Marco:
“Ariecchela!
E che ti combina la Polverini?
Pensavi fosse uscita di scena?”.
Commento mio:
La lupa perde il pelo, non il vizio!
Chiude la prima metà della classifica di questa settimana chi, campobassano, pensa di essere dritto… proprio contro una donna:
Lino Chiarizia sfida i vip. Fiorello? “Un sempliciotto”. Uno show con la de Filippi? “Mai. Ci pesteremmo i piedi” . Prima Pagina Molise.
Commento di Mario:
“Plauso a questo nostro concittadino se riesce a trarre profitto da quello che fa.
Ai colpevoli dell’esistenza di certi fenomeni, che rendono famosi certi personaggi, va tutto il mio sdegno, soprattutto perché tra i da me disprezzati, ci sono molti che accusano Silvio Berlusconi di produrre tv spazzatura.
Dimenticate però che l’offerta è conseguenza della domanda e alla fine, ognuno a quanto merita!”.
Commento mio:
Ma siamo sicuri che Maria de Filippi…
Al quinto posto una nostra vecchia conoscenza che si ripropone periodicamente, come la peperonata, dura da digerire:
Schettino: “Stringere la mano ai naufraghi della Concordia è stato bellissimo” | tiscali.notizie.
Commento di Marco:
“Che para….!
Saranno naufraghi o ‘compari’ come nel gioco delle tre carte?”.
Commento mio:
Ecco un’altra vergogna all’italiana: il colpevole, (perché, alla faccia del più totale garantismo, come già detto tante volte da quest’inutile sito, Schettino è colpevole, oltreché dei reati a questo punto accessori, di codardia, reato che gli è valso l’“onore” di far assurgere il proprio cognome a sinonimo di vigliacco), il colpevole dicevo, viene fatto passare per vittima.
I mezzi di comunicazione di massa, (che grazie al fiorente mercato di clienti, vigente in Italia, si prostituiscono, ottenendo legittimi e lauti guadagni), in nome di questo “lavoro” stanno trasformando un essere insignificante per la collettività, in un Santo a cui, magari con la complicità più o meno chiara del “Solerte Magistrato”, alla fine la stessa collettività dovrà chiedere scusa, assumendosi la responsabilità della morte delle trentadue persone, colpevoli a loro volta e solo loro, di aver voluto fare una vacanza che si potevano risparmiare, evitando così di concorrere a che l’incolpevole “Comandante” disturbato nel suo Lavoro, si distraesse, andando a sbattere sui bassi fondali del Giglio, dovendo poi portare la nave il più possibile vicino alla riva e soprattutto, (guarda tu il temerario), dovendo in prima persona verificare se esistesse la remota possibilità di scendere dalla nave, provando questa manovra prima dei passeggeri.
Medaglia di cartone, da buon quarto, a questo titolo:
Giornalista Rai ai tifosi Juve: riconoscete i napoletani dalla puzza? Bufera sul web – Il Messaggero.
Commento di Marco:
“Per la serie: la mamma degli imbecilli è sempre incinta!”.
Commento mio:
La vergogna conclamata è pure miope.
Se infatti la colpa del giornalista che fa da capro espiatorio sia da ricercare nell’uscita a dir poco infelice, (la storia della cosiddetta unità d’Italia docet, come si evince dall’articolo che a suo tempo ti propose il nostro webmaster Riccardo, articolo del quale ti rimetto di seguito il link: La Spedizione Dei Mille, Le Truffe, I Massoni E La Regia Britannica), una correità ben più vergognosa si propone alla tua intelligenza, e coinvolge chi ha gestito l’R. V. M. del servizio in questione, ma soprattutto il caporedattore ed il direttore della sede RAI del Piemonte che non hanno presa la decisione di segare la domanda che ha offesa la napoletanità e che sicuramente, passata la buriana, darà all’audace giornalista la possibilità di fare soldi, magari facendosi accalappiare da famelici leghisti, in vena di rinascita politica.
Medaglia di bronzo e gradino più basso del podio vanno a quanto puoi leggere di seguito:
Uccise a coltellate l’ex marito stalker. Assolta, “fu legittima difesa” – Affaritaliani.it.
Commento di Mario:
“Perché arrivare in tribunale per giudicare lo stalker?
