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Piccione Day

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali

Dieci Anni Dopo

E’ proprio così: dopo dieci anni dall’ultimo banchetto a base di piccione ripieno, consumato nel duemiladue presso un locale ristorante, ieri sera io, Totore e Donato, abbiamo pensato di ripetere l’esperienza, approfittando però delle capacità culinarie di Totore, così, da risparmiare anche qualcosina in termini monetari, a scapito dell’impegno profuso dal nostro cuoco durante tutto il pomeriggio di ieri.

Perché Marco?

La bella sorpresa l’abbiamo avuta proprio mentre stavamo discutendo di un altro fatto abbastanza increscioso, fatto del quale parlerò a breve; squilla il mio telefonino e, sorpresa per l’appunto, all’altro capo c’era Marco che chiamava da Gambatesa.
Marco, come già annunciato nel suo ultimo articolo, era tornato per riportare Sara al rimessaggio invernale, pronta per la prossima stagione estiva, nella quale già si prospettano avventure delle quali Marco scriverà.

Tornando ai fatti, provo ad invitare Marco al nostro banchetto, visto che dove mangiano tre, possono mangiare anche quattro persone e considerato che i nostri banchetti si possono tranquillamente paragonare ai baccanali di latina memoria, il cibo ed il carburante non mancavano di certo.

Prima di parlare e rendicontarti del banchetto però, mi corre l’obbligo di descrivere quello che prima ho definito “un fatto abbastanza increscioso”.
Erano le sette e un quarto, quando arriviamo a casa di Totore, io e lui a piedi, Donato con il motorino.
A questo punto, incontriamo teodora, una signora anziana e da sempre considerata da chi la conosce, leggermente invadente per non dire di peggio.
Questa, visto Donato col motorino, lo ferma e gli chiede di andare per lei in farmacia a prendere un medicinale.
A Donato puoi chiedere anche i pantaloni che senza pensarci te li dà e non ti chiede niente in cambio.
Così, il Nostro, senza farselo ripetere, inverte la marcia e torna in centro per eseguire la commissione.
Dopo cinque minuti, vediamo Donato che torna, ma era leggermente turbato:
“Ma che orario fa la farmacia di Gambatesa?
Sono le sette e venti, gli altri negozi chiudono alle otto e la farmacia è già chiusa!”.
Ovviamente la commissione non era andata a buon fine e al di là di ciò, anche noi ci chiediamo che orari applichi la locale farmacia ai clienti.
Da dire per finire che una volta che poi Marco ci ha raggiunti, abbiamo saputo che il farmacista era già da tempo a chiacchierare davanti al bar di Salvatore a Ccett.

Il re della tavola!

Tornando a bomba e tornato anche Donato fra noi, ecco che Totore riavvia la cucina e mette a bollire l’acqua che sarebbe di lì a poco servita per la cottura della pasta, un primo che si sarebbe dovuto comporre di agnolotti, ma che ha presa la forma che in quel momento girava per la testa a Totore, visto che con lui, così come con noi, nessuno può mai sapere cosa accade.
Mentre erano in corso questi preparativi e nel forno finiva di cuocere anche il secondo, come in ogni banchetto che si rispetti, ecco appalesarsi il re della tavola, vale a dire il boccione di vino che avevo portato io, visto che è di nostra produzione.

La pasta

Come Dio ha voluto, verso le otto e un quarto il primo era in tavola, per cui noi tre, (Marco arriverà solo un’ora e mezza dopo), cominciamo ad onorare cotanto cibo.

Piccione e patate

Nel frattempo era pronto anche il secondo, con il protagonista da onorare a sua volta: il Piccione ripieno!

ALLA FACCIA DEGLI ANIMALISTI!

Se infatti la pasta era stata condita con sugo a base di piccione, e nel sugo Totore aveva depezzato uno dei quattro volatili abbattuti, gli altri tre, accompagnati da patate, li ritroviamo nel secondo piatto.

SPETTACOLARE!

A fine pasto, (erano le dieci meno venti), ecco che arriva anche Marco.
Il Nostro, non si era potuto unire prima a noi, semplicemente perché, appena arrivato da Roma, era dovuto rimanere con i suoi genitori per cenare con loro.

Era arrivato e sembrava che ci avesse fatta la spia!
Un tempismo perfetto!

Birra a granita

Il boccione di vino era quasi finito, ma Totore non si era fatto cogliere impreparato.
Ecco infatti che sulla tavola arrivano tre bottiglie di birra, da spartirci da buoni amici.
Per averla fresca, Totore aveva preventivamente messe le tre bottiglie di birra in congelatore, forse per un po’ troppo tempo, visto che il contenuto delle bottiglie aveva assunta la forma di granita, così come mostrato in foto.

Pazienza!
Abbiamo aspettato un minuto e tutto è tornato alla normalità.

Era arrivato anche Marco dunque, per cui abbiamo incominciato a chiacchierare del più e del meno.
Marco, come si sa, quando trova chi lo ascolta, non smette più di parlare neanche se lo minacci a fucilate, soprattutto se trova chi lo accompagna in discorsi che riguardano le moto.

Liquore ai mirtilli

Donato è di questi, per cui siamo riusciti ad assaggiare il liquore di mirtilli che Totore aveva preparato con il Bimby, solo dopo le dieci e mezza.

In definitiva: il banchetto è andato talmente bene che eravamo satolli e giulivi, tanto da non riuscire ad alzarci da tavola.

Io ho voluto strafare e il non riuscire ad alzarmi l’ho applicato anche questa mattina, quando avrei dovuto farlo per andare a riaccompagnare la Madonna della Vittoria alla cappella, come da programma già spiegato in diverse occasioni.
Da dire in merito, che questa mattina, proprio mentre la statua ed il popolo gambatesano andavano per i campi verso la cappella, su loro è caduto un acquazzone che sicuramente non è stato il ben venuto.