Di Marco Frosali
Ferie A Metà… Terza Tappa
13 luglio. – Lo spostamento della tenda dietro la ‘fratta’ sembra aver sortito il suo effetto, dato che alle otto del mattino il sole sembra non battere su di essa. Grazie al ca…rdano, oggi è nuvoloso!
Vado a fare colazione al baretto e scruto il cielo con qualche preoccupazione dato che ci sono bei nuvoloni. Controllato il meteo sembra tuttavia che non debba piovere, così io e Principessa Esmeralda partiamo per il giro di oggi che non sarà particolarmente lungo, ma dovremo visitare diversi paesi e forse, dopo ben dodici anni, forse dovrei riuscire a salutare il vecchio proprietario di Sara! FORSE!!!
Costeggiando il lago ci dirigiamo in direzione di Sarnano, ma svoltiamo poi verso Macerata per giungere, dopo pochi chilometri, nel piccolo borgo di San Ginesio dove attraverso una delle due porte nelle grosse mura di cinta con in prossimità il monumento ai caduti.
Posteggio Principessa Esmeralda nei pressi di un piazzaletto da cui si può osservare una bella panoramica sui Monti Sibillini.
Partendo dal vicino e caratteristico Ospedale dei Pellegrini interamente realizzato in pietra e di epoca medioevale (tredicesimo secolo),
inizio ad addentrarmi nel labirinto di vicoli e stradine del centro che silenziosi e ventilati attraversano case sempre con mura in pietra.
Iniziando ad avvertire il caldo e l’umidità riesco a raggiungere la piazza centrale, Piazza Gentili,
intitolata ad Alberico Gentili, di cui era presente una statua.
Qui, oltre a bar e negozietti, sono presenti molti edifici interessanti dal punto di vista architettonico, ma ahimè transennati per le ferite lasciate dal sisma del duemilasedici, come ad esempio la Collegiata di Santa Maria Assunta.
Nonostante queste ‘cicatrici’ il piccolo paesino mi ha conquistato e così mi fermo ad un bar della piazza per acquistare una bottiglietta di acqua e una confezione di liquirizie fatte confezionare dal gestore, contenute in una scatoletta metallica con una immagine di San Ginesio…un souvenir davvero originale!
Tornato indietro controllo da whatsapp se Stefano mi abbia risposto, ma ancora nulla…vabbè!
Si riparte e dopo nemmeno venti chilometri siamo già nel parcheggio a ridosso delle mura che racchiudono al loro interno un altro borgo davvero molto particolare: Servigliano.
Attraversata Porta Clementina,
mi ritrovo subito nella vasta piazza centrale, Piazza Roma,
dalla quale partono due vie principali
che portano alle altre due porte di ingresso al centro, Porta Santo Spirito e Porta Pia.
Notando un cartello turistico raffigurante la mappa di Servigliano, mi rendo conto della sua caratteristica particolare: ha una forma perfettamente quadrata, con Porta Clementina contrapposta a Porta Pia, mentre Porta Santo Spirito è contrapposta alla Collegiata di San Marco Evangelista e le vie che partono da Piazza Roma verso le Porte formano una croce col vertice rappresentato appunto dalla Collegiata.
Sorpreso anche da questo piccolo gioiello torno a recuperare Principessa Esmeralda e controllo whatsapp…ancora nessuna risposta da parte di Stefano!
A questo punto percorriamo all’incirca altri trenta chilometri e giungiamo in un’altro borgo davvero molto suggestivo, Moresco,
sul cui centro storico si staglia, imponente, la bellissima Torre Eptagonale
nei pressi della quale posteggio Principessa Esmeralda
e vado a piedi in giro per il piccolo centro storico.
Affascinato anche da questo piccolo e silenzioso borgo, torno da Principessa Esmeralda e invio un vocale a Stefano che ancora non risponde: ero a circa dodici chilometri da Fermo, ed io ero rimasto….fermo (gioco di parole!), al fatto che lui lavorava li fino ad un paio di anni fa. Sperando in una sua risposta, riprendiamo il viaggio per una fulminea sosta nella vicinissima Monterubbiano, distante poco meno di due chilometri da Moresco.
Fatto questo brevissimo tour, essendo vicina l’ora di pranzo ripartiamo in direzione Fermo dove posteggio a ridosso della ZTL del centro storico e me ne vado in giro ad ‘affrontare’ il budello di viuzze e vicoletti che si inerpicano verso la parte alta,
potendo osservare alcune delle numerose chiese presenti
ma anche, nascosta in un angolo, una meravigliosa Citroen DS 21 Cabrio bianca!
