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Amazon Echo: Utile Sistema?

Di Vittorio Venditti

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‘Ascoltare’, ‘Approfondire’, ‘Raccontare’: è quanto un giornalista dovrebbe sempre avere come faro illuminante per l’espletamento di quella che anche papa Francesco ha recentemente definita ‘una missione’, se la libertà di saper evitare di scendere a compromessi per un tozzo di pane pagato al prezzo dell’asservimento fa parte delle doti dell’operatore dell’informazione che si cimenta in tal bello, ma davvero duro lavoro. E’ quanto verrà proposto oggi e diviso per dispositivi e poi mandato come recensioni separate per apparati a chi le richiede, non tenendo conto del fatto che a differenza di quanto tali ‘giganti del web’ avrebbero in progetto, esiste ancora chi ragiona con la propria testa e mediante la personale cultura acquisita nel tempo e secondo umana intelligenza. Oggi verranno spulciati a dovere i dispositivi ‘smart’ che Amazon mette a disposizione di tutti, ‘a basso prezzo’, (dicono loro), a prezzo del regresso intellettivo, ribadisce il vostro indegno articolista, atteso che l’intelligenza di Alexa, (in questo caso), sia inferiore a quella di una gallina, ma la cosa più sconcertante, visto che con tal interloquire, chi gestisce tal ‘intelligenza’, pretenderebbe di abbassare anche gli utenti finali di tal servizio a quel livello, tipica esportazione della democrazia d’americana provenienza che come prezzo chiede di sapere ogni cosa di chi ‘fruisce’ di tal specchietto, allodola non solo per quest’azienda, ne esclusivamente per tal ‘civiltà’.

Amazon

Dunque, senza ulteriori indugi, ecco quanto tratto dall’esperienza di chi sa che il danaro, quando ben utilizzato, regala anche la soddisfazione di guardare da pari a pari certi ‘enti’ che fanno davvero del bene, ma solo a loro stessi.

Echo Flex. – Trattasi di un apparecchio che all’alta qualità di costruzione, contrappone quanto in progetto, vale a dire quasi l’esclusivo controllo dei dispositivi intelligenti, quando i due microfoni dei quali quanto si sta recensendo è equipaggiato, lo permettono. Va detto che la risposta che si può ottenere da Alexa è immediata, ma se c’è rumore ambientale di fondo, tutto è praticamente inibito. Chi scrive, visto il prezzo pagato e la praticamente stabilita inutilità per i personali utilizzi, ha deciso di sezionare l’apparato, trovando grosse difficoltà nello smembramento e la sicura impossibilità di ricomposizione di quanto ‘aperto’. All’interno, ogni circuito è praticamente irriparabile anche se va aggiunto che difficilmente si può rompere qualcosa di così elementare nella costruzione fisica. Va da sé che la ‘cavia’, terminato il suo ruolo, è stata cestinata, dopo esser stata scollegata dall’account al quale era stata associata per poter funzionare.

Echo Dot, 3 Gen. – E’ stato il primo ‘giocattolo’ con il quale il vostro cronista si è avvicinato agli smart speaker. Composto dal corpo altoparlante e da un alimentatore con connettore proprietario, funziona discretamente, ma ha sempre il limite che vale per ogni gadget proposto da Amazon, vero deficit che se rende a livello di profitto per via del fatto che l’ottenere quanto si sta per descrivere prevede un doppio acquisto, squalifica non poco l’azienda americana che se risolvesse questo problema non da poco per un dispositivo audio, farebbe un balzo giustappunto non da poco nella considerazione di chi valuta la stereofonia alla stessa stregua dell’alta definizione in campo visivo. Dunque, l’altoparlante parla, lo fa in maniera abbastanza ‘alta’, ma non è stereo. A che pro tal acquisto, se non per prove sperimentali?

Echo 4 Gen. – Questo dispositivo che rispetto alle precedenti generazioni ed ai fratelli minore e maggiore cambia anche forma, in realtà lo si può sinteticamente definire un ‘Echo Studio’ per chi non può spendere. Il suono è discreto, ma di certo non all’altezza di un altoparlante musicalmente Serio. Va bene insomma per chi ascolta la musica in maniera distratta e di certo, se si costituisce una coppia stereo con l’acquisto di una cassa gemella, non si ottiene gran che. Una cosa per nulla chiara a chi scrive, la si evince dall’utilizzo della batteria supplementare che dura sì, ma proprio perché la performance del dispositivo non è in alcun modo enfatizzabile. Va detto che la risposta dei comandi impartiti ad Alexa risulta rapida anche nell’azionamento di quanto richiesto, atteso che la banda necessaria per l’acquisizione di radio, piuttosto che di altre sorgenti musicali, non sia molto larga. Ciò che squalifica non poco questa cassa, si può trovare nell’estrema lentezza di calibrazione del termostato che solo questo modello, (come in precedenza per il Plus), propone all’utente. A calibrazione avvenuta, la misurazione è impeccabile, ma se si desidera provare a spostare il dispositivo munito ovviamente di batteria supplementare da una stanza all’altra della casa della quale si volesse aver conto della temperatura ambientale, si avrebbe bisogno di un’intera giornata per avere i dati di un appartamento popolare, visto che per ogni misurazione bisogna attendere un’ora affinché il termostato venga calibrato. Dalla sua, Echo ha qualcosa di utile per chi fa dell’audio l’unica fonte di collegamento a dispositivi esterni, non potendo utilizzare in alcun modo il video, per altro e per fortuna non presente in ciò che si sta esaminando: I quattro comandi fisici di controllo , disposti sulla calotta superiore della semisfera, corpo dell’altoparlante, sono facilmente riconoscibili al tatto perché in rilievo propongono il ‘più’ ed il ‘meno’, oltre all’intuibile istruzione che contraddistingue gli altri due comandi, utili per aprire/chiudere i microfoni o per risvegliare l’assistente vocale. Un’ultima attenzione va poi posta al prezzo degli accessori che seppur di ottima fattura, costano davvero troppo: legittimo, ma non necessariamente giustificabile.

Echo Studio. – Qui, chi desidera ascoltare musica nel vero senso della parola si arrabbia non poco, proprio per la mancanza di stereofonia che per venir ottenuta prevede il raddoppio del costo del sistema, in questo caso però, a dir poco necessario per evitare di riceverne la frustrazione che viene restituita dal vero ascolto di musica a livelli davvero alti. Il dispositivo dà quanto promesso e quindi va seriamente tenuto in considerazione da audiofili come l’autore di questo reportage, persone che davvero vogliono regalarsi qualche momento di buona spesa di tempo e danaro per le proprie soddisfazioni musicali.

Echo Sub. – E’ il naturale compendio di Echo studio. Amazon lo propone anche per i fratelli minori, ma a dire di chi scrive, ciò è uno spreco di danaro perché se è vero che la cassa funzioni comunque a dovere, è anche sacrosanto che la distinzione delle frequenze emesse e proposte da ogni genere di esecuzione, di sicuro non possa venir proporzionalmente ben gestita da un sub stellare, unito a cassettine di gran lunga meno performanti, nonostante l’ottima qualità costruttiva che contraddistingue la serie di dispositivi che l’azienda di Jeff Bezos propone alla sua clientela del ramo.

Fire TV Stick Lite. – Qualcosa che sembrerebbe fuori tema è costituita dalla Fire TV Stick Lite, il modello base che con una spesa di venti euro permette di collegare il proprio televisore all’offerta che Amazon ed altri gestori propongono a pagamento, ma in qualche caso anche in maniera gratuita. Va detto che il vostro articolista ne fruisce solo in audio e la cosa è ben gestibile dallo screen reader di Amazon, nonostante questo andrebbe implementato e non poco, dando così maggior soddisfazione all’utente che non vede, magari per avvicinarlo, per quanto possibile, al resto di chi convive con lui, esente dal deficit alla base di questa recensione. Bene anche per l’abbinamento ad Echo Studio ed Echo Sub, cosa che rende davvero spettacolare l’ascolto di ciò che viene proposto in video.

Le note dolenti vere però ci sono e vanno esplicitate. – Innanzitutto, va detto che questi apparati vengono venduti come supporto ad altri servizi proposti da Amazon, cosa legittima e dichiarata. Si sarebbe potuto però pensare anche al fatto che chi compra tali impianti, specialmente se la prova in questione nasce per l’esclusivo ascolto e non per l’utilizzo di prese e lampadine definite ‘intelligenti’, probabilmente solo dai fornitori di energia elettrica che ne traggono vantaggio, specialmente per gli smart speaker costosi, tal utente così esigente, magari avrebbe preferito una canalizzazione analogica in ingresso, degna di ciò che si sta acquistando, cosa che laddove esiste, (Echo ed Echo Studio), non è all’altezza del gadget che si acquista a determinati prezzi. Quindi, se si pensa di ottenere qualcosa che sostituisce il vecchio impianto stereo, sarà bene desistere da tali acquisti. A ciò va aggiunta la violazione della privacy che seppur mitigata dallo spegnimento dei microfoni che equipaggiano gli smart speaker e sia pur ormai cosa quasi ovvia per ogni genere di dispositivo che ob torto collo ci si mette in casa, resta sempre una forma di presa per i fondelli all’utente finale che compra a prezzo relativamente amichevole questi gadget, spesso non rendendosi conto che il vero danaro che ripaga tali oggetti sia proprio chi poi li usa. La cosa, ma per ragioni che esulano dal commerciale, è stata seriamente presa in considerazione da vari governi a livello mondiale, vogliosi di tenere a bada i propri sudditi, magari stringendo proficui accordi proprio con chi gestisce i server ai quali sono legati tali ‘tentacoli’.

Mafia Docet: Sufficiente Garanzia.