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Disinformazione Pandemica. Le Nuove Sfide Per La Salute Globale

Di Giovanni Carugno

Anche UniMol Per La Presentazione Del 2° Report Su Fake News, Vaccinazione Covid-19 E Green Pass

Il tema ‘vaccini anti Covid-19’ ha raggiunto picchi di attenzione e conversazione senza precedenti. Tra novembre 2020 e maggio 2021, sono stati analizzati oltre 147mila contenuti online relativi ai vaccini anti Covid, pari a circa mille riferimenti al giorno. Tra quelli potenzialmente fake relativi ai vaccini Covid-19, uno su due riguarda la pericolosità degli effetti avversi (49,3%). È quanto è emerso in uno studio condotto da MESIT, Fondazione per la Medicina Sociale e l’Innovazione Tecnologica, nata grazie alla volontà di esponenti del mondo accademico, dell’associazionismo e delle professioni medico-sanitarie e assistenziali per riportare al centro del dibattito Istituzionale i temi della salute pubblica nelle sue diverse ed articolate aree e rappresentazioni.

La ricerca si è focalizzata analizzando l’infodemia e il proliferare di fake news sulla Rete in merito alla pandemia da Covid-19 nell’ultimo anno. Il report è stato realizzato in collaborazione con Reputation Manager e con il EEHTA- CEIS dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e con il Prof. Marco Trabucco Aurilio, professore di medicina del lavoro presso il Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute “Vincenzo Tiberio” dell’Università degli Studi del Molise. Secondo il documento, in Italia, oltre 909 mila persone seguono pagine, canali o gruppi Facebook e Telegram nei quali si dialoga sul tema vaccini. Oltre la metà di questi (457 mila) segue pagine, canali o gruppi No Vax. Tra marzo e maggio 2021, gli utenti No Vax Covid-19 sono più che raddoppiati (+136%).

Marco Trabucco Aurilio

“Dati che ci dimostrano quanto sia pericoloso e diffuso un altro virus – ha dichiarato Marco Trabucco Aurilio – Le fake news, specialmente quando si tratta di salute, contagiando milioni di cittadini attraverso i social e gli strumenti digitali. Una pandemia nascosta che crea danni enormi e che pur se digitale, ha un costo altissimo in termini di vite umane nel mondo reale. La lotta alla disinformazione, per tale ragione, deve diventare una priorità delle Istituzioni al loro livello più alto. Altri Paesi, in primis gli Stati Uniti – ha concluso il Prof. Trabucco Aurilio – hanno messo in campo risorse e strumenti operativi di contrasto, in Italia siamo in forte ritardo”.

Ampio risalto e significativa rilevanza hanno caratterizzato l’evento, con una nutrita ribalta, data dagli organi di informazione nazionale.