Sbuffando e sudando riesco dopo quasi mezz’ora a giungere nella bella Piazza del Popolo,
ma un cartello indicante un divieto di accesso, traendomi in inganno, mi ha fatto desistere (oltre alla stanchezza e all’umidità) dal proseguire in quella direzione, impedendomi così di poter osservare il bellissimo Duomo presente ancora un pochino più in alto, del quale vi posto un link per vedere le foto.
Torno indietro verso il parcheggio e mi fermo al vicino bar dove prendo due bei tramezzini e una bottiglietta di acqua fresca e controllo il telefono: Stefano finalmente mi ha risposto, ma non lavora più a Fermo, bensì a Montegiorgio: porcaccia miseria! Ci siamo passati sotto andando da Servigliano a Moresco un paio di ore prima!
Preso il caffè studio un po’ la situazione: Montegiorgio ora tornando indietro, o proseguire il giro e allungarmi al ritorno? Sapendo che come scritto nel messaggio, lui oggi è di servizio ed è in caserma, si parte alla volta di Montegiorgio e seguiamo le indicazioni per la caserma dei Carabinieri, la raggiungiamo, vado a ‘tozzolare’ al citofono e… Caramba che sorpresa! Dopo dodici anni j’amo fatta a vedesse! Certo, dopo la gioia iniziale e i saluti gli ho portato a vedere la nuova arrivata, ma quando ha saputo che ho tre Guzzi e che Sara si è sentita offesa, il buon Stefano ligio al dovere…ha tentato di arrestarmi per poligamia e alto tradimento verso Sara,
minacciandomi di sbattermi in cella con l’unico essere vivente presente, oltre ai colleghi, in caserma quel giorno: il gatto Ettore!
Ovviamente, da appassionato di moto, Stefano mi scagiona
e dopo avermi fatto ammirare uno dei suoi gioielli (possiede oltre venti moto, ma quasi tutte di piccola cilindrata a parte questa bestia e un’altra parcheggiata li fuori),
mi offre una birra che ci smezziamo in due, in compagnia di Ettore che perdeva pelo a tutto spiano e cercava attenzioni!
Salutato Stefano con la promessa di andarlo a trovare con Sara non appena gli passa la botta di gelosia, io e Principessa Esmeralda riprendiamo il cammino e seguendo le indicazioni di Google Maps (quest’anno, avendo a disposizione la presa USB funzionante e un supporto per lo smartphone, utilizzo il navigatore) che fa passare anche per le contrade più disperse, giungiamo dopo circa cinquanta chilometri a Montecosaro, dove posteggio a ridosso di Palazzo Marinozzi.
Da cui si gode di una bella vista sulla vallata, soprattutto di un vasto campo di fiori molto colorato, forse un vivaio.
Attraversata la porta di Palazzo Marinozzi posso entrare nel centro storico, anche questo con i vicoli che attraversano silenziosi le case con le mura in pietra e mattoni color sabbia
che sembrano vuote, talmente erano silenziosi quei vicoletti, ma un po’ di gente tuttavia era presente in Piazza Trieste.
Recuperata Principessa Esmeralda dopo il giro ci dirigiamo verso l’ultima tappa di giornata, la vicina Montelupone, da cui si accede attraversando la bella Porta Ulpiana.
Nel mio giro fra i caratteristici vicoletti silenziosi e ventilati,
mi imbatto in una casa particolare che ha il cornicione che sporge in fuori in un angolino: la casa in questione sembra essere transennata per cui suppongo che sia lesionata dal terremoto, ma in quel punto non ci sono crepe…magari è proprio così!
Proseguendo il giro,
arrivo nella piazza del Comune dove oltre al bel palazzo comunale,
si trova anche l’altrettanto bel Palazzo dei Priori.
Piano piano sono quasi le diciassette. Fiastra dista da Montelupone poco meno di settanta chilometri e ho bisogno di un bel bagnetto, così io e Principessa Esmeralda ci dirigiamo verso Macerata da dove imbocchiamo la SS 77 fino a Camerino e da qui arriviamo a Fiastra alle diciotto in punto, dopo aver percorso poco più di duecentoventi chilometri.
Dopo il consueto bagnetto rinfrescante e rigenerante, vado a rifocillarmi al Sasso Bianco con i famosi ravioli al ciauscolo dello scorso anno e con abbacchio arrosto, oltre ad acqua, vino rosso e amaro Sibilla
che mi fanno tornare al camping sazio e soddisfatto anche per oggi, pronto per una bella dormita in vista di domani!