Di Vittorio Venditti
La Colpa E’ Dell’Ucraina?
L’altro ieri, parlando di quanto si sta enfatizzando in Ucraina, il discorso è stato avviato con calma verso la giustificazione che nei prossimi mesi dovrebbe farla da padrona per indirizzare, a piacimento dei poteri forti, ogni lamentela per quanto pianificato non certo da questa testata, ma dal buon senso che generalmente non sbaglia.
Mentre in Italia si è nascosta la proverbiale ‘polvere sotto il decreto’, coprendo tutto con la ‘pandamia’ e non solo, chi sa, ha operato secondo i propri interessi, facendo in modo che oggi, ancora prima dei rigurgiti di coscienza del giovedì o più verosimilmente del post martedì grasso, ci si battesse il petto in segno di contrizione per prendere in giro quel popolino che una volta pluri-vaccinato, ha scoperto che quella portentosa medicina che non dovrebbe aiutarlo a morire di Coviddi, lo farà crepare di fame oltreché di rabbia per l’impotenza nel cercare e trovar lavoro che porta all’ovvia e scontata frustrazione derivante dalla più totale e voluta impreparazione a quel peggio, mai paventato dal regime, sempre visto da chi è dissidente e diffidente per natura. La riprova di quanto presente in questo scritto è data dal Caso Pfizer, a Catania in 130 a rischio licenziamento: “Siamo tutti terrorizzati” – la Repubblica, un giornale non proprio d’opposizione che spiega quanto tutti sanno, ma nessuno dice. Si è solo pensato di non imporre una quarta dose ‘anti-coviddi’ ed il risultato è leggibile nella perdita di quella certezza di arrivare alla pensione senza morire prima di stenti, secondo quanto profetato da un Siciliano d’origine più che controllata, quel Leonardo Sciascia che candidamente disse: “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini”.
Oggi si parla di inflazione che forse arriva al quattro per cento, quando in realtà in alcuni casi la stessa supera abbondantemente il quaranta in percentuale. I ‘comunicatori’ che conversano con chi lo è, pubblicando solo secondo il politicamente corretto, guardandosi bene dal trasmettere eventuali interviste che per sbaglio hanno ripreso anche l’umore contrapposto, (vedi tema ‘vaccinazioni’ e la sfida è aperta a chiunque riesca a dimostrare il contrario), predicando da giornali, radio, televisioni e rete in generale secondo i desiderata di coloro che poi pagano a questi lo stipendio, questi ‘giornalisti’, insistono tenacemente sul fatto che le catene della grande distribuzione corrispondono compensi da fame a chi produce, ma nonostante tutto non vende direttamente il frutto del proprio lavoro, (aggiunge il vostro articolista, non solo per altrui dictat, quanto spesso per innata ed immodificabile pigrizia d’azione e totale asservimento a chi mostra lucciole per lanterne), per poi, questi ‘operatori dell’informazione’, cercar d’imporre un inutile mea culpa da scaricare addosso a chi fa del profitto la propria essenza di vita. Secondo questi soloni della comunicazione, tutto si giustifica così e chi si lamenta lo può fare perché tanto nessuno ascolta per innata cattiveria d’animo. Subdolamente si è finalmente capito che le chiacchiere stanno a zero e di fatti se ne vedono pochi anche fra politicanti locali, soggetti che ostentando e scimmiottando una sicurezza nella quale nemmeno loro credono, invitano le imprese che ancora sanno cosa significhi lavorare, ad operare in attesa del fantasmagorico arrivo di quanto si avvicina ad una sempre maggior utopia, quell’improbabile e salvifico P. N. R. R., indicato per tentar di rabbonire coloro che sempre più spesso perdono impieghi già precari che una volta erano considerati miraggio per l’approdo alla ‘giusta pensione’ che permettesse a seguire un secondo lavoro in regolare nero. Tutta questa manfrina perché il Mercato lo vuole e l’Europa appoggia tali decisioni. Oggi per giustificare gli errori che nemmeno la storia, Maestra di vita, è riuscita a correggere, si dà la colpa all’Ucraina che produce il grano, lo riempie di radioattività e poi lo vende a ‘basso prezzo’ all’opulenza del vecchio continente, frumento intriso di aumenti a base di gas russo che ‘riscalda’ gli animi e non solo. Mentre arriva tal sbobba al popolino che viene distratto da Sanremo e ‘vaccinato’ a dovere, chi ha combattuto per rieleggere colui che avrebbe preferito defilarsi, da buon coccodrillo, (il combattente), piange finte lacrime, ridacchiando sotto i baffi per vedere di nascosto l’effetto che fa.
‘La Rivincita Sul Mondo Dei Fessi’: AVANTI TUTTA!!!