Di Vittorio Venditti
(Foto Di Repertorio), Di Salvatore Di Maria
(Video Di Repertorio), Di Giacinta Venditti
(Collaborazione Offerta A Suo Tempo), Di Riccardo D’Antonio
Anche Oggi Torno Indietro Nel Tempo
Come otto anni fa o per meglio dire, da circa un secolo e mezzo, oggi, ultima domenica di luglio, si festeggia l’arrivo a Gambatesa della Madonna della Vittoria che per effetto dell’Affare Coviddi, quest’anno almeno viene portata in paese. Con foto di repertorio datate duemilaundici e duemiladodici, prese dall’archivio di questo giornale e video anch’essi riposti nel medesimo magazzino, ma ben precedenti perché girati nel millenovecentonovantatré e come si dirà in seguito, spezzati al solo scopo di venir caricati, (come nel duemilatredici), su queste pagine senza dover render conto a motori esterni, ripercorriamo quanto giustappunto pubblicato proprio nel duemilatredici, integrato con le doverose note di redazione per attualizzare lo scritto, (opportunamente ridotto di dimensioni perché al collegamento ipertestuale di cui sopra è consultabile l’originale), resoconto tolto per altrui capriccio, allo scopo di far danno a me che scrivo, in realtà recando puerilmente e poco proficuamente torto politico a Gambatesa, al di là di ogni idea politico/religiosa per l’appunto, professata da ciascun abitante o solo in visita al borgo. Dunque, buona lettura e soprattutto buona visione, sperando che ciò susciti bei ricordi, in attesa di quanto verrà pubblicato domani, vale a dire ciò che verrà fotografato stamane.
La Madonna All’Uscita Dalla Cappella
Continuiamo dunque a riproporre quanto accadde nell’estate del millenovecentonovantatré, avvalendoci del materiale poco professionale, ma pieno di ricordi, materiale che è stato sapientemente diviso in parti caricabili su ciò che definivo ‘quest’inutile sito’ da Riccardo al quale vanno i ringraziamenti dovuti per il lavoro portato a termine.
La Madonna All’Uscita Dalla Cappella
Quest’anno, evitiamo di riscrivere la stessa cosa, anche perché non essendo graditi all’attuale(allora, NDR) padrone della chiesa di Gambatesa, sinceramente non abbiamo voluto disturbare con la nostra presenza, così, da non ripetere quanto puoi rileggere qui, o se vuoi tornare più indietro qui.
Così si presentò quel giorno che come tutte le ultime domeniche di luglio che da circa centocinquant’anni si vivono a Gambatesa, ci permettono di ripetere la tradizione del riportare la statua della Madonna della Vittoria nella chiesa madre del paese, con il concorso di tutti i concittadini di Gambatesa, compresi molti emigranti. Quell’anno c’erano molte persone che oggi non sono più tra noi, e molti di noi, con un’età diversa da quella attuale.
C’ero persino io che avevo i capelli!
La processione però non è cambiata, per cui ci ritroviamo a percorrere la stessa odierna strada, (cosa impossibile da ripetere in questo duemilaventuno, NDR).
Quell’anno, ci venne la bell’idea di spendere una barca di quattrini per costruire una traglia che rappresentasse il rifacimento della villa di Gambatesa, per cui, con il concorso di molti, giovani, anziani, e bambini, ma sotto la direzione di mia sorella Giacinta, si arrivò a confezionare quanto ti sto mostrando in dettaglio.
Fu veramente bello vedere nelle tre settimane antecedenti quella festa, una strana unità dei gambatesani: Si vedevano persone anziane e giovani lavorare in gruppo, per cui, chi aveva più esperienza, insegnava alle nuove leve come si potessero creare lavori fatti con le spighe o semplicemente mettendo insieme i chicchi di grano.
La festa era già viva, ma in quel novantatré sembrò che Gambatesa si risvegliasse da un torpore e divenisse ancor più pimpante.
Si fecero buoni propositi per l’anno successivo e addirittura si moltiplicarono le persone che decisero di seminare grano, esclusivamente a beneficio della Madonna.
Oggi, da un dispaccio de “Il Segreto Di Pulcinella”, pare che si sia arrivati al punto di avere meno covoni da configurare in traglie perché nei giorni scorsi il grano destinato alla Madonna, (pare, o è stato certo, NDR), sia stato venduto in anticipo, unitamente alla paglia, risultante dalla trebbiatura, (accadimento del duemilatredici… NDR).
Va bene che alla Madonna, quanto donato, le andava (e le va, NDR), in senso figurato, da qui però a vendere prima il raccolto, per dare in anticipo il danaro in introito alla proprietà del padrone della chiesa di Gambatesa ce ne passa! (ed oggi? NDR).
Aspettare il tempo giusto, potrebbe voler dire non strozzarsi. Tutto ciò: Alla faccia di Dio vero ed a vantaggio di Dio Danaro.
Sia Chiaro: Questa cosa è accaduta nel duemilatredici; mai si sarebbe potuto pensare ad un fatto del genere ventott’anni fa! Ma… chi è poi il Dio Vero?
Chiaramente non poté mancare la critica, per cui ci ritrovammo ad avere contro, sia il municipio, guidato allora da Emilio Venditti, sia la Pro Loco, al cui vertice era stato eletto Pasquale Abiuso; insomma: Gente che ormai non è più a ricoprire questi ruoli… (In parte, il resto è peggio, NDR). Ma perché criticare tutto quel lavoro? Allora come oggi, l’invidia la faceva da padrona anche in una festa che dovrebbe vederci tutti guardare la Madonna, per cui si decise il nostro boicottaggio, visto che nessuno dei due enti dei quali ho detto sopra, poteva rivendicare meriti nell’esecuzione di una fatica, unanimemente ed indiscutibilmente apprezzata.
Tornando alla festa, tutto finì come ogni anno. Ci fu però un’appendice: Accadde che quella traglia che hai visto nei video, per circa una settimana e mezza restò in visione alla gente che l’apprezzò, passando e ripassando davanti all’allora bar duemilauno.
Il professor Salvatore Abiuso, fine conoscitore di chi sa lavorare, propose di comprare il carro sul quale era stata costruita e rifatta la villa di Gambatesa per creare un’esposizione permanente di quel lavoro, ma l’ostracismo del Sindaco e del presidente della Pro Loco fecero sì che di lì a dopo il quindici d’agosto di quell’anno, la traglia in questione fosse smantellata.
Ecco dunque come finì miseramente qualcosa iniziata sotto i migliori auspici e che come ho già detto, arrivò ad unire i gambatesani in un progetto che ravvivò questa nostra tradizione.
E… Oggi? Ne Parleremo Domani, A Nostra Signora Della Vittoria Piacendo.