Perché una volta accertata la responsabilità non si dà alla vittima l’opportunità di far fuori chi l’a tormentata, magari a sangue freddo, senza l’emotività che priva del godimento?
Questo potrebbe essere esteso anche ai parenti delle vittime di pedofilia!
Magari con personale delle forze dell’ordine sottratto a inutili servizi di scorte e destinato a tutelare i futuri assassini da eventuali ribellioni dei loro ex carnefici?
Commento mio:
E poi dicono che l’italiettano medio non collabora!
Ecco un sistema sbrigativo ma essenziale e sicuramente efficace per ridurre tempi e costi della giustizia italica!
Argento e seconda posizione dobbiamo per forza concederli a questa genialità:
Presentazione della neo Associazione “Piero Polpetta.
Commento di Mario:
“Una polpetta avvelenata per Piero Ioffredi, Personaggio verso il quale non ho mai nutrito simpatia e ammirazione.
Ritengo però che se costui in vita fece realmente del bene in modo anonimo per propria scelta, l’anonimato vada rispettato anche a trapasso avvenuto.
Diversamente, ci troviamo davanti a un tentativo di speculazione, legittimo secondo il mio cinismo, purché non mascherato, altrimenti diventa offensivo dell’altrui intelligenza”.
Commento mio:
Ritengo valido quanto dice a proposito del tema, un documento utilizzato a seconda del vento, ed il cui Autore, sempre secondo la posizione della “vela”, viene tirato per la giacchetta a volontà:
Parlo del Vangelo di Gesù Cristo, che per quanto ci riguarda oggi dice:
“Non sappia la mano destra, ciò che fa la sinistra”.
Se il “compianto” a suo tempo si sia comportato secondo quanto appena proposto, non solo non ci è dato saperlo, ma la buona educazione, c’imporrebbe di non indagare in merito, lasciando la cosa nell’anonimato, così come desiderò il buon Piero.
Ogni altra azione in merito, denota la pochezza di certa gente, (a loro dire: “vicina al benefattore”), mettendo in luce il vergognoso modo di agire di questi “simpatizzanti”, sicuramente disconosciuti innanzitutto da chi, in vita, ha nascosto certe sue importanti e belle qualità, dignitose per quest’uomo al cospetto di Dio.
PAPPARAPAAAAAAA!!!!!!!
Questa settimana, Primo fra tutti e medaglia d’oro, questo concentrato di scempiaggini:
In curva i tifosi del Livoro intonano cori inneggianti le foibe, ma nessuno si scandalizza | Qelsi.
Commento di Mario:
“Oltraggio ai defunti.
A Livorno questo è permesso, ma se all’olimpico di Roma qualche frangia imbecille della tifoseria laziale inneggia all’Olocausto, la si processa e l’episodio fa il giro di tutti i rotocalchi”.
Commento mio:
La cosa mi fa talmente schifo che non posso far altro che associarmi e far mie le parole dell’articolista, a cui rimprovero solo l’errore di battitura che puoi leggere nel titolo, ma che comprendo a pieno, se dettato dalla perdita del controllo, insita in ogni uomo che vede i morti come tali e senza più alcuna bandiera sotto la quale ripararsi.
Per fortuna però, la notizia, anche se presa da un altro punto di vista, viene riportata anche da organi che non si possono permettere errori di battitura e, sia pur in modo parziale recita così:
Cori Morosini: Tosi, Verona sara’ parte civile – Calcio – ANSA.it.
Commento di Mario:
“Sarebbe cosa positiva se anche la società di calcio Verona si costituisse parte civile!”.
Commento mio:
Sarebbe cosa positiva se quel centinaio di cretini che infestano gli stadi d’Italia, evitando che intere famiglie, volendo passare un paio d’ore del loro tempo in maniera diversa, frequentino questi luoghi di spettacolo, forse troppo pagato ma pur sempre spettacolo, venisse estratto dagli stadi medesimi e ristretto in luoghi simili alle foibe, ove provare il dolore fisico e la paura di morire.
Secondo il mio inutile cervello… si potrebbero risolvere problemi d’ordine pubblico futuro, in maniera culturalmente definitiva e soprattutto con un grado di spesa e di danni collaterali, approssimativamente vicino allo zero, ciò, per la nostra e la felicità di Super Mario.
Ma qual è la volontà politica in merito?
Chi ci perderebbe se le cose cominciassero realmente a funzionare?