Di Vittorio Venditti
“Questa Sera: Che Programmi Hai?”
La saga continua: dopo averne trattato il diciotto maggio duemiladodici ed il dieci marzo scorso, siccome non c’è due senza tre, si torna sul luogo del delitto per aggiungere qualcosa di letteralmente sconcertante, alla faccia dei tanti proclami sull’accessibilità ai servizi pubblici e sull’uguaglianza fra gli italiani.
E’ stato comunicato fino alla nausea da servizio pubblico e TV private che da oggi si fa un nuovo ‘salto di qualità’ perché “la televisione si adegua in tutt’Europa” e quindi anche gli italiani vanno molestati e derubati a dovere. Da oggi, tolti i dispositivi più recenti, per ben che vada, si dovrà rifare manualmente la sintonia ai televisori acquistati antecedentemente al duemiladiciassette, cosa non valida per gli apparati detenuti da prima del duemiladieci, sistemi che andranno rottamati se non contornati da un groviglio di fili ed una scatoletta che se funziona come in precedenza, non a lungo, ma a breve andare, costringerà gli utenti a cambiare comunque televisore… per far girare l’economia.
Ad un particolare nucleo di spettatori però, gira anche qualche altra cosa: da qualche tempo, ad esempio, RAI tre, dopo i TG regionali, in prime time, presenta uno spot che a chi vede mostra un quadro dei programmi principali della serata per ogni canale. Fino a qualche tempo fa, almeno ciò che veniva offerto nei principali canali veniva anche letto in vocale, quindi il servizio era fruibile anche dai non vedenti. Oggi, a parte quanto scritto nel sottotitolo e la musica di fondo che dura circa un minuto, nulla viene più letto in voce. Forse chi gestisce mamma RAI fa affidamento su ‘o miracolo’? Non è dato saperlo, ma è chiaro, anzi scuro, quanto prima era chiaro ed ascoltabile. Non che la cosa cambi la serata a chi che sia, ma sembra giusto stigmatizzare il comportamento e la sensibilità di un ente pubblico che pretende il cosiddetto canone di abbonamento, lasciando poi gli utenti privi di vista al loro destino per ‘risparmi sulla spesa pubblica’, considerando che a proposito dell’esonero dall’odiosa tassa di cui sopra, è stato concepito tutto in modo che sia più conveniente pagare e recuperare quel danaro, magari lavorando in nero.
Da oggi dunque ci sarà un po’ di lavoro e remunerazione in più per gli antennisti e la cosa non dispiace, soprattutto a chi riesce a portare a termine tal incombenza in proprio. Questo primo, ulteriore passo che vale al momento per tutti, verrà chiuso regione per regione in tempi diversi ed al Molise tal conclusione toccherà il prossimo giugno. Resta comunque la magra consolazione che a seguire obbligherà chi scrive a chiedere:
Alexa, Questa Sera: Che Programmi Hai?