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Siamo Tutti Spiati!

Di Vittorio Venditti

Ma Va? A Volte Ritornano!

E’ bello tornare volentieri su un argomento già trattato più volte, ad esempio lo scorso ventotto giugno duemilatredici, sia da gambatesaweb.it, a suo tempo definito ‘inutile sito’, sia alla radio, con chi, incredulo, ha sempre dato a chi scrive del pazzo visionario se non dell’esaltato, al sentire certe affermazioni secondo le quali non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Oggi si parla di un software denominato ‘Pegasus’ che pare sia portentoso e che quindi venga utilizzato per le più disparate ragioni, fra le quali l’intercettazione di giornalisti più o meno scomodi, in luoghi più o meno bandiere della democrazia. C’è chi grida allo scandalo per determinati impieghi, cosa balneare e tenuta in considerazione per mancanza di notizie serie a livello mondiale, ovvero perché queste vanno tenute nascoste in virtù di ciò che impone il politicamente corretto, al momento identificato con l’appellativo di ‘Affare Coviddi’. Affidando dunque al giudizio di chi avrà la pazienza di riesaminare quanto, rivisto e corretto, ma soprattutto ridotto nella sua lunghezza, viene proposto a seguire, non resta altro da fare che augurare buona lettura.

Giulio Andreotti

Parlando dunque del fatto che si possa essere spiati, va detto che ciò è stato possibile prima dell’avvento dei moderni sistemi di comunicazione, magari utilizzando la spia per eccellenza: La donna, (non necessariamente bella), che per questo si prostituisce all’uomo che crede, da quel coglione che è, di dominarla, (non solo avendo rapporti sessuali con il corpo, cosa naturale, ma soprattutto mettendo a disposizione il proprio cervello, notoriamente con maggiori capacità riflessive rispetto a quello maschile), Matahari docet, se si vuole considerare la spia militante e militare, tralasciando le tante altre situazioni nelle quali probabilmente l’arte dello spionaggio riesce a fornire lauti guadagni a chi ne approfitta e gravi, se non irrecuperabili perdite, a chi ne è l’obbiettivo da colpire.

Considerando Passato il periodo della spia umana, con l’avvento delle trasmissioni a distanza si può dire che lo spionaggio ha spesso colpito gl’imbecilli o chi è stato troppo sicuro del proprio operato. Un esempio per tutti, è la famosa Disfatta di Caporetto. Nel millenovecentodiciassette, in piena guerra, la radio di Marconi compiva progressi nel crescere, proprio grazie all’uso che se ne faceva durante l’attività bellica. Gli eserciti si affrontavano corpo a corpo e le comunicazioni, se in trincea venivano tenute a mezzo telefono, con qualche possibilità in più di far passare messaggi senza incorrere nell’ascolto da parte del nemico, (allora si poteva visto che i telefoni erano collegati l’uno all’altro con centralini primordiali che non permettevano la connessione automatica), a distanza gli ordini venivano trasmessi con radio allo stato quasi embrionale, apparecchi che fra i difetti più importanti avevano quello di non essere criptati, quindi ascoltabili non solo da chi doveva interloquire. E’ in quest’ottica che si è verificato il fattaccio.

Pietro Badoglio

Gli ordini che venivano trasmessi dagli Alti Comandi degli eserciti che si affrontavano, erano ascoltati anche dalla parte avversa, per cui, in quel dannato ottobre, gli austriaci, acquisite le informazioni trasmesse dai generali italiani alla truppa sul campo, forti anche di rifornimenti di mezzi e uomini giunti dal fronte russo, (nel frattempo dissolto), non hanno dovuto far altro che alzarsi dalle loro postazioni e prendere a cannonate quell’esercito di contadini avviato dai governanti romani al macello, contadini ai quali era stata promessa terra per andare in guerra e che invece avevano trovato spesso il “dono” della morte o quello, (quasi sempre più gradito), di venir fatti prigionieri da soldati meglio in arnese e che potevano sfoggiare comandanti più intelligenti della classe dirigente italiana del tempo… Solo del tempo? Perché più intelligenti e fino a che punto, visto che in quel preciso caso si arrivò a far sì che le radio ricetrasmittenti italiane ed austriache trasmettessero sulla medesima frequenza? Solo per il fatto che l’alto comando asburgico riuscì a sfruttare la situazione che si era venuta a creare, ad esclusivo proprio vantaggio.

