Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Come L’Anno Scorso Se Non Peggio
Non sembri una cantilena, ma a differenza di quanto vorrebbero farci credere, ogni festa religiosa si presenta sempre allo stesso modo, con il medesimo messaggio, e non diversamente tenuta in conto, a Gambatesa, così come da altre parti.
Quest’anno, i soldi sono pochi, la commissione è ridotta ad una persona, Salvatore Gallo, (a Ccett), perché purtroppo lo scorso anno, ricorderai, Aurelio Capozio, (Comon), ha dovuto seguire quanto imposto dal Signore ed andare in Paradiso, dove sicuramente è più utile, per cui la festa si è ridotta all’essenziale:
La Parte religiosa.
Detto quanto sopra, passiamo al breve racconto.
Questa mattina alle otto, come accade di solito, la festa è iniziata con la sveglia, data a tutta Gambatesa dalla Lorenz Band, cui spettava questa festa.
La banda stessa, prima di seguire la rituale processione, si è esibita in piazza Vittorio Emanuele, dov’è poi tornata a suonare e dove si sta esibendo mentre scrivo.
Alle undici la Messa e subito dopo la processione.
Quest’anno, non si sa bene perché, la processione è stata quasi fatta per routine.
I bambini che solitamente sfilano in testa al corteo infatti, erano mischiati agli adulti, pur avendo i tradizionali cesti con l’uva offerta alla Madonna; c’era un cavallo e un paio di motozappa con il resto dell’uva, che sembrava giocassero al gatto e topo con la gente che sfilava in processione, tanto che là dov’è stato possibile, (esempio, davanti la chiesa di San Nicola), abbiamo notata la testa del corteo, ma non vi era traccia dell’uva, evidentemente a buona distanza da chi ne doveva ricevere i frutti in danaro.
Va infine registrata la solita maleducazione del gambatesano medio che durante la processione, anziché pensare alla preghiera, ritenendo la processione (per l’appunto) una semplice passeggiata per il paese, parla del più e del meno, tanto da infondere in chi scrive un sentimento di guerra ed il pensiero dello sterminio di massa, cosa che andrebbe applicata in questi casi.
Alla faccia di quanto esposto da Don Fabio durante l’omelia e della proposta da Questo fatta, secondo la quale, per riportare un clima di colloquio in famiglia, sarebbe sufficiente cominciare a provare a spegnere la TV durante un pranzo o una cena, ho sentito con le mie orecchie una donna di mezza età, commentare con una sua amica il film Su San Francesco d’Assisi che evidentemente è stato trasmesso ieri sera su qualche canale televisivo.
Altri, mentre risalivamo i vicoli in prossimità della chiesa madre, commentavano le condizioni della zona ed il lago che si può vedere da quei punti, come se stessero facendo un normale giro turistico…
Verso le tredici, finito il giro del paese, quasi con sollievo torniamo a largo Castello e lì, benedetta l’uva, si è proceduto all’asta.
Stando a quanto comunicatomi in seguito da mio padre, ad occhio si è raggiunta la cifra dei cinque quintali di uva, che è stata ceduta a due gambatesani per sessanta euro al quintale.
Questa è la scarna cronaca di una festa che si è fatta tanto per farla, questa è la foto di qualcosa che, stando anche a quanto detto in diverse occasioni dal compianto cardinal Martini, continua a ridurre la Chiesa al solo guadagno in termini di danaro ed a null’altro che metta in primo piano la figura di Dio e ne faccia godere con piacere il messaggio agli ormai stanchi Cristiani.