Di Vittorio Venditti
A Trent’Anni Da Una Vittoria Dello Stato
Oggi è da ricordare:
Giusto trent’anni fa, veniva finalmente risolto un problema che imbarazzava (non poco) le alte gerarchie della “democratica” italietta, prona ai voleri di chi realmente aveva e tuttora ha il potere: la mafia.
Alle nove e un quarto della sera del tre settembre millenovecento ottantadue infatti, veniva portata a termine la già annunciata “Operazione Carlo Alberto”, con l’agguato vigliacco che vedeva vittima Carlo Alberto dalla Chiesa per l’appunto, unitamente alla moglie ed all’agente di scorta.
Oggi, anche la figlia Rita andrà a commemorare il padre, (chissà perché ci ha voluto pensare trent’anni), mentre l’altro figlio, Nando, in un’intervista proposta al GR uno delle sette e delle otto, con pacatezza ma altrettanta chiarezza, ricorda che il Generale, quand’era impegnato a combattere le brigate rosse, aveva tutte le porte spalancate ed i telefoni caldi, a Palermo invece, soprattutto durante il mese di agosto di quell’infausto anno, il Nostro fu lasciato solo, capro espiatorio di un non saper o non voler governare, che oggi si sta riproponendo pari pari, con la gazzarra suscitata dallo scontro fra Quirinale e procura di Palermo.
Mi domando:
Ma se nessuno volle risolvere il problema “Mafia”, (così, come accadde ai tempi del prefetto di ferro), così come accadde dopo il sacrificio di Falcone e Borsellino, così, come accadrà ora e così, come accadrà anche in seguito, a che pro, inviare a morire un uomo Capace come il Generale dalla Chiesa?
Perché ucciderlo, visto che se non fosse stato per quest’uomo, in parecchi sarebbero caduti con il deretano per terra, scalzati da già traballanti poltrone tarlate?
Come disse chi ne sa più di me, “ai posteri l’ardua sentenza”; a noi, oggi come ieri, non resta altro da fare che registrare i fatti di cruda cronaca, considerando che per questo la situazione ancora una volta ha gattopardescamente conservato lo status quo, permettendo così la vittoria dello Stato e dei suoi veri poteri.