Adolf Hitler

A proposito della sicurezza del proprio operato: è il caso o no di glissare su quanto accaduto già dall’inizio del secondo conflitto mondiale ai tedeschi in riferimento al dispositivo Enigma?

Senza continuare per lungo tempo il racconto della Storia, sarà bene passare per caso a quanto accaduto a chi scrive una trentina d’anni fa. Fra gli hobby portati avanti con passione, quello dell’essere radioamatore, (CB e poi OM), oltre a rendere già da più di due lustri guadagni di danaro con il lavoro svolto tutt’ora, ha portato il vostro cronista a conoscere ogni genere d’intrallazzo che si possa sviluppare in campo radiantistico, fra cui la possibilità di superare indenne quella barriera che le forze dell’ordine e lo Stato in genere, per loro addestramento e per loro credulità ingenua (o come preferisce dire chi bazzica il ramo: Stupida), ritengono invalicabile. In buona sostanza, il doversi difendere da carabinieri per tutta una serie di ragioni ritenuti infedeli all’Arma ed al lavoro per il quale venivano retribuiti, (facevano l’esatto contrario), alle apparecchiature ordinarie, per un certo periodo di tempo, chi scrive ha accompagnato dispositivi che secondo gli allora avversari dello Stesso, potevano avere in dotazione solo loro. Chi redige quanto si sta leggendo, Ricorda come fosse oggi che nel millenovecentonovantadue, nel dire all’allora appuntato Davide Luigi Mirra, (in forza alla caserma di Gambatesa, che però non era fra i “cattivi”, anzi…), che lo scrivente era in condizione di ascoltare le comunicazioni che intercorrevano fra i carabinieri, via radio, al telefono e a mezzo fax, Questo, con quella sufficienza che si potrebbe sintetizzare con il solito “va beh, ha parlato il povero cieco visionario”, rispose: “Puoi dire quello che ti pare; è impossibile che tu possa ascoltare le nostre comunicazioni!”. Quest’affermazione, diede la stura a tutta una serie d’intercettazioni nei loro confronti, composte anche di passaggi di sintonia pilotata a mezzo toni subsquelch non meglio definiti proprio per rispetto di quel novantanove per cento delle forze dell’ordine che operano in favore di chi paga loro uno stipendio che andrebbe di sicuro aggiornato in meglio, operazioni portate da quel momento avanti per sfida, oltreché per difesa personale. Insomma: Le informazioni d’ogni genere che arrivavano in caserma a Gambatesa, venivano passivamente duplicate sugli apparati che chi oggi nuovamente racconta aveva in casa all’epoca, senza che nessuno potesse accorgersene, proprio grazie all’azione passiva e senza emissione di segnale spurio.

Per inciso: volendo, sarebbe possibile tutt’ora divulgare ai quattro venti tutta una serie di dati sensibili e tecnici, ancora oggi stipati nel cervello bacato del vostro articolista, senza che nulla sia stato mai messo nero su bianco, come ad esempio l’intera maglia di comunicazione dei carabinieri del Molise, maglia che aveva le stazioni di coordinamento a Campobasso, Isernia, Termoli, Agnone e Larino, (Intelligenti Pauca); di queste stazioni e delle loro figlie, chi scrive conosce a memoria i numeri di identificazione e potrebbe recitarli come se si trattasse del Rosario, delle radio ricetrasmittenti fisse e installate sulle unità mobili di stanza in ogni caserma, oltre ai codici subsquelch utilizzati per paracollegamenti analogici, alle frequenze assegnate ed alla differenza di frequenza che veniva utilizzata fra i dispositivi di trasmissione e ricezione di ognuno di questi apparati, divisi per genere.

