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Le Conquiste Di Principessa Esmeralda 5-3

Di Marco Frosali

Ferie A Metà… Terza Tappa

13 luglio. – Lo spostamento della tenda dietro la ‘fratta’ sembra aver sortito il suo effetto, dato che alle otto del mattino il sole sembra non battere su di essa. Grazie al ca…rdano, oggi è nuvoloso!

Vado a fare colazione al baretto e scruto il cielo con qualche preoccupazione dato che ci sono bei nuvoloni. Controllato il meteo sembra tuttavia che non debba piovere, così io e Principessa Esmeralda partiamo per il giro di oggi che non sarà particolarmente lungo, ma dovremo visitare diversi paesi e forse, dopo ben dodici anni, forse dovrei riuscire a salutare il vecchio proprietario di Sara! FORSE!!!

Costeggiando il lago ci dirigiamo in direzione di Sarnano, ma svoltiamo poi verso Macerata per giungere, dopo pochi chilometri, nel piccolo borgo di San Ginesio dove attraverso una delle due porte nelle grosse mura di cinta con in prossimità il monumento ai caduti.

San Ginesio: Mura di Cinta

San Ginesio: Mura di Cinta con Archi di Ingresso e Uscita dal Centro

San Ginesio: Scalinata della Torre di Guardia delle Mura

San Ginesio: Monumento ai Caduti

Posteggio Principessa Esmeralda nei pressi di un piazzaletto da cui si può osservare una bella panoramica sui Monti Sibillini.

San Ginesio: Panoramica dei Monti Sibillini

Partendo dal vicino e caratteristico Ospedale dei Pellegrini interamente realizzato in pietra e di epoca medioevale (tredicesimo secolo),

San Ginesio: Panoramica dell’Ospedale dei Pellegrini e delle Mura di Cinta

San Ginesio: Ospedale dei Pellegrini

inizio ad addentrarmi nel labirinto di vicoli e stradine del centro che silenziosi e ventilati attraversano case sempre con mura in pietra.

San Ginesio: Vicolo del Centro

San Ginesio: Vicolo del Centro

San Ginesio: Via del Centro

San Ginesio: Via del Centro

San Ginesio: Porta Offuna

San Ginesio: Porta Offuna

San Ginesio: Panoramica del Centro Storico da Porta Offuna

San Ginesio: Chiostro dell’Ex Convento degli Agostiniani (Ora Istituto Magistrale Gentili)

San Ginesio: Chiostro dell’Ex Convento degli Agostiniani (Ora Istituto Magistrale Gentili)

Iniziando ad avvertire il caldo e l’umidità riesco a raggiungere la piazza centrale, Piazza Gentili,

San Ginesio: Panoramica di Piazza Gentili

intitolata ad Alberico Gentili, di cui era presente una statua.

San Ginesio: Statua di Alberico Gentili

Qui, oltre a bar e negozietti, sono presenti molti edifici interessanti dal punto di vista architettonico, ma ahimè transennati per le ferite lasciate dal sisma del duemilasedici, come ad esempio la Collegiata di Santa Maria Assunta.

San Ginesio: Collegiata di Santa Maria Assunta (Transennata)

San Ginesio: Vicoletto Transennato

San Ginesio: Vicoletto Transennato

Nonostante queste ‘cicatrici’ il piccolo paesino mi ha conquistato e così mi fermo ad un bar della piazza per acquistare una bottiglietta di acqua e una confezione di liquirizie fatte confezionare dal gestore, contenute in una scatoletta metallica con una immagine di San Ginesio…un souvenir davvero originale!

Tornato indietro controllo da whatsapp se Stefano mi abbia risposto, ma ancora nulla…vabbè!

Si riparte e dopo nemmeno venti chilometri siamo già nel parcheggio a ridosso delle mura che racchiudono al loro interno un altro borgo davvero molto particolare: Servigliano.

Attraversata Porta Clementina,

Servigliano: Porta Clementina

mi ritrovo subito nella vasta piazza centrale, Piazza Roma,

Servigliano: Panoramica di Piazza Roma

Servigliano: Panoramica di Piazza Roma e Collegiata di San Marco Evangelista

Servigliano: Panoramica di Piazza Roma e Collegiata di San Marco Evangelista

dalla quale partono due vie principali

Servigliano: Via del Centro

che portano alle altre due porte di ingresso al centro, Porta Santo Spirito e Porta Pia.

Servigliano: Viale di Porta Santo Spirito

Servigliano: Viale che da Porta Santo Spirito Arriva in Piazza Roma

Servigliano: Porta Santo Spirito

Servigliano: Mura di Cinta con Case a Porta Santo Spirito

Notando un cartello turistico raffigurante la mappa di Servigliano, mi rendo conto della sua caratteristica particolare: ha una forma perfettamente quadrata, con Porta Clementina contrapposta a Porta Pia, mentre Porta Santo Spirito è contrapposta alla Collegiata di San Marco Evangelista e le vie che partono da Piazza Roma verso le Porte formano una croce col vertice rappresentato appunto dalla Collegiata.

