Di Luca Giordano
Se fino a dieci anni fa il mercato del vinile era movimentato solo da intenditori e affezionati del genere, oggi le nuove generazioni hanno scoperto il fascino di possedere il vinile del proprio artista preferito, tanto da invogliare le case discografiche ad investire nella stampa di dischi che ad oggi sono gli unici supporti musicali fisici ad avere un mercato.
Nascono così nuovi negozi di vinili, mentre impazzano le fiere di scambio, (anche online) e vendita di dischi usati.
E’ però sempre difficoltoso per chi non è del settore, capire il giusto valore del prodotto che si sta per acquistare. Per questo-come dice il proprietario dello storico negozio di vinili Backflip Records di Milano- bisogna fare attenzione alla professionalità del venditore che abbiamo scelto per intavolare una trattativa. Riconoscere una prima stampa è assai difficile, ma esistono delle piattaforme dove è possibile tracciare la cronologia del disco tramite il codice seriale che si trova all’interno della copertina.
Fondamentali sono le condizioni di conservazione del vinile, che ovviamente, meglio viene tenuto, più aumenta di valore. Per questo, bisognerebbe conservarli dritti o su di un piano. Importante, è inoltre, l’impianto musicale che si ha a disposizione. Un buon impianto, difficilmente provoca danni fisici al disco.
Secondo quanto riporta la rivista “Stone music” il vinile più costoso al mondo è il “White Album” (prima stesura) dei Beatles che è stimato oltre settecentomila dollari. Segue “Love me do” sempre dei Beatles, il cui valore si aggira attorno ai centomila dollari ed al terzo gradino di questo particolare podio compare una prima copia dei The Quarrymen che ne vale invece ottomila.
Ovviamente i vinili non devono essere visti come degli investimenti, (anche perché guadagnarci è cosa rara), ma in quanto mezzi che danno sfogo alla passione per la Musica.