Ma Se Il “Criticato” Non Fosse Stato Un Giudice?
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L’Impari Lotta

Di Vittorio Venditti

Ma Gambatesaweb E’ Con Voi!

Sembrerà una sviolinata da fare per attenuare l’ira funesta del “Solerte Magistrato” che a breve si scatenerà contro quest’inutile sito per quanto espettorato nella giornata di ieri.
In realtà, quanto sto per farneticare è solo l’espressione dell’indipendenza di chi, piaccia o no anche al mio amico e collaboratore Mario, a costo di rimetterci la vita, ne è mai sceso, ne mai scenderà a compromessi, tenendo per sé e chi è più intelligente di lui, la facoltà di cambiare idea e di esprimerne il responso, denunciando e mettendo in pratica fatti, non chiacchiere morte, tese unicamente a far girare il contatore delle visite.

Rispetto le donne, (fatta eccezione per chi non potendo fisicamente, pensa di poter acquisire potere con una stupida ed insulsa arroganza, tipica di frustrazioni sinistre), perché oltre ad essere loro a dare principalmente la vita a chi nasce, sono molto più concrete e riescono a concludere cose che messe in mano a noi uomini, generalmente finiscono in bolla di sapone.

Due fatti, da attribuire a due giudici, Donne per l’appunto, hanno colpita la mia scarsa intelligenza di osservatore e per questo intendo lodare il comportamento delle protagoniste e la loro combattività nell’affermare il proprio saper fare il lavoro per il quale vengono retribuite.

Partendo dal particolare, per poi arrivare al generale, intendo parlar bene del Giudice (notare la maiuscola) Teresina Pepe da Campobasso, che in barba ad ogni legge garantista, ha spedito in carcere un porco, che alla bella età di settantaquattro anni, si permetteva il lusso. (da decenni reiterato), di essere padre/padrone della propria famiglia, costringendo le donne della famiglia stessa a subire ogni tipo di “attenzione”, anche se in tenera età.

Pedofilia, abusi su bimbe,nonno arrestato – Molise – ANSA.it.

Vorrei pubblicamente ringraziare la Dottoressa Pepe al novantanove per cento, visto che non mi è dato sapere se il suino di cui sopra sia stato aggregato in carcere agli altri detenuti, in maniera tale da eliminare il problema “lungo processo = insicura condanna”, direttamente alla radice.
Va da sé che se fosse così, il mio ringraziamento salirebbe al cento per cento con Lode e baciamano, visto che per determinate schifezze d’uomini non può, ne deve esistere pietas, per cui, affidato un porco del genere agli amici detenuti, presto e bene potremmo ottenere l’eliminazione, (condita dal massimo del dolore patito), di un animale che normalmente si macella nel periodo natalizio per far sì che la carne derivata da tale trattamento non si guasti, ma che in questo caso, vista l’inutilità di tale merce, può essere soppresso anche nell’attuale periodo, con sommo divertimento per tutti.

A tal proposito, visto che sono già da condannare per essermi ribellato ad uno Stato che non può essere definito tale, aggiungo e ribadisco che se dovessi avere il minimo sentore che a qualche bambino venga fatto del male, (in primis a mia nipote), non esiterò a procedere ancor più rapidamente dei detenuti di cui sopra, sopprimendo senza pietà un essere immondo come quello che mi troverei davanti.

Perdere tempo a presentare denunce alle forze dell’ordine per poi ricevere querele per il fastidio dato, non è più mio costume.

Aggiungo che se vogliono arrestare il direttore Sallusti per aver pubblicato un articolo non scritto da lui ma considerato violento, visto che la mia farneticazione, oltre ad essere violenta è anche istigatrice, se i moralisti di turno lo desiderano, io offro orgogliosamente i miei polsi, sicuro del fatto che se ho seminato e per questo debba morire, la pianta che nascerà, sarà rigogliosa e ristoratrice del danno patito.
Non dovesse essere così, chi non avrà presa questa palla al balzo per reagire e difendersi, sarà condannato a ricevere il trattamento che merita da chi è più furbo e capace di lui.

IO AVRO’ VINTO COMUNQUE!!!!!!!

Tornando a bomba, il secondo ringraziamento, mi obbliga a spostare l’attenzione su un fatto più generale, fatto del quale finora non ho parlato, non perché poco interessante o lontano dalla nostra realtà, ma semplicemente per applicare la massima del Grande Totò: “Chissà questo stupido dove vuole arrivare!”.
Lo stupido in questione, è un essere figurativo, inteso nel garantismo e nel gattopardesco comportamento dello Stato italiano che, per dirla con un altro Grande Poeta dei nostri tempi, Fabrizio De André nella ormai celeberrima “Don Raffaè”, (canzone scritta unitamente a Mauro Pagani (Musica) e Massimo Bubola (collaboratore al testo), appartenente all’album “Le nuvole”): “Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”.