Servigliano e la Sua Particolare Conformazione Quadrata

Servigliano: Porta Pia con Porta Clementina sullo Sfondo

Servigliano: Porta Santo Spirito con la Collegiata di San Marco Evangelista Sullo Sfondo

Sorpreso anche da questo piccolo gioiello torno a recuperare Principessa Esmeralda e controllo whatsapp…ancora nessuna risposta da parte di Stefano!

A questo punto percorriamo all’incirca altri trenta chilometri e giungiamo in un’altro borgo davvero molto suggestivo, Moresco,

Panoramica di Moresco

sul cui centro storico si staglia, imponente, la bellissima Torre Eptagonale

Moresco: Panoramica della Torre Eptagonale

nei pressi della quale posteggio Principessa Esmeralda

Principessa Esmeralda e la Torre Eptagonale di Moresco

e vado a piedi in giro per il piccolo centro storico.

Moresco: Panoramica dal Centro Storico

Moresco: Panoramica del Centro Storico

Moresco: Panoramica del Centro Storico

Moresco: Torre dell’Orologio con Porta di Accesso al Centro

Moresco: Torre dell’Orologio con Porta di Accesso al Centro

Moresco: Belvedere

Moresco: Panoramica di Piazza Castello

Moresco: Piazza Castello

Moresco: Piazza Castello

Moresco: Piazza Castello

Moresco: Porta di Accesso al Centro

Moresco: Vicolo del Centro

Moresco: Vicolo del Centro

Affascinato anche da questo piccolo e silenzioso borgo, torno da Principessa Esmeralda e invio un vocale a Stefano che ancora non risponde: ero a circa dodici chilometri da Fermo, ed io ero rimasto….fermo (gioco di parole!), al fatto che lui lavorava li fino ad un paio di anni fa. Sperando in una sua risposta, riprendiamo il viaggio per una fulminea sosta nella vicinissima Monterubbiano, distante poco meno di due chilometri da Moresco.

Monterubbiano: Palazzo Comunale

Monterubbiano: Piazza Calzecchi Onesti

Monterubbiano: Campanile della Chiesa di San Francesco

Fatto questo brevissimo tour, essendo vicina l’ora di pranzo ripartiamo in direzione Fermo dove posteggio a ridosso della ZTL del centro storico e me ne vado in giro ad ‘affrontare’ il budello di viuzze e vicoletti che si inerpicano verso la parte alta,

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Via del Centro

Fermo: Vicolo del Centro

Fermo: Vicolo del Centro

potendo osservare alcune delle numerose chiese presenti

Fermo: Campanile della Chiesa di Sant’Agostino

Fermo: Chiesa di San Zenone

Fermo: Chiesa di San Filippo Neri

Fermo: Chiesa del Carmine e Torre Matteucci

Fermo: Torre Matteucci

Fermo: Porta del Centro

ma anche, nascosta in un angolo, una meravigliosa Citroen DS 21 Cabrio bianca!

Citroen DS 21 Cabrio

Citroen DS 21 Cabrio

Sbuffando e sudando riesco dopo quasi mezz’ora a giungere nella bella Piazza del Popolo,

Fermo: Arco di Piazza del Popolo

Fermo: Panoramica di Piazza del Popolo

Fermo: Panoramica di Piazza del Popolo

Fermo: Panoramica di Piazza del Popolo

Fermo: Panoramica di Piazza del Popolo

ma un cartello indicante un divieto di accesso, traendomi in inganno, mi ha fatto desistere (oltre alla stanchezza e all’umidità) dal proseguire in quella direzione, impedendomi così di poter osservare il bellissimo Duomo presente ancora un pochino più in alto, del quale vi posto un link per vedere le foto.

Torno indietro verso il parcheggio e mi fermo al vicino bar dove prendo due bei tramezzini e una bottiglietta di acqua fresca e controllo il telefono: Stefano finalmente mi ha risposto, ma non lavora più a Fermo, bensì a Montegiorgio: porcaccia miseria! Ci siamo passati sotto andando da Servigliano a Moresco un paio di ore prima!

