Di Vittorio Venditti
Il Lupo Perde Il Pelo, Ma Non Il Vizio
Ci risiamo: periodicamente torna l’allarme di cui al titolo, già proposto a riapertura di questa voce, chiusa proprio da chi oggi è oggetto di questo scritto, tema richiamato quasi per indicare l’imbocco di quella retta via auspicato da chi scrive e non solo. Sarebbe davvero bella la presa d’atto di un lodevole indirizzo del genere, ma tutto è miseramente tradito sul nascere, grazie ad un’intervista rilasciata da chi chiama gli altri ‘soggetti’, quindi dal soggetto che alla fine ha dimostrato con invidiabile chiarezza chi è.
Chiedendo scusa ai quattro lettori di questa testata per la digressione ed il personale risentimento che il vostro articolista nutre nei confronti di tal burocrate, va ricordato che il documento proposto e cliccabile, si riferisce all’esplosione del palazzo IACP di via prima traversa Aldo Moro tre di Gambatesa, in cronaca del ventiquattro aprile duemila con a carico un morto, scartoffia che per poco non ha ucciso chi si fa giustizia in solitaria mettendo in piazza i fatti personali giustappunto e per questo, abusando in pubblico di mezzo privato, cosa che disgraziatamente per il soggetto emittente il carteggio del quale si tratta, non è un reato.
Tornando a bomba. A proposito di gestione e controllo dello spaccio di droga: ‘Se La Conosci La Eviti, Se La Conosci Non La Compri’. Questo slogan, copiato da quanto più di trent’anni fa diceva Maurizio Costanzo in tema di AIDS, è ripreso da un altro articolo pubblicato quasi sei mesi a dietro, ma come si vede, sempre attuale. Ieri a Campobasso si è tenuto un incontro con gli studenti delle scuole superiori, nel quale è stato trattato l’argomento e come detto, ciò è l’auspicio di chi scrive e di tanti concittadini perché insegnare che una cosa fa male è lodevole. Discutendo con più di uno studente e partecipante all’incontro però, chi scrive ne ha dedotte fondamentalmente due risultati: in primis che in taluni casi, hanno dato fastidio anche le luci del proiettore utilizzato per tal divulgazione, riducendo così la concentrazione all’ascolto e la visione di ciò che è stato presentato, quindi, dal punto di vista tecnico, qualcosa va aggiustata per le manifestazioni future. Il secondo punto, ben più grave, deriva dal solito dare la colpa agli altri di quanto evidentemente non si ha l’umiltà di ammettere di non saper condurre. Ciò scaturisce dall’intervista richiamata in testa a questo pezzo, rilasciata dal D’Angelo ieri a mamma RAI, TGR Molise, nella quale il soggetto ha sostanzialmente spiegato che se non si riesce a contenere il problema ‘droga’ in provincia di Campobasso, la colpa va ascritta al locale SERT che non dispone di personale a sufficienza, anzi, che ne perde giorno per giorno. Il dire così ‘autorevole’ però, aggiunge che dalla fondazione dell’ente ritenuto deficitario nel proprio operare ad oggi, i fruitori di tal servizio sono aumentati con progressione esponenziale: è colpa del SERT?
“Chi è abituato a portare la maschera della Falsità, difficilmente riuscirà ad indossare quella della Vergogna.” Questo virgolettato, unitamente alla risposta sopra presentata, la dice lunga sullo scaricabarile che certi soggetti in vena di richiesta di visibilità, in una regione morta come il Molise, ‘producono’ a spese dei contribuenti, non in favore di questi ultimi, ma ad e per esclusivo vantaggio di chi prova a mettersi in mostra di fronte alle telecamere del servizio pubblico radio-televisivo o di emittenti compiacenti, risultato effimero perché alla fine della fiera chi paga le tasse o non lo fa, sicuramente è una spanna più avanti di questi inutili e beceri burocrati, per cui, sapendo che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, i cittadini risolvono da sé, facendo per tre.
Senza Dover Ringraziare Nessuno.