Va da sé che la cosa non si sia fermata ai carabinieri, ma abbia raggiunto anche polizia, guardia di finanza, aeronautica, esercito in genere, pompieri, forestale ecc., visto che com’è dimostrabile, in analogico tutto è ascoltabile, basta avere la giusta attrezzatura, acquistata sul mercato o preferibilmente costruita in maniera artigianale, operazione sicuramente meno costosa e più anonima. Va aggiunto che oggi gli apparati radio vengono utilizzati di rado, visto che è preferibile, soprattutto per comodità di gestione, tenere a portata di mano un telefonino o, là dove serva, un tablet, anch’essi sostanzialmente radio ricetrasmittenti, anch’essi ovviamente intercettabili ovvero intercettati secondo le moderne tecniche, a volte meno costose delle precedenti.

Questo per le trasmissioni analogiche: E per il digitale? Paradossalmente, in questo caso è ancora più semplice ascoltare o se lo si vuole, disturbare ogni comunicazione; basta fornirsi della giusta tecnologia che allo stato attuale, come accennato sopra, costa anche meno di quella utilizzata trent’anni fa. L’unica reale accortezza da tener presente è quella di non lasciare tracce scritte di ciò che si ‘produce’ e di avere una memoria ferrea, da utilizzare qualora si voglia far danno con ciò che si conosce. Va detto infatti che se è vero che le comunicazioni digitali per natura lascino tracce inequivocabili della loro presenza in etere, è altresì sacrosanto che quei segnali possano essere falsati ad arte. A proposito dunque dell’esser spiati: quanti sanno che tenendo il cellulare in tasca anche spento, ma con la batteria inserita, l’utente è tracciabile in ogni momento? Davvero i moderni smartphone hanno i serbatoi d’energia non rimovibili solo perché li si vuol rendere sempre più sottili? E’ o no pensiero comune il fatto che quanto appena scritto valga anche per tablet e computer in genere purché muniti di una fonte di ricetrasmissione, non importa se cablata o wireless? Volendo poi prendere in esame i sistemi di rilevamento satellitare: questi, solo perché installati sulle auto, a meno di non voler nascondere i mezzi e renderli così non più utilizzabili per lo scopo per il quale sono stati costruiti, rendono visibile la posizione del veicolo in questione, solo perché il dispositivo è collegato alla fonte energetica che lo tiene in vita, senza la quale anche il GPS è uno strumento inutile? Quanto, chi è normale utente sa che le informazioni proposte sugli schermi dei GPS, a piacimento del gestore della rete in questione, possono essere modificate, quindi non si sa mai con certezza se siano reali? Ciò accade spesso in prossimità di basi militari; così come può avvenire se ci si trovi in nazioni in conflitto ecc., tanto si può dare sempre la colpa al momentaneo mal funzionamento della rete satellitare. La pecora/umana del terzo millennio, sa che ogni sistema che si ritenga invulnerabile, sia informatico che non, può essere aperto, magari a mezzo virus? Questo è a conoscenza anche dei bambini!

In definitiva, a parte lo spionaggio portato a termine nei confronti di ogni componente la razza umana, nessuno escluso, in tempo reale e con i normali mas media: è ordinaria realtà e non certo fantascienza il fatto stesso di poter controllare i conti correnti ed ogni altra forma di interazione fra cittadini, compresa la possibilità d’inviare questionari, che se in apparenza teorica propongono una collaborazione con le autorità vigenti, (vedi censimento), in pratica servono solo a determinare il modo di tenere ogni individuo sotto controllo, magari con l’invio di pubblicità mirata, per il solo reale guadagno di chi trasmette, guarda tu alle volte il caso, in genere chi ha il potere di farlo. Qualcosa a che vedere con le giornaliere ‘sollecitazioni’ proposte/imposte mediante l’affare Coviddi e se non si vuol avere con sé un dispositivo elettronico anche con quel pezzo di carta chiamato ‘Green Pass’, a chi si ostina a non voler più credere che un comportamento non omologato a quanto richiesto dal locale politicamente corretto, mandi le pecore nere direttamente e senza appello all’inferno?

Per chiudere, quanto accaduto ad Edward Snowden e prima di lui a Julian Assange, (che non sono donne, si badi bene), non è altro che solo l’ipocrita punta di un iceberg, ancora oggi di moda e utile a chi deve coprire le sue manovre e pensa che esista esclusivamente gente così demente da non considerare che da sempre, chiusa a chiave una porta, si trovi il grimaldello per entrare nell’ambiente che si ritiene protetto da quella chiusura, così come si possa tranquillamente acquