Di Vittorio Venditti
E… Gli Animalisti?
Imbeccato da un Simpatizzante di questo umile sito, (senza far nomi): Pasquale il Benzinaio, ed aizzato dai commenti postCapodanno, provo ad analizzare a mio modo quanto accaduto ieri di fronte a diciotto.diciannove milioni di persone.
Non pongo la solita, retorica domanda e passo direttamente ai fatti.
Ieri sera, dopo una lunga attesa che in me aveva già dati i preavvisi inequivocabili della “papagna”, ecco presentarsi sul palco ospitante il festival di Sanremo, un Roberto Benigni a metà fra il Re Vittorio Emanuele II e il Condottiero Giuseppe Garibaldi.
Re, ovviamente per l’importanza e la Cultura intrinseche nel personaggio stesso.
Condottiero, per quel suo modo di fare, e per il soggetto, (animale) che lo ha accompagnato.
Insomma:
Ieri sera, come saprai, il nostro Roberto Benigni è entrato in scena in groppa ad un cavallo bianco, alla stessa stregua dell’Eroe dei due mondi: Garibaldi.
Il cavallo era ovviamente scortato da due “palafrenieri”, addetti, oltre al dover raccoglierne i ricordi eventualmente abbandonati qua e là sul palco, anche a tenerlo buono, di fronte al pubblico che ovviamente ha applaudito a cotanto ingresso.
…Mi fa ricordare qualcosa!…
Non voglio prenderti in giro, tanto che quanto sto per dire l’ho già sintetizzato nel titolo, ma sarai d’accordo con me nel pensare che, ai sensi dell’articolo tre comma uno della Costituzione della Repubblica italiana, ora dovremmo avere il “risorgimento” degli animalisti…
Benigni come la Stock 84?
Perché nò!
D’altra parte, la diversità sta solo nella bestia esibita!
(Parlo del cavallo e della vacca)…
Analizziamo le cose in ordine.
Durante la notte del trentun dicembre-primo gennaio scorsi, la Stock 84 ha voluto far partecipe della propria manifestazione di volontà di gioia, la Cara vacca Carolina, bardata di tutto punto e scortata da quattro “angeli custodi”.
Ieri sera, uno dei più grandi artisti contemporanei di patria nascita, è entrato in una manifestazione, sì più generale, ma allo stesso modo Popolare, montando un cavallo scortato da due “angeli custodi”.
Da dire che l’operato degli angeli custodi dei due animali alla fine era lo stesso.
Diverso però ne era e ne è il compenso, ricevuto al termine della prestazione.
Non sò quale sarà il compenso che riceveranno gli angeli custodi del cavallo dell’Erede naturale di Dante Alighieri.
Sò per certo qual’è stato il compenso ricevuto dagli angeli custodi della nostra Carolina: nulla, a parte la possibilità di unirsi alla squadra nel banchetto finale.
Sò, quanto è venuto in danaro alla Stock 84 e a chi ha avuta la bellissima idea di far partecipe della nostra più bella Festa, la nostra Amata Carolina,: nulla, a parte le rimostranze di chi non ha ritenuta bella l’idea di fare quanto fatto dalla Stock 84.
Sò, per averlo letto sui giornali, quanto è venuto in danaro a chi ha cavalcato il nobile animale presente sul palco del festival di Sanremo: duecentocinquantamila euro.
Certo! è un altissimo, se non impossibile ardire, paragonare la Stock 84 a Roberto Benigni, ma da “voce fuori dal coro”, mi venga permesso un sia pur impertinente commento.
Tutti e due i soggetti hanno dato spettacolo, al di là della Fama Benigni, e forse, ma non è detto, della Fame, Stock 84,
(o Sete… della Cultura che può insegnare Benigni! per carità!…), Chi in un modo, chi nell’altro, hanno resa però memorabile la serata in cui, i due soggetti si sono esibiti.
Considerando che:
Benigni, si è esibito per danaro;
Stock 84 si è esibita per Piacere;
Perché per la seconda, dei soggetti presi in analisi si è creata una inutile gazzarra a proposito del “disturbo” creato ad un essere spesso più intelligente di tanti esseri umani, mentre per il Primo, ritenuto dalla maggior parte degl’italiani quasi un semiDio, non si è sprecata una sia pur minima riga, a proposito del trattamento non dissimile riservato al di Lui “accompagnatore”?
Sarà, che come al solito il Dio danaro conta più di tutti gli altri dèi?