Di Cesare Scalabrino
ANIELLO ASCOLESE: IL CDM HA RICONOSCIUTO L’UTILITA’ DELLE NOSTRE RICHIESTE
“Il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi giorni, a livello confederale e territoriale, adottando le prime misure contro gli incendi con la dichiarazione dello Stato di Emergenza per le prime quattro Regioni, fortemente danneggiate dagli incendi, fra cui il Molise”. Ad affermarlo soddisfatto per l’azione sindacale portata a termine è il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, che sottolinea come: “nei prossimi giorni sarà emanata un’Ordinanza della Protezione Civile con le prime misure di ristoro per le aziende agricole colpite dagli incendi”. A questa ordinanza seguirà un decreto-legge per dare ulteriori risorse e per rafforzare le misure di ristoro. “In questo decreto – ha aggiunto Ascolese – abbiamo già chiesto che venga inserito il vincolo di coltivazione ventennale per evitare le speculazioni del fotovoltaico”. Già prima della pausa estiva, Coldiretti aveva inviato al Presidente della Regione, Donato Toma, e all’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, il testo di una Proposta di Legge che Coldiretti aveva sostenuto e che conteneva le misure ora approvate dal CdM”.
E’ ora importante che gli aiuti giungano rapidamente agli imprenditori agricoli e zootecnici che in molti casi rischiano di non poter proseguire la loro attività anche per mancanza di liquidità. In particolare, nelle aree colpite dagli incendi dove si trovano aziende zootecniche, ampi pascoli sono stati raggiunti dalle fiamme, tanto da non poter essere più fruibili, almeno per quest’anno. Ciò comporta da subito un aggravio di costi per l’acquisto di foraggio, indispensabile per alimentare gli animali; spese aggiuntive che vanno a sommarsi all’aumento generalizzato dei costi di produzione che abbiamo da tempo denunciato”. Per questo Coldiretti chiede anche un’azione immediata, in regime de minimis, al fine di garantire un primo intervento di emergenza con procedure semplificate”. Per quanto riguarda invece il patrimonio boschivo andato in fumo, Coldiretti ritiene che servano interventi massicci, attuabili anche con i fondi del PNRR, così come è fortemente auspicabile l’attivazione immediata delle misure previste dai Psr (Piani di sviluppo rurale) regionali. Considerato che 6 roghi su 10 in Italia sono di origine dolosa, contro le speculazioni sull’uso dei terreni distrutti dalle fiamme, secondo la Coldiretti è fondamentale inasprire ulteriormente le disposizioni dell’articolo 10 della legge 353/2000, portando da 15 a 20 anni il divieto di cambio di destinazione d’uso delle aree boschive e dei pascoli percorsi dal fuoco, estendendo tale norma anche ai terreni agricoli. Una modifica della norma che risulterebbe utile anche a combattere la diffusione selvaggia di parchi fotovoltaici a terra contro il cui proliferare Coldiretti Giovani Impresa ha lanciato, in tutta Italia, la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”: un’azione forte per chiedere alle Istituzioni di investire nelle fonti alternative d’energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale di tale tipologia di impianti.