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Gambatesa: L’Anno Che Sverrà

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Antonio Venditti, Marco Frosali E Prese Da Internet
(Video), Preso Da Internet Da “Il Segreto Di Pulcinella”

Parte ‘Chiara’

Spot D’Altri Tempi Per Una Fazione Locale. Si, Ma Quanto C’Entra Con Le Maidunate? – In giorni dispari perché porta bene, ecco l’ultima puntata della prima saga del duemilaventidue. Dopo averne scritto qui il primo gennaio e qui l’altro ieri, è d’obbligo la conclusione su qualcosa registrata tre anni fa e fatta decantare per probabile mancanza di ‘cantori’, così tanto a lungo che il risultato di tal lavoro ha dato da pensare che forse tutta questa voglia di mandare in onda qualcosa di tirato per i capelli, in realtà non era nell’animo degli autori di una trasmissione che se si fosse dovuta basare su presupposti simili, sarebbe stata chiusa da tempo immemorabile.

Rai

Mamma RAI, si sa, ha bisogno dei suoi tempi, ma mentre altri vincevano sul campo per poi venir derubati da soggetti che campano di quello, c’è stato chi ha approfittato del pubblico per gestire affari al limite del privato, dimostrando ciò che poi da fuori è stato così interpretato. Si parlerà dunque dello spezzone di un programma bandiera di RAI tre che mostra il poco che accade in un paese morto come Gambatesa.

Girato a cavallo fra la fine del duemiladiciotto e l’inizio dell’anno successivo, quanto visibile se si clicca il collegamento ipertestuale testé presentato, è stato mostrato al pubblico solo il trentuno dicembre scorso ed è stato caricato in Rete l’altra mattina, quando il servizio segreto di base che collabora con questo giornale, con la sua solerzia, ha staccata e resa caricabile sulle pagine al momento sotto esame, la parte che interessa i gambatesani, lasciandola a libera disposizione di chi vuole scaricarne il contenuto senza alcun vincolo, almeno finché gambatesanews avrà vita. Il pezzo, della durata complessiva di venti minuti, è basato su un format presente da anni in quel programma televisivo: si spazia per il luogo da presentare per poi arrivare ad un clou prefissato che dovrebbe trasmettere quasi l’essenza della vita di quel posto, nel caso di Gambatesa, le maidunate delle quali si è discettato con tutti gli annessi e connessi per poco meno di dieci, dei preziosi giri di lancette al tema dedicati.

In questo caso, in realtà si è trattato di mostrare sì, il borgo, (per altro nel frattempo alcune cose a livello architettonico sono ‘cambiate’, così come qualche persona è venuta a mancare, non solo dal punto di vista strettamente canoro/musicale), presentando però il paesello in modo parziale, inteso come la messa in mostra in maniera meramente folcloristica di una determinata fazione politica che nulla ha a che spartire con la generalità dei gambatesani. Va in oltre aggiunto che si è dato spazio ad ‘arti’ che se immerse in un clima di collocazione generale possono aver senso, così come presentate, a dire di chi scrive, sono state l’enfatizzazione di precedenti azioni politiche, oltreché commerciali che alla fine della fiera, sono rimaste fini a sé stesse, si spera con qualche ritorno di guadagno per chi si è mostrata affaccendata in faccende che nulla hanno a che spartire con il senso stesso delle maidunate.

Gambatesa: Panoramica

Alle diciassette e quarantatré del trentuno dicembre duemilaventuno dunque, dalle torri televisive di RAI tre, è stato irradiato quanto ora verrà richiamato, innanzitutto mediante un’esagerata enfasi nella presentazione di Gambatesa e dei suoi antichi e più o meno nobili edifici lasciati decadere, abbandonati alla natura che si riprende i suoi spazi, casolari e masserie che se fossero stati adeguatamente ristrutturati, ma da tempo, come accade ad esempio in Alto Adige, Toscana e posti che sanno vivere di turismo, a quest’ora avrebbero risolto a pieno anche l’annoso tema ‘spopolamento’, vero mantra per chi da queste parti spera in finanziamenti a pioggia perché deve preservare la personale fantasia, preferendo vivere su furbizia e presa con metodi più o meno leciti, dei beni altrui.

Lago Di Occhito

Il commentatore fuori campo ha poi decantate le qualità del vicino lago di Occhito, vera fonte di approvvigionamento non solo idrico per la vicina capitanata, non tirando in ballo però che tutto questo ‘progresso’ di mezzo secolo fa, è nell’attuale realtà una vera iattura per il clima locale che da secco è diventato più umido e nebbioso di quello padano, restituendo per contro ai molisani la cronica mancanza d’acqua che a Gambatesa sembrava risolta, ma che si è dimostrata l’ennesima presa in giro imposta da soggettucoli che stupidi come sono, non si rendono conto del fatto che le bugie hanno le gambe corte, il naso lungo e come tutto ciò che assomiglia loro, (per essere educati), vengono a galla. Dell’argomento ‘acqua’, si riparlerà a seguire: PROMESSO!!!

