Di Cesare Scalabrino
ANIELLO ASCOLESE, DA OGGI PIÙ EQUA LA DISTRIBUZIONE DEL VALORE LUNGO LA FILIERA
Giro di vite contro le pratiche commerciali sleali con l’approvazione al Consiglio dei ministri del 4 novembre del provvedimento che dà attuazione alla direttiva sulle pratiche sleali commerciali, annunciata dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.
Coldiretti che da anni lavora per sanare una vera e propria ingiustizia, ha incassato un risultato molto importante. Con il nuovo provvedimento, infatti, scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto, alla fine dei pagamenti di costi aggiuntivi non connessi alle vendite, fino all’obbligo di contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.
“Questo provvedimento – spiega il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – costituisce un intervento normativo fortemente sollecitato dalla nostra Organizzazione per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera, evitando che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della GDO, venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato. Le vendite sottocosto – aggiunge Ascolese – dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea)”.
L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare – sottolinea la Coldiretti – rappresenta una svolta storica per garantire più qualità ai cittadini-consumatori e un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti, meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Sarà, infine, il Ministero delle politiche agricole, con il suo Ispettorato centrale repressione frodi (ICQRF) a vigilare e sanzionare in caso di mancato rispetto delle norme.