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Perle Dal Fronte

Di Ouday Ramadan

ANDANDO VERSO DAMASCO

Lungo la strada che porta a Damasco, puoi ammirare i numerosi villaggi, incisi in una terra arida e fredda. Una piana di semi-deserto, che pullula di gente semplice e ospitale.

Siria

Lo sguardo non riesce a distogliersi dalle bandiere della Repubblica Araba Siriana, e dalle effigi di Assad padre e Assad figlio, che testimoniano che il Socialismo arabo ha ridato la vita ad una terra dura e rude.

Lungo il cammino si ergono gli alberi, piantati grazie al lavoro volontario di migliaia di studenti, i quali hanno dedicato almeno un giorno al mese a piantare un albero, in queste terre aride.

In ogni villaggio si erge una scuola, dove centinaia di bambini si recano quotidianamente per apprendere l’istruzione e la scienza, il tutto a totale carico dello stato siriano, che ha voluto combattere l’analfabetismo ereditato da cinque secoli di occupazione ottomana.

Il traffico è caotico, il tripudio dei clacson ti rompe i timpani, e numerosi pulmini, che rilasciano nafta sovietica, trasportano i cittadini verso direzioni ignote.

Nell’aria echeggiano il suono dei versetti del Sacro Corano, “La Lode spetta a Dio, il Signore dei Mondi, Il Misericordioso, Il Compassionevole”, i quali abbracciano il suono delle campane cristiane, a sua volta accompagnate dalla recita del parroco “Ave Maria piena di Grazia, il Signore è con Te”. Non ti ci vuole molto per capire che la maggioranza di questi villaggi, come Damasco e Aleppo, sono abitati da cittadini musulmani sunniti, che hanno vissuto accanto ai loro fratelli sciiti, alawuiti, cristiani e drusi. Perciò subito ti domandi, come può, questo Dittatore Assad, bombardare una maggioranza che lo ha sostenuto, lo sostiene e lo sosterrà, ed essere razzista nei confronti di questa maggioranza musulmano sunnita?

Te ne accorgi immediatamente che si tratta di bufale holliwoodiane artefatte e propinate dal Qatar…
Tramite Il Suo Megafono Di Nome Al Jazeera.