Castello E Chiesa Madre

La storia del borgo: com’è stata evidenziata? Ricordando il nome del probabile primo signore del posto, anzi del soprannome del nobile chiamato in causa, atteso che Gambatesa sia da attribuire ad un difetto fisico di chi è rimasto così furbamente negli annali, almeno di chi sa dell’esistenza di questo lembo di terra del quale si accenna al Castello, così ben trattato se si ha voglia di tornare indietro di un mese. Ciò per non rivangare il passato, nemmeno troppo recente, altro tema che verrà ripreso nei prossimi giorni, vista la scandalosa latitanza del governo centrale in merito.

Gambatesa: centro storico

Finalmente, dopo un paio di minuti d’incipit, si tocca il tema che in maniera spezzettata, verrà tenuto in considerazione come descritto sopra, iniziando a mostrare l’operatività di una squadra, (nella versione musicale antica), gruppo che per varie ragioni lunghe da spiegare, praticamente non esiste più. Il momento è buono perché chi ha prestata la propria ‘forestiera’ voce al di là delle immagini, dia spazio ad un locale racconto estremamente sintetico della storia delle maidunate gambatesane, (in vario modo queste sono presenti in buona parte del Molise), dimenticando, probabilmente in maniera voluta, il carattere eversivo degli stornelli da improvvisare, non certo da trattare come si è pensato di fare circa un mese a dietro, corbelleria che ha dato il via agli scritti sull’argomento per questo cambio data, proposti dalla presente testata. Da dire infatti che il vostro cronista, imbeccato da un grande che è stato Don Antonio Macchiarola, (Totonn) che nei primi anni settanta ha voluto inculcare allo scrivente ogni forma genuina della Tradizione oggi uccisa, chi vi tedia, dal millenovecentottantadue ha avuto l’onore e l’onere di creare o solo esser componente di squadre di vario genere, piccole e gigantesche, da fisarmonicista e cantore, diverse volte da caposquadra, cosa che non si augura nemmeno al peggiore dei propri nemici: in basso verrà spiegato il perché. Questo per dire che non si sta trattando la questione come copia/incolla, ma seguendo i dettami di San Francesco di Sales, ovvero papa Francesco che recentemente ha ricordato che chi vuol far Informazione, deve consumare le suole delle scarpe e se non le ha, persino i piedi nudi al fine di conoscere, approfondire e per concludere un lavoro egregio, divulgare quant’è frutto dell’inchiesta portata avanti a schiena dritta. E’ questa la ragione che dovrebbe chiarire ogni preciso risentimento contro gente che da anni e soprattutto in rare occasioni come quella di cui al video, anziché promuovere seriamente qualcosa che vive da circa tre secoli, ha fatto di tutto per minarla dalle fondamenta, come leggerete nell’estratto copiato di sana pianta dal pezzo ‘d’Augusta Emissione’

Tarallo

Andando avanti nel discernere le informazioni che derivano da venti minuti persi, si parla del tarallo de.Co. che il vostro articolista ha definito spesso ‘De Che’. Per dire che tutto finirebbe a tarallucci e vino, si è pensato di eleggere una delle tante cantine a ‘quella migliore di Gambatesa’, offendendo così i restanti locali produttori di quel prezioso nettare, (fatto con l’uva, non che l’ha vista solo in foto), contadini ed in generale concittadini che operano in totale autarchia e non necessariamente per rendere vangelo il fatto che ‘In molti vanno a riempire da lui le damigiane’, in realtà colmate sì, ma con il privato e genuino lavoro di ogni locale che poi offre il vino ed ogni genere di conforto, solido o liquido che sia, alla squadra che lo va a visitare

‘E’ stato presentato colui che la fa da padrone come ‘il fondatore’ di un’associazione che laddove le maidunate da sempre sono spontanee e libertine, non ha avuto, non ha e non avrà ragione di esistere, a meno che in quel senso non si pensi ad addomestic-azioni ‘politiche’ che lasciano il tempo che trovano per chi ritiene che una tradizione sia tale e che ogni modifica non ne snaturi la base stessa della sua esistenza. Per tirare avanti, il discorso viene buttato sul generale… tanto da arrivare a ricordare la creazione di una ‘scuola delle maidunate’, appiglio che si rompe sotto la stessa pesantezza di chi si arrampica sugli specchi, considerando che già i bambini non accettano dictat sul come comporre le strofe, vedi più in basso.

