Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
L’Intelligenza Sprecata
Come sai, anche a Gambatesa, (o forse: Solo a Gambatesa), la tassa nata morta che si sarebbe dovuta abbattere su bevande gasate ed alcoliche, ha prodotto l’effetto di far lievitare il prezzo della bevanda sociale per eccellenza, (la birra Forst), del venti per cento.
Come già detto in altre farneticazioni, a Gambatesa la Forst non veniva ritoccata in termini di prezzo dal lontano duemilatré, per cui era abbastanza prevedibile, per non dire scontato, che si arrivasse ad una tale decisione.
In tutti i bar?
All’inizio, sembrava che questa dovesse essere la decisione insindacabile e perfettamente legittima.
Con il passare dei giorni però, si è visto che il fronte (mai stato compatto) dei baristi, ha avuta un’ulteriore incrinatura, dato che, se il bar Pallons ed il Trasce e Jsce anno applicato il prezzo di un euro e ottanta centesimi a bottiglia da 66 Cl, gli altri due esercizi, A Ccett e Cafter, non hanno modificato quanto chiedere al cliente che desideri acquistare questa birra, continuando a tenere il prezzo ad un euro e cinquanta cent.
Sempre attenendoci ad informazioni non ancora messe in pratica, parrebbe che Salvatore a Ccett, con la nuova fornitura si adeguerà al nuovo standard di prezzo, ma fino a ieri sera alle otto, per testimonianza diretta, ti posso confermare che la Forst, in quel bar, costava un euro e cinquanta centesimi.
Qual è il problema?
Sembrerebbe tutto nella logica della concorrenza!
Un problema c’è e lo descrivo, sperando in un rapido ravvedimento di chi, sembrando intelligente, in realtà sa essere così stupido da far del male anche al proprio tornaconto personale.
Nei giorni scorsi, mi è capitato di assistere presso il bar dei fratelli Cafter, al fatto che ragazzotti adolescenti, o poco più che maggiorenni, dicessero ai titolari dell’esercizio:
“Fessi! Negli altri bar la birra costa un euro e ottanta e voi? Ancora non l’aumentate?”
Altre affermazioni piuttosto offensive venivano aggiunte al “discorso”, tanto che l’altra sera, incuriosito dal non rispondere di Salvatore e Ferdinando, mi sono permesso di interloquire con il primo dei due, proprio per capire cosa ci fosse dietro una tale decisione, di primo acchito masochistica.
Salvatore, senza alterarsi più di tanto, mi ha fatto un discorso commercialmente inappuntabile oltreché estremamente intelligente, basato sul fatto che se non si è proceduto nel senso oggi in voga, è stato per un calcolo che non sto qui a riferire, per evidente tornaconto personale.
A questo punto, fermo restando che a me ed a tanti altri stia bene questa differenziazione di prezzo, chiedo a quei giovani che pretenderebbero l’aumento del prezzo della Forst, se non sia il caso, (volendo farsi male), di dare, di loro iniziativa, la differenza di trenta centesimi a chi non vuole aumentare la birra, sotto forma di personale mancia.
In questo modo:
1°: Appagherebbero il loro desiderio di “dare di più”, senza ferire le altrui tasche;
2°: Darebbero un senso alla loro stupidità, facendola passare per una propria idea.
E tutti vivremmo felici e contenti!