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Corso Di Braille Per I Ragazzi Dell’I.C. Baranello

Di Nicola Virgilio

Alla Scuola “Barone”, Sperimentazione Didattica In Favore Dell’Inclusione

Un altro progetto è stato portato avanti nel Plesso di Baranello poco prima delle festività natalizie. La necessità di rimanere sempre al passo coi tempi e l’attenzione nel favorire l’apprendimento degli alunni con diversa abilità, hanno spinto Dirigente e insegnanti della scuola “Giuseppe Barone” a coinvolgere i propri allievi in una sfida difficile, ma al tempo stesso accattivante, proprio in vista delle manifestazioni per la “giornata nazionale del Braille” istituita con legge n° 126 nel 2007. Gli eventi messi in calendario – a livello nazionale – per il prossimo 21 febbraio, dovranno offrire spunti nuovi di riflessione sui problemi legati alla disabilità visiva e sulle possibilità di migliorare l’integrazione dei soggetti ipovedenti negli istituti scolastici.

I.C. BARANELLO

In quest’ottica è calzato a pennello il corso, unico nel suo genere e mai prima d’ora inserito nelle programmazioni annuali scolastiche di Baranello. Una quindicina di ragazzi, per lo più appartenenti alla classe terza, è stata coinvolta in un percorso formativo riguardante le tecniche di apprendimento del sistema di lettura e scrittura “Braille”, sperimentato per la prima volta intorno al 1850 e che ancora a tutt’oggi rappresenta l’unico applicabile con persone ipovedenti. Proprio in occasione del duecentotredicesimo anniversario della nascita di Louis Braille, la neo dirigente Di Blasio ha voluto chiedere allo staff del dipartimento sostegno che è attivissimo e che da anni rappresenta il fiore all’occhiello dell’intero Istituto, la creazione di un laboratorio per l’acquisizione di conoscenze e competenze di base del metodo messo a punto dal noto inventore francese. L’obiettivo è stato quello di fornire “strumenti” utilizzabili nell’immediato e che possano aiutare ad annientare le ultime barriere esistenti nelle classi dove sono presenti studenti videolesi. Docenti e ragazzi del piccolo Plesso, hanno così potuto acquisire alcuni dei prerequisiti indispensabili per comprendere un metodo antico, ma al tempo stesso assolutamente innovativo riguardante la didattica inclusiva di una scuola secondaria. Le varie sperimentazioni messe in atto, grazie alla collaborazione di formatori esterni, hanno suscitato curiosità e voglia di replicare esperienze di questo tipo già nel prossimo anno scolastico.