Chi ringraziare in questo caso?

Ma è ovvio: la Dottoressa Patrizia Todisco da Taranto!

A quest’altra Donna è stata affidata una croce ben più importante di quella sopra trattata.
La Nostra, a rischio della propria salute, (e non per l’inquinamento), è rimasta irremovibile nel comportamento che l’ha vista chiudere la più grande acciaieria d’Europa,: l’Ilva di Taranto per l’appunto.

Ilva, padella o brace: chiuderla costa 10 miliardi, pulirla cinque | Blitz quotidiano.

Massima solidarietà per gli operai che seriamente rischiano di perdere il posto di lavoro e guadagnare la prospettiva di non recuperarlo, a causa della legge di mercato che prevede, in assenza di chi vende, che questo venga sostituito senza possibilità d’appello da chi è concorrente.

Maggiore solidarietà a chi, per colpa del lavoro altrui, (sempreché addirittura col tempo le due realtà non combacino), per colpa dell’altrui lavoro ha perso o perderà la vita a causa dei tumori derivanti dall’inquinamento della città e non solo.

Condanna totale alle autorità politiche (non solo della città di Taranto) che hanno permesso a pochi, nel tempo, di trarre profitto senza costringerli a prendere i giusti provvedimenti, tesi alla vivibilità del luogo nel quale è sito un così grande stabilimento.

Sempre in contraddizione con le idee professate dalla nostra Mina Vagante, io spero che si riesca a sospendere il diritto alla proprietà a simili individui e che per una volta, venga fatto pagare il giusto a chi ha agito in maniera così spregiudicata, anteponendo i propri interessi alla legittima vivibilità di operai ed abitanti di Taranto, anziché, come accade sempre, perché cosa più semplice da attuare, al solito “Pantalone”, ovvero noi che normalmente siamo rapinati ed a cui è facile succhiare il sangue senza sforzi, almeno finché non si arriva al punto “vita” e, non fosse altro che per disperazione, ci si ribelli, aprendo una vera incognita, valida per chi saprà utilizzarla in futuro a proprio vantaggio, posto che esca vivo dalla probabile guerra.

Riducendoci al “Particolare” e parlando di quanto accade in tema nel nostro paesello:

Da questo “pulpito”, già in diverse occasioni sono partiti strali contro chi, per incapacità o connivenza, nulla fa per ovviare a simili problemi che accadono anche a Gambatesa, nascondendosi dietro alla mancanza di un registro dei tumori, documento che non serve certo a fermare la moria di gente che arriva a questo stato senza sapere il perché.

Proprio nella mia ultima farneticazione, ho parlato dei camion che viaggiano indisturbati sulla SS645, mezzi dei quali non si conosce il carico o meglio, si fa di tutto per non conoscerlo, visto che da qualche anno a questa parte, vale a dire da quando uno di questi veicoli ha investita una nostra compaesana ferendola gravemente, da allora, a parte chi scrive, nessun’altra testata ha continuato a parlarne.

Sarà per il fatto che siamo rimasti in pochi da queste parti, sarà che, per dirla con di Pietro e soci, “la valle del Fortore = la valle dei pezzenti”, (Antonio Di Pietro A Tufara), ma mi domando:

Se da queste parti non ci sono discariche autorizzate, tanto che i camion adibiti ufficialmente al trasporto dei rifiuti (vedi anche quello del municipio di Gambatesa) vengono inviati alla discarica di Montagano, come mai giorno per giorno si vedono serie di mezzi bianchi con il muso arancione, appartenenti alla ditta Caturano, nota per il movimento dei rifiuti, passare tranquillamente sulla nostra strada fondovalle?
Dove vanno questi camion?
Fanno giri turistici alla stregua dei pullman che vanno a San Giovanni Rotondo, San Michele ed il Santuario dell’Incoronata?
Perché nessuno ne parla?
Cosa ci viene nascosto?

La Dottoressa Todisco ha agito legittimamente, vivendo a Taranto e quindi rischiando di essere vittima di quanto le ha permesso di agire.
Noi non abbiamo ne giudici ne politici svegli, in grado di comprendere che un tumore può venire anche a loro o loro familiari, ma si potrebbe agire, quantomeno per certificare l’onestà e la rettitudine del lavoro della ditta Caturano!

O c’è dell’altro, vale a dire la deliberata decisione di utilizzare segretamente le nostre terre in considerazione del fatto che siamo pochi, buttando il buttabile ed anche di più ma sacrificando le nostre vite in nome di un politicamente corretto?

Querelate gente! Querelate!
Ma fate presto, perché parafrasando una pubblicità di panettone in voga qualche anno fa:

Il Tumore, quando arriva arriva!