Mal Natale A Chi Lo Merita

Di Vittorio Venditti

E… Per Tutti Gli Altri?

Onde evitare che si dica del mio voler oziare per le feste comandate, stavolta l’articolo lo rifaccio da capo, augurando ogni bene a tutti coloro che a vario titolo meritano la mia stima e considerazione perché nonostante ciò che credono o vorrebbero imporre determinati soggetti generalmente in qualche modo legati a Gambatesa, il mondo è grande ed è bello perché vario e quella varietà comprende anche il fatto che c’è gente che non accetta i loro dictat nei miei confronti e mi vuol bene, spesso in maniera inaspettata.

Gesù Bambino

Buon Natale dunque a questa valida quantità e qualità di amici che saranno sicuramente pronti a passare un bel periodo di attesa per qualcosa di migliore che sicuramente li raggiungerà.

carmelina genovese, Foto Ufficiale Dal Municipio, del 25 maggio 2014

Diverso è per quei pochi che invece dovranno star male come già è il loro presente; a questi, dovrà andare come si conviene ogni Maledizione, atteso che non si possa vivere compiutamente dopo aver rubato il necessario per dare un minimo di parvenza e dignità a chi non può avere tali risultati per constatata incompatibilità di tali peculiarità con questi soggetti. Costoro, ritenendosi più furbi e capaci degli altri con il solo pensiero attendista di sperate prescrizioni, non si rendono conto del fatto che una macchia non va via esclusivamente con l’acqua, ne, molto spesso, mediante detersivi abbozzati per comunismi o solo altri interessi. Questi soggetti non riescono a calcolare per innata e quasi sempre inconfessabile incapacità, il loro esser incappati in quelle manette volute per il Prossimo ed ora ai loro polsi, sia pur in maniera figurata, spesso più efficace di quella reale. Con ciò, sto affermando che seppur l’omicidio, colposo o d’altra risma, per la Legge italiana viene prescritto, quel reato resta insito in chi lo ha commesso e soprattutto nella mente di chi sa di dover calcolare la reputazione di coloro che pensano di sgattaiolare fra cavilli ‘legali’, per rifarsi una verginità, persa non certo per rottura dell’imene.

Giustizia

Ecco dunque che la Giustizia, quella Vera, non quella amministrata spesso arbitrariamente da soggetti che pascolano insieme a pregiudicati come se fossero leoni e pecore amalgamati, quella giustizia nata con Chi è Nato per la Vera Redenzione, oggi consola coloro che per aver messa in luce la stortura capitale, (altrimenti definita ipocrisia), handicap che da sempre e per sempre guiderà l’umanità, devono patirne le conseguenze, ma lo fanno nella certezza di aver agito bene e soprattutto di sapere che certa feccia, nonostante trucchi e trucchetti, anche se mediante ipocriti lavaggi di faccia, invecchia nel suo disperato voler attendere per cercar di sviare una sentenza più che già scritta, patendo la vera pena che questa spazzatura merita:

Il Lento Consumarsi Nel Consumo.