Di Marco Frosali
Ferie a Metà…Quinta Ed Ultima Tappa
15 luglio. – Eccoci giunti al giorno finale di queste vacanze in forma ridotta. Purtroppo le previsioni per domani non sono cambiate in meglio per cui ci conviene partire e così dopo aver fatto colazione, mi accingo subito a smontare la tenda e caricare i bagagli su Principessa Esmeralda
che lascio posteggiata in piazzola, all’ombra di un grosso albero, col permesso del gestore del camping. Dato che la giornata odierna è ottima colgo l’occasione per fare un’ultimo bagnetto prima di partire.
Al lago oggi non c’è praticamente nessuno…tutto per me!
Dopo circa un paio di ore passate a sguazzare nelle fresche e limpide acque e a prendere un po’ di sole, verso mezzogiorno torno al campeggio e vado a cambiarmi, non prima di aver notato la bacheca della reception piena di manifestini riguardanti le varie iniziative organizzate sia a Fiastra che nei paesi vicini (escursioni, trekking a piedi o a cavallo, giri in canoa e festa della birra) utili per lo svago del turista e per racimolare qualcosa, che da queste parti colpite dal famigerato sisma del duemilasedici fa comodo eccome!
Dopo essermi vestito, recupero Principessa Esmeralda dall’ombra delle fresche frasche e pagando cinquantaquattro euro per quattro giorni saluto i gestori del camping. Con un pizzico di rammarico per questa partenza anticipata, vado a pranzare al Sasso Bianco con un bel piatto di Tortelloni con Panna e Tartufo e per non esagerare, una bella fetta di petto di tacchino alla piastra, amaro Sibilla e caffè.
Salutata Barbara, io e Principessa Esmeralda imbocchiamo la strada del ritorno e all’altezza della frazione Cupi decido di togliermi uno sfizio e metterla alla prova: vediamo un po’ la principessina come se la cava sullo sterrato!
Iniziamo quindi ad affrontare un percorso molto impegnativo che dopo un leggero brecciolino di poche centinaia di metri passa a sassi di dimensioni più o meno grandi che mi creano qualche apprensione costringendomi a guidare in piedi sulle pedane. Principessa Esmeralda però si arrampica come un ragnetto, aiutata dal controllo di trazione, attivo pressoché per tutta la parte in salita (lampeggiavano le spie sul display), rimane stabile e con poche perdite di aderenza, che erano comunque ben gestibili da parte mia.
Dopo circa venti minuti percorsi tutti in prima e seconda e a velocità massime di venti-trenta chilometri orari e dopo aver incontrato solo un paio di escursionisti stupiti della nostra presenza, a calci e mozzichi riusciamo a superare un ultimo tratto bello ripido e molto scivoloso per via dei grossi sassi presenti e raggiungiamo la vetta della montagna, dove non c’era nessuno…solo un pastore col suo gregge e due maremmani al seguito.
La vista è davvero suggestiva e il rumoroso silenzio del vento a fare da colonna sonora è il non plus ultra!
Trascorsa una decina di minuti a riprendere fiato, io e Principessa Esmeralda iniziamo a scendere a valle.
Stavolta la strada è meno ripida, ma non meno povera di insidie! Tuttavia riusciamo a raggiungere la frazione Casali di Ussita da dove riprendiamo la strada asfaltata che ci conduce a Visso, dopo aver percorso circa quindici chilometri di sterrato in quarantacinque minuti: bella media in modalità ciammaruca! A Visso faccio una breve sosta per controllare che sia tutto in ordine
e sistemare meglio i bagagli che si sono leggermente spostati con gli scossoni della strada sterrata, dopo di che riprendiamo la Val Nerina fino a Ferentillo. Da qui ci inerpichiamo sulla montagna verso Castellonalto dove percorro una vecchia conoscenza già vissuta con Sara qualche anno fa, oggi in condizioni ancora più pietose. Così facciamo un altro tratto sterrato di qualche chilometro prima di ritrovare finalmente l’asfalto e fare tappa a Leonessa, dove prendo una bottiglietta di acqua al bar di Piazza VII Aprile,
prima di ripartire per fare rientro a Roma lungo la SS4 Salaria ed il Grande Raccordo Anulare, dopo aver percorso circa duecentoquaranta chilometri, venti dei quali sterrati!
Si concludono così queste ferie a metà…avremmo potuto visitare altri posti interessanti da vedere, ma il tempo infame ci ha costretti ad un rientro anticipato. Per la cronaca: nei giorni successivi è poi piovuto, come mi ha confermato Stefano.
In cinque giorni, contachilometri alla mano,
abbiamo percorso milleduecentodieci chilometri. Principessa Esmeralda è andata molto bene, ma dove mi ha stupito è stato sullo sterrato: io che non ho esperienza in merito e che ho sempre avuto il terrore di affrontare semplici sterrati sia con Sara che soprattutto col Rondone (anche se poi li ho fatti comunque), non ho avuto nessuna difficoltà a guidare su un percorso per me abbastanza difficoltoso. Per altro, in particolar modo il tratto che abbiamo affrontato, da facebook risulta percorribile solo con fuoristrada.
Anche i consumi sono stati di tutto rispetto con punte di oltre trentuno chilometri con un litro, ma la media totale è stata sui ventotto. Un pieno mi durava un giorno e mezzo in pratica.
Un altro aggeggio molto utile sperimentato quest’anno è stata la cover porta smartphone montata sul manubrio, accessorio che mi ha consentito di utilizzare il gps tramite google maps senza particolari problemi, col vantaggio che potevo utilizzare il touchscreen per impostare il percorso.
Per quanto riguarda i posti visitati, quelli che mi hanno colpito particolarmente sono stati Postignano, Moresco e San Ginesio, ma gli altri comunque non sono stati da meno.
In attesa di nuove avventure: Al prossimo giro!