Di Ouday Ramadan
PESSIMO GUSTO
Al di là di ogni ragionamento politico, bensì dal punto di vista estetico, la globalizzazione è una questione di pessimo gusto.
Ti assale la tristezza vedendo la maggioranza degli italiani. Una volta erano considerati, dal punto di vista del buongusto e dell’eleganza, i migliori al mondo.
Ti fa tristezza vedere gli italiani sorbirsi gli attori dei film odierni. Un tempo potevi ammirare i vari Alberto Sordi, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Eduardo e Peppino De Filippo, il Principe Antonio De Curtis, Maria Angela Melato, Monica Vitti e centinaia di altri artisti, per non parlare dei vari registi, da Sergio Leone a Mario Monicelli.
Ti porta alla tristezza vedere gli italiani percorrere chilometri in autostrada per raggiungere l’outlet, comprare una magliettina in poliestere, e sfoderare pessime scarpe della Nike ed altre schifezze simili, prodotti in India oppure in Cina, al costo totale di un euro. E l’italiano che fa? Compra a cento euro in barba alle scarpe italiane, considerate le più ben fatte ed eleganti al mondo.
Ti manda verso la tristezza vedere gli italiani ingoiare quintali di carne congelata- chissà dove- che va tanto di moda e si chiama Big Mac di bove. Oppure il Kebab ottomano di pollo (chi lo sa), in barba alla pasta con i fagioli, al baccalà alla livornese, allo stoccafisso con le patate, all’olio d’oliva di Calci e di Cascine di Buti.
Questo si chiama cattivo e pessimo gusto.
Io resto all’antica.