Bitcoin: Fantastica Illusione

Di Vittorio Venditti

Per Non Pensare Al Lavoro

Di false aspettative, per essere diplomatici, periodicamente se ne creano in tutto il mondo. Quando i tempi sono oscuri lo si fa enfatizzando gli obiettivi da raggiungere e forse per questo, da una quindicina d’anni, si va sempre più affermando l’idea che esista una forma facile di guadagno, ancor più redditizia della borsa valori e prima di quanto acquisibile investendo danaro in polizze assicurative: La Moneta Virtuale.

BITCOIN

In principio si è chiamata Bitcoin, ma da lì è partita la gara a chi la inventasse più accattivante: così, si è giunti fino alla creazione di unità di misura nazionali e o quasi continentali che innanzitutto servono a smarcare chi è sotto sanzioni proprio da questa spada di Damocle, imposta fino ad oggi dagli Stati Uniti d’America che fanno il bello ed il cattivo tempo, non rendendosi conto del fatto che il resto dell’umanità ha pazienza, ma non eterna, alla stregua di quanto accade in realtà infinitamente più piccole, dove c’è chi prova a sovrastare chi si ritiene più debole, fino a che non capita che si avveri ancora una volta il risultato che ha visti contrapposti Davide a Golia, decretando la vittoria del primo su chi aveva i favori del pronostico.

La cosa più grave sta nel fatto che in tutto questo, oltre a chi azzarda e poi si deve leccare le ferite, (in Italia a spese della collettività), fra gli abbindolati, spicca la presenza di Stati che adottando le monete virtuali, si ritengono emancipati sì, da coloro che pensano di incatenare tutti in questa eterna schiavitù, ma anche da quei doveri che derivano dall’interscambio che prevede armonia e non furbizia che solitamente porta ogni rivoluzione alla successiva restaurazione, spesso più feroce ed asfaltante dei tempi precedenti ogni ribellione.

Ma Non Sarebbe Meglio Accontentarsi Del Reale Guadagno Derivante Dal Lavoro?