Di Oreste D’Andrea
Fulvio Valbusa, classe 1969, uno dei più forti atleti dello sci di fondo italiano, ha dominato la scena agonistica italiana e internazionale per circa vent’anni, dal 1989 al 2008.
Nel libro “Randagio”, pubblicato lo scorso settembre, racconta la sua vita da ragazzo delle montagne veronesi di Bosco Chiesanuova, in Lessinia, partendo dalla sua famiglia, una come le tante modeste famiglie italiane, la mamma casalinga che deve accudire a sei figli, il papà guardaboschi, le tante attività motorie della vita quotidiana, fatti di giochi all’aria aperta, nei prati e nei boschi, e scanditi dal ritmo delle stagioni, infine l’inizio della pratica sportiva nello sci alpino, per poi passare allo sci di fondo, fino al successo olimpico nella staffetta 4×10 Km di Torino 2006.
Poi c’è il dolore della morte del fratello gemello Silvio, per un male incurabile, a 15 anni, che segnerà tutta la sua vita. “Ci sono dolori che faticano a uscire dal cuore. Restano là, stretti tra le fibre muscolari, e nemmeno ce la fai a raccontarli”. È lui il sopravvissuto tra loro due, che deve prendere dalla vita quanto più possibile per entrambi. “La fatica non è niente in confronto alla morte”.
Dopo l’abbandono dell’attività agonistica torna nella sua Lessinia a svolgere il lavoro di Carabiniere Forestale e da sentinella dell’ambiente inizia a seguire una coppia di lupi, che dalla Slovenia, attraverso l’Austria e le Alpi, circa 2000 chilometri percorsi, tornano nella sua terra dopo 150 anni.
Fulvio Valbusa ha scelto Capracotta per presentare il suo libro perché è rimasto molto legato a quell’edizione dei Campionati Italiani Assoluti del 1997 che si svolsero sulle montagne molisane e che lo videro trionfare nella Km 15 a inseguimento, oltre che al bronzo nella Km 10 tecnica classica e all’argento nella staffetta con la squadra della Forestale. Valbusa ha partecipato anche ai Campionati Italiani Aspiranti che si sono svolti a Capracotta il 25 febbraio 1984, ottenendo un sesto posto nella gara di Km 8 in tecnica classica, vinta per l’occasione da Silvio Fauner. Oggi è anche telecronista nelle gare di Coppa del Mondo di sci di fondo, per l’emittente televisiva Eurosport – Gruppo Discovery Channel.
Tutti i racconti di Fulvio Valbusa, sono stati raccolti in tre anni di incontri, scontri, discussioni, pianti, carezze, risate, dalla giornalista veronese Serena Marchi, che sarà presente per l’occasione a Capracotta, sabato 20 novembre 2021, ore 17:30, presso la sala convegni dell’hotel Capracotta, dove si accede solo con green – pass.