“MI IMPEGNO” SALVARE MIGLIAIA DI VITE SI PUÒ: DIPENDE DA NOI
20 Novembre 2021
BASKET, A1 FEMMINILE. PARTITA DA SOGNO PER LE ROSSOBLÙ: ALL’ARENA CADE LA REYER VENEZIA
21 Novembre 2021
Mostra tutto

Ostreghetta: Magnolia Perfetta!

Di Vittorio Venditti

La Molisana Magnolia Campobasso 74
Umana Reyer Venezia 71

17-16, 29-37, 58/49, (forse), 74/71
Primo Arbitro: Moretti Mauro di MARSCIANO (PG)
Secondo Arbitro: Nocera Rosa Anna di COSENZA (CS)
Terzo Arbitro: Culmone Cristina Maria di BOLOGNA (BO)

Segnapunti: Di Carlo Antonella di FORNELLI (IS)
Cronometrista: Anzini Giulia di FERRAZZANO (CB)
Addetto 24sec: Macchiarella Margherita di MONTERODUNI (IS)

Magnolia

Di fronte ad un pubblico sufficientemente caloroso, alle diciannove in punto prendeva il via un incontro di pallacanestro che sicuramente resterà nelle coronarie di chi scrive perché nonostante la scarsa collaborazione dei telecronisti di Campobassana fattura che hanno fatto rimpiangere gli insulti presi da spagnoli che comunque sono stati più chiari nel descrivere la partita, nonostante tutto, la competizione di stasera è stata da infarto.

Lasciando al servizio ufficiale che arriverà per tempo ogni descrizione tecnicamente valida, la cronaca alla cieca e di seconda mano proposta dal vostro articolista, regala innanzitutto la considerazione che vede l’inizio della gara con la preponderanza in campo di una ragazzina che come detto da chi ha fatta la telecronaca, ‘sicuramente a Campobasso resterà ancora per poco’, stanti le assolute capacità d’esser fuori classe che non si possono negare a Quinonez, quindicenne ad inizio di una carriera stellare.

Campobassane Fallose. – Mentre Venezia si caricava di punti, Campobasso rispondeva facendo incetta d’ogni tipo di fallo: non è quanto si deve portare a casa per vincere! Comunque, per dirla con giornalisti veri, a calci e mozzichi, il primo quarto veniva chiuso in vantaggio di un punto: diciassette a sedici.

Si parte col secondo quarto e dopo poco arriva un time out che cambia la partita perché Gray passa alla prima riscossa che però non basta ad arginare lo strapotere della squadra lagunare che seppur giocando col freno a mano tirato, si allargava nel risultato chiudendo il secondo quarto in vantaggio di otto punti: ventinove a trentasette.

Il terzo quarto, se inizia per i telecronisti con il microfono acceso e lasciato in libertà di far sentire all’Italia tutta la ‘campobassanità’ che esprimeva il peggio di sé, non era superiore per la Magnolia che invece di giocare di squadra, andava avanti alla ‘viva il parroco’, lasciando ogni giocatrice alla personale iniziativa. Difficile riuscire a stare nella testa dell’allenatore dei #Fiori D’acciaio che in quel momento, pareva avessero bisogno di buon concime per tornare a crescere e dare il massimo che di lì a poco sarebbe arrivato.

Madonna Del Ponte Del Bagno Della Porretta

Per quel momento, l’appunto preso da chi scrive recita: ‘attacco sterile, Venezia ci grazia’, visto che se il pubblico incitava la squadra cantando canzoni di chiesa, davvero era necessario votarsi alla Madonna protettrice dei cestisti per ottenere il giusto viatico verso l’agognata vittoria contro le campionesse d’Italia in carica.

Magnolia Passa A Difesa A Zona. – Fra le poche cose che i locali commentatori hanno resa chiara, ce n’è stata una che vedeva vantaggioso il comportamento difensivo delle lagunari che operavano ‘a zona’, cosa messa in atto anche dalla squadra molisana che in questo modo si svegliava e ripartiva come solo lei sa fare. ‘Nuovamente Gray alla riscossa, 40/45’ e da quel momento partiva la cavalcata trionfale che avrebbe portato il risultato anelato. ‘Verso fine 3 quarto Venezia black out e Campobasso risorge’; ‘a 1,15 dal termine del terzo quarto, 50/49’ e poi ‘la partita si accende, Venezia in confusione, Campobasso riprende fiducia’ per chiudere finalmente il terzo quarto 58/49, forse, in quanto la cronaca ha praticamente scantonato in una serie di considerazioni che lasciavano il tempo che trovavano, soprattutto per i non addetti ai lavori.

Sì, ma tanto, poco importa, l’immensa Gray, (in tutti i sensi), l’apporto di Nicolodi e l’arrembaggio del resto della Magnolia, (questo è quanto si è capito dalla cronaca che si spera migliori per il futuro), tutto questo strano amalgama, portava finalmente alla fine della partita con il sospirato, ma sicuramente insperato finale che per tre punti ha visto il trionfo della Magnolia, magari col supporto di chi deve proteggerla dall’alto, visto che in basso, forse qualcosa andrebbe registrato, almeno per evitare problemi di cuore, (inteso come principio d’infarto), a chi può fare solo il tifo, per altro senza capire niente di Basket.