Di Ouday Ramadan
(Presentazione), Di Vittorio Venditti
Altra Dissidenza In Campo
Si sa: la vita va avanti e lo spettacolo che la contraddistingue non può esser da meno. Dunque, dopo aver avuta la fortuna di conoscere, è il caso di presentare un nuovo Amico di questo giornale, un siriano di quelli che ci sanno mettere la faccia al punto di iniziare a ritrovarsi con il trovarsi per l’appunto, tolto il saluto dai benpensanti locali che ancora non riescono ad uccidere chi, sapendo la sua, resiste peggio di una blatta e ‘non si adegua’, sperando nell’arrivo dei talebani che sarebbero meno invasivi di ciò che il mondo occidentale oggi vive e sopporta… democraticamente, s’intende!
Da oggi ed a cadenza settimanale dunque, ecco la voce di chi è costretto a dissentire, facendolo non da casa propria ed in nome di ‘accoglienza e democrazia’, giorno per giorno rischiando l’attentato, pur avendo serie amicizie e comprensioni proprio fra coloro che si dice, vorrebbero annientarlo.
Capiterà di vedere più virgolettati o un unico pezzo, sulla base della lunghezza di ciò che verrà scritto, comunque nel pieno della facoltà di parola data.
Buona Lettura.
1°: GRAZIE DI ESISTERE
Da siriano, mi è doveroso ringraziare l’esistenza del nostro Popolo di Resistenti, del nostro Eroico Esercito, del nostro Presidente Bashar Al Assad e dei nostri alleati (Federazione Russa – Repubblica Islamica dell’Iran).
Senza il loro impegno, Damasco avrebbe fatto la fine di Kabul.
Chi indossa i panni americani resterà nudo a vita natural durante!
2°: RIFLESSIONE
Coloro che piangono le donne afghane, mi potranno spiegare quale sostanziale differenza passa fra il burqa talebano ed il bordello americano?
A mio modesto parere cambia soltanto l’aspetto della matrona e non più di tanto!