Preso il caffè studio un po’ la situazione: Montegiorgio ora tornando indietro, o proseguire il giro e allungarmi al ritorno? Sapendo che come scritto nel messaggio, lui oggi è di servizio ed è in caserma, si parte alla volta di Montegiorgio e seguiamo le indicazioni per la caserma dei Carabinieri, la raggiungiamo, vado a ‘tozzolare’ al citofono e… Caramba che sorpresa! Dopo dodici anni j’amo fatta a vedesse! Certo, dopo la gioia iniziale e i saluti gli ho portato a vedere la nuova arrivata, ma quando ha saputo che ho tre Guzzi e che Sara si è sentita offesa, il buon Stefano ligio al dovere…ha tentato di arrestarmi per poligamia e alto tradimento verso Sara,

Stefano Vuole Arrestarmi per Poligamia e Alto Tradimento nei Confronti di Sara!

minacciandomi di sbattermi in cella con l’unico essere vivente presente, oltre ai colleghi, in caserma quel giorno: il gatto Ettore!

Ettore, il Micione di Stefano!

Ovviamente, da appassionato di moto, Stefano mi scagiona

Pace Fatta!

e dopo avermi fatto ammirare uno dei suoi gioielli (possiede oltre venti moto, ma quasi tutte di piccola cilindrata a parte questa bestia e un’altra parcheggiata li fuori),

MV Agusta 1078 F4

mi offre una birra che ci smezziamo in due, in compagnia di Ettore che perdeva pelo a tutto spiano e cercava attenzioni!

Salutato Stefano con la promessa di andarlo a trovare con Sara non appena gli passa la botta di gelosia, io e Principessa Esmeralda riprendiamo il cammino e seguendo le indicazioni di Google Maps (quest’anno, avendo a disposizione la presa USB funzionante e un supporto per lo smartphone, utilizzo il navigatore) che fa passare anche per le contrade più disperse, giungiamo dopo circa cinquanta chilometri a Montecosaro, dove posteggio a ridosso di Palazzo Marinozzi.

Montecosaro: Panoramica di Palazzo Marinozzi

Da cui si gode di una bella vista sulla vallata, soprattutto di un vasto campo di fiori molto colorato, forse un vivaio.

Panoramica di un Campo di Fiori da Montecosaro

Attraversata la porta di Palazzo Marinozzi posso entrare nel centro storico, anche questo con i vicoli che attraversano silenziosi le case con le mura in pietra e mattoni color sabbia

Montecosaro: Vicolo del Centro

Montecosaro: Vicolo del Centro

Montecosaro: Vicolo del Centro

Montecosaro: Vicolo del Centro

Montecosaro: Antico Palazzo del Centro

Montecosaro: Chiesa delle Anime

Montecosaro: Chiesa di Sant’Agostino

Montecosaro: Palazzo Comunale

Montecosaro: Piazza Trieste

che sembrano vuote, talmente erano silenziosi quei vicoletti, ma un po’ di gente tuttavia era presente in Piazza Trieste.

Recuperata Principessa Esmeralda dopo il giro ci dirigiamo verso l’ultima tappa di giornata, la vicina Montelupone, da cui si accede attraversando la bella Porta Ulpiana.

Montelupone: Panoramica di Porta Ulpiana

Montelupone: Porta Ulpiana

Nel mio giro fra i caratteristici vicoletti silenziosi e ventilati,

Montelupone: Vicolo del Centro

Montelupone: Vicolo del Centro

Montelupone: Vicolo del Centro

Montelupone: Porta Santo Stefano Sullo Sfondo

mi imbatto in una casa particolare che ha il cornicione che sporge in fuori in un angolino: la casa in questione sembra essere transennata per cui suppongo che sia lesionata dal terremoto, ma in quel punto non ci sono crepe…magari è proprio così!

Montelupone: Casa ‘Storta’

Proseguendo il giro,

Montelupone: Chiesa di Santa Chiara

Montelupone: Collegiata dei Santi Pietro e Paolo

arrivo nella piazza del Comune dove oltre al bel palazzo comunale,

Montelupone: Piazza del Comune

Montelupone: Palazzo Comunale

si trova anche l’altrettanto bel Palazzo dei Priori.

Montelupone: Palazzo dei Priori

Piano piano sono quasi le diciassette. Fiastra dista da Montelupone poco meno di settanta chilometri e ho bisogno di un bel bagnetto, così io e Principessa Esmeralda ci dirigiamo verso Macerata da dove imbocchiamo la SS 77 fino a Camerino e da qui arriviamo a Fiastra alle diciotto in punto, dopo aver percorso poco più di duecentoventi chilometri.

Dopo il consueto bagnetto rinfrescante e rigenerante, vado a rifocillarmi al Sasso Bianco con i famosi ravioli al ciauscolo dello scorso anno e con abbacchio arrosto, oltre ad acqua, vino rosso e amaro Sibilla

Ravioli al Ciauscolo

Abbacchio Arrosto

Panna Cotta con Nocciola e Caramello

che mi fanno tornare al camping sazio e soddisfatto anche per oggi, pronto per una bella dormita in vista di domani!