Com’E’ Ora Il Municipio, del 14 ago 2021, ore 13,23

Dunque, come annunciato sopra, ecco l’estratto della ‘lectio magistralis’ sull’essenza della tradizione delle maidunate, impertinentemente interrotto dal vostro cronista con i trattini e le risposte che vengono lasciati al giudizio di chi legge: … “Vivere a pieno la propria comunità, non perdendo i valori dei propri genitori, dei propri nonni, ma che siano anche proiettati verso il futuro. Nessuno può rimanere legato ad un passato che non esiste più. E la tradizione delle maidunate su questo ci aiuta perché non è una mera manifestazione, una mera esibizione sempre uguale, sempre fine a sé stessa e non è neanche la riproposizione di un rito che si faceva tanti anni fa, secoli fa e che oggi non ha più valore o a cui non credi più. – Quindi la Tradizione delle maidunate non è più tale e finalmente lo si dice con quella chiarezza che generalmente si attribuisce ai principianti: Dèo grazias! – Chiunque viene può essere un protagonista di questa tradizione, basta che porta lo strumento, perché poi si entra nelle case e possono mangiare ed entrare con la squadra”. A questo punto, due situazioni vanno chiarite: la prima consiste nel fatto che questi soggetti, una volta invitati i forestieri/turisti, li abbandonano a sé stessi, strumento o meno e spetta a chi, cantando e suonando per strada, se interpellato o meglio se riconosce persone che poi diventeranno amici per anni, li accoglie nella propria squadra, dovendo di conseguenza gestire il gruppo, suonare, pensare al canovaccio sul quale poi inventare al momento le rime che costituiscono le maidunate per la casa da visitare a seguire ed in quelle condizioni, spiegare vita, morte e miracoli di una tradizione secolare, operando anche affinché i nuovi squadristi siano in grado di amalgamarsi con il gruppo preesistente, lavoro che come detto sopra non si deve augurare nemmeno al peggiore dei propri nemici. Se poi si fa parte di un gruppo consistente, (capitano composizioni comprendenti anche trenta/quaranta persone se non di più, la situazione da gestire è anche quella dell’ordine pubblico, con ogni annesso e connesso, qualche volta anche legale perché seppur durante una tradizione tutto è ‘olimpicamente’ congelato, si sono visti episodi che hanno avuti strascichi in vari tribunali, non proprio esenti da spese. La seconda questione derivante dalla fine dell’omelia, pardon, del virgolettato, va ascritta al fatto che già prima del covid, in tanti, visti i retroscena non proprio edificanti, hanno evitato di far entrare in casa propria perfetti sconosciuti. Da qualche anno, la rivoluzione dei social ed il voler a tutti i costi la presenza di gente d’ogni provenienza, (che non capendo niente di ciò che si stava proponendo, pensava ed ha pensato a ben altro), ha vista la recrudescenza di spaccio di alcol e droga che hanno lasciato in paese ogni genere di sporcizia. Tutto questo bailamme è stato aiutato dalla mancanza totale di organizzazione anche a livello igienico, per cui la notte di capodanno si può assistere alla trasformazione dei vicoli del locale centro storico in potenziali latrine, situazioni sventate dai cittadini che ormai sono stanchi di tal ‘normalità’ in nome dello sviluppo del turismo basato sull’accanimento terapeutico imposto ad una tradizione già defunta per stessa ammissione di chi si arroga il diritto di tenerne le briglie.

Non poteva mancare in questo documentario la situazione che definire folcloristica, aiuta a disegnare bene l’operato di chi, da fuori e senza profonde conoscenze di una tradizione presentata diversamente da quella che è, pur di far contenti i ‘petenti del luogo’, ha la costrizione di chiudere in qualche modo la questione facendo questi ultimi, fessi e contenti. Si possono dunque udire pseudo-maidunate, (leccanti, non certo rivoluzionarie), strofe appositamente e preventivamente preparate che vengono cantate a chi, di lì a poco, avrebbe ricevuta la rielezione a sindaca di Gambatesa. Le maidunate, se espresse sinceramente, arrivano anche al punto di esser bene auguranti, soprattutto se cantate da amici. L’obiettivo in questione, qualche mese dopo ha vinte le elezioni municipali, anche perché non ha avuti avversari. Il problema si è posto a fine anno, quando la stessa soggetta ha ottenuto il risultato che si può rileggere cliccando qui… ed ancora non si era scatenato l’affare coviddi perché dopo altri trecentosessantasei giorni, sempre quel bersaglio ha subito ben altro e più serio attacco e la situazione non è ancora archiviata, visto che ora si attendono i risultati di quanto si è seminato durante l’ultimo cambio data, oltre ad altro materiale giudiziario che oggi non verrà richiamato. Non c’è due senza tre?

La ‘celebrazione’ si è conclusa alle diciotto e tre minuti con il mostrare come avviene l’insaccare dei locali salumi e soprattutto quanto lavoro ci vuole per preparare marmellate che come da queste parti anche in altri luoghi, non necessariamente e solo moli-sani, fanno parte della vita di chi però sa come effettivamente trarre guadagno anche dall’aria che chi va, respira.

Spot D’Altri Tempi Per Una Fazione Locale. Si, Ma Quanto C’Entra Con Le Maidunate?