Di Vittorio Venditti
Alla Rai: Sono Geni O Mentecatti?
Ieri l’altro e ieri sera, su Rai uno è stato riproposto l’errore giudiziario più importante degli ultimi trent’anni, sbaglio che il nostro Stato, nonostante un referendum che chiede l’esatto contrario, si ostina a non far pagare a chi ne è stato responsabile, un caso che mi dà la stura per insultare quella banda di delinquenti ai quali, secondo loro, il cittadino comune si deve assoggettare, senza proferir parola:
Parlo del caso “Tortora”.
Tralasciando il caso in sé perché siamo troppo vicini alla trasmissione e mi scapperebbe la penna, tanto da riempire senza controllo e con somma goduria, pagine e pagine d’insulti verso quei boia che hanno condannato a morte senza colpe, non Gesù Cristo, ma un cittadino contribuente, appartenente ad uno Stato che si dice Civile, ma che è governato da lassisti che rubano il pane allo Stato stesso e la giornata a Cristo, e si basano, per giustificar il loro lavoro, su menzogne emesse da bocche sporche, loro complici e da noi pagate, passiamo a qualcosa che se non fosse tragica, potrebbe tranquillamente essere considerata comica.
Ieri sera, mentre la televisione trasmetteva il film in questione, mi arriva un sms dalla Mina vagante.
Lo leggo, sorrido, ma un po’ schifato lo cancello, riproponendomi di chiedere a Mario questa mattina, cosa avesse bevuto ieri sera per partorire una simile scemenza.
Questa mattina, ci sentiamo per la solita conferenza quotidiana, ed alla mia domanda, Mario risponde:
“Guarda che quella che ho scritta è la sacrosanta verità!”.
A questo punto, mi chiedo e ti chiedo:
Alla Rai, sono così professionali da saper bene quando veicolare certa pubblicità, o sono talmente stupidi e crudeli da sperare che patiscano quanto ha dovuto sopportare il povero Enzo Tortora, magari con i giusti interessi?
Ma che è successo?
Semplicemente che il film trasmesso ieri e domenica sera, è stato sponsorizzato da “Calzature Melluso”, un nome che se ripetuto al povero Tortora, ne avrebbe giustificata qualsiasi reazione, magari, oltre che contro il suo accusatore, (all’epoca, trattato meglio del presidente della repubblica), contro chi, per giustificare la propria incapacità d’indagine, se ne è servito, senza per altro raggiungere il proprio scopo, ma ottenendo esclusivamente crocifissione e morte di un uomo innocente.
E scusa se ho fatto come Obelix a cena e mi sono mantenuto leggero con gli insulti, che espressi verso certa gentaglia, (e non parlo solo di Giovanni Melluso), non sono mai sufficienti ed appaganti.