Di Vittorio Venditti
S’Inchinano All’Italica ‘Esperienza’
Intendiamoci: non sto assolutamente dicendo che sia giusto sparare a Parigi piuttosto che a Roma, Londra o New York; ritengo solo che bisognerebbe evitare di farlo anche nei luoghi che vengono considerati di terzo o quarto mondo o nei posti dove vanno a sparare quelli che… “tanto non è casa mia!”; a queste carogne, (che per altro non vengono mai colpite dagli attentati o atti di guerra che dir si voglia), sarà bene ricordare che trasformare il mondo in un immenso campo profughi, se in apparenza dà danaro ai pochi, in realtà crea le condizioni per le quali chi non ha più nulla da perdere, pur di contare almeno per un secondo, dà la propria vita, ritenuta ormai del tutto inutile e con ciò la toglie anche a chi, magari una sera di novembre, avrebbe voluto solo cenare con i propri amici, bere qualcosa al bar o guardare un concerto a teatro. E’ la chiosa ad una breve considerazione proposta ai quattro lettori dell’allora gambatesaweb lo scorso sedici novembre duemilaquindici, qualche giorno dopo le scorribande che hanno impaurita Parigi e chi ci ha rimessi amici e parenti, cosa dimenticata, ma riportata in auge in questi giorni preelettorali che infiammando politicamente la capitale di Francia, propongono lo spettacolo denominato ‘Maxiprocesso di Parigi’ giustappunto, il tutto all’italiana, vale a dire quasi sei anni dopo la messa in scena degli eventi. Cos’è ciò di fronte all’eternità! Ponderare Humanum Est!
Il puzzo delle carogne non le distingue, quindi si può tranquillamente affermare che l’italica espressione che dipinge qualcosa che di grande non ha assolutamente niente, alla sbarra, (evitando di parlare di chi burocraticamente e nulla più, giudica almeno in questi frangenti), non mostra al mondo altro che una carogna per l’appunto, tale e vigliacca nello stesso momento perché da quello schifo che è stato e che rimane, quell’essere che per convenzione bisogna chiamare ancora ‘umano’, si è permesso anche il lusso di non portare a termine il compito che si è auto-assegnato, vale a dire quello di uccidersi, dopo aver compiuto un atto degno di sé stesso e di coloro cui non ha torto un miserrimo capello, vale a dire i politicanti d’ogni parte e d’egual risma che allora come oggi infestano il mondo e gettano disgrazie a iosa sull’umanità cui sta bene l’andazzo, in quanto totalmente imbelle.
Per una volta, l’arroganza ed il pressappochismo dei colonialisti francesi, costringono i cugini d’oltralpe a far uso dell’italica immagine che come accadde un secolo fa, quando la maestria dei piloti italiani sovrastò ogni tentativo di altre dimostrazioni risultate più scadenti per ammissione degli stessi avversari di gara al cospetto del pionierismo proveniente dal ‘Bel Paese’, oggi s’impone in termini di capacità di presentazione di qualcosa di gonfiato a dismisura, utile a fare esclusivamente quel fragoroso botto che pure in questo caso, dirà tutto per non affermare niente.
Oggi, recando grave offesa agli attori di quanto accaduto a suo tempo in quel di Palermo con reale e magna solennità, si parla di ‘maxiprocesso’ laddove forse si riuscirà ad esorcizzare un atto dimenticato dai più, non tanto perché insensibili, quanto per via del fatto che gli uomini sono ormai saturi fino al vomito per ‘troppo pieno’ di notizie, spesso risultanti anche false e tendenziose, prova ne sia quanto si sta scoprendo a proposito della recente celebrazione della quale non si parla già più…
In Attesa Della Prossima ‘Puntata’.