Di Vittorio Venditti
Il Molise: Prossimo Tibet?
Oggi voglio scatenarmi contro la neanche tanto celata voglia comunista, di annullare, con le buone o con le cattive, le altrui idee, semplicemente catechizzando la nuova generazione e ripulendone i cervelli, mediante imposizioni che trattano gli studenti alla stessa stregua di scimmie, così come i comunisti d’ogni dove, hanno sempre e da sempre cercato di fare.
Tutto ciò, là dove il comunismo è attecchito e sta resistendo nella sua forma peggiore:
La Puglia.
Vendola fa tagliare di 50mila euro lo stipendio…ma quello del suo successore alla Regione | Qelsi.
Con le buone, facendo (il locale Governatore Nicola Vendola) di sé stesso, il primo paladino del popolo che chiede ai politici di risparmiare quel danaro succhiato avidamente da Super Mario e compari e sprecato dai politici stessi e loro porta borse in vacanze, feste festini più o meno leciti, risparmio che non deve toccare il proprio portafogli che ovviamente non viene tenuto nella tasca posteriore dei pantaloni per evitare che venga meno un altro principio ben enfatizzato nelle “cattive”, quell’omosessualità che a dire del Nostro, dovrebbe essere la regola, Maestra di Vita per ogni “buon cittadino”.
All’Università di Bari è obbligatorio studiare sul libro di Vendola | Qelsi.
Le cattive dunque, esposte in questo dictat che ti ho appena presentato, come se i pugliesi e chi studia giurisprudenza all’università di Bari lo facesse a Pechino!
E non si può nemmeno accusare il Governatore della Puglia di “esercitare” con l’altrui deretano!
Questo fatto in verità mi preoccupa relativamente, visto che io, da uomo di destra quale sono, ritengo di avere il buon gusto di rispettare le idee altrui, purché professate mezzo metro lontano da me, quindi, in tutta sicurezza.
Il vero problema è che la Puglia, disgraziatamente è attaccata al nostro Molise e che i “catechisti vendoliani” sia pur in forma silenziosa e parassita, sono più che presenti fra noi in qualità di agenti guastatori.
La Cina comunista per affermare la propria superiorità, alla faccia della tolleranza espressa da coloro che non sapendo agire in proprio, si celano dietro al loro saper essere più intelligenti, si è annessa il Tibet ed i suoi pochi abitanti che non hanno potuto opporre resistenza, proprio perché pochi.
In Molise siamo pochi e già da tempo si parla di Moldaunia ed altre scemenze simili, utili, come dissi a suo tempo, esclusivamente a fare in modo che ai politici pugliesi, ne vengano aggiunti altri, eletti anche con i nostri voti, ma sicuramente non molisani.
E’ questo il prolungamento del progetto Vendola?
Noi, ob torto collo, saremmo annessi alla puglia, con la scusa che una serie di paesi della Daunia verrebbe assoggettata alla provincia di Campobasso, per poi smembrare la regione Molise e cedere buona parte di questa provincia appena nominata alla capitanata, così com’era nella prima metà del diciannovesimo secolo, mentre il resto andrebbe alla provincia di Benevento.
Io ritengo la cosa non proprio peregrina, visti gli interessi economici, principalmente riferiti alle risorse idriche delle quali il Molise è ricco e la Puglia e la Campania hanno bisogno.
In merito a quest’ultimo non ultimo problema, proprio perché bisogna essere obiettivi, va detto che la regione Molise, con in testa l’allora Governatore Giovanni Di Stasi, (di parte politica a me avversa), nel primo anno del millennio nascente, provò ad alzare la capoccella per far sentire le proprie ragioni e chiedere il giusto, in termini di danaro, da chi, (a loro modo di vedere, “per solidarietà”), prelevava e preleva l’acqua che cade dalle montagne molisane, senza elargire un soldo, non fosse altro che per lavarci la faccia.
Ma ora, dov’è finito Di Stasi?
Perché non si parla più di uno dei pochi comunisti che si è permesso il lusso di mangiare, lasciando qualcosa anche a noi?
Mi fa schifo il silenzio con il quale un argomento così importante venga trattato da chi si dice non comunista o molisano.
Forse perché anche costoro sono impegnati nelle feste e nei festini di cui sopra?
Per ora, viene arrestato Franco fiorito, il capro espiatorio di un andazzo che copre l’intero arco costituzionale, al quale tutti hanno partecipato e tutti, anche se in maniera diversa, continueranno a partecipare; sette regioni vengono setacciate dalla guardia di Finanza, non si sa bene se solo con la speranza di restituirci il mal tolto, o più verosimilmente con l’ordine di fare pulizia, indipendentemente da chi governa in questi posti, per instaurare in seguito un potere meglio controllabile dall’ala alleata dei comunisti in genere, quella magistratura che se ne frega di fare il lavoro per il quale è pagata, sempreché non si tratti di attaccare chi ha potere simile al loro, e prenderne indisturbata il controllo.
Sì, ma noi non siamo monaci tibetani e non ci daremo fuoco per protesta!
Noi, ritenendoci pazienti e pazzi, se e quando si verificasse un simile scenario, saremmo pronti per acquisire il meglio di quanto da questi rubato, magari utilizzando i loro stessi mezzi, sicuri del fatto che non sapendo fare sacrifici, neanche per studiare, i comunisti diverranno lassisti peggio del più becero potere nord coreano, così, da rimanere schiacciati sotto quel potere da loro rubato, e da noi ripreso senza neanche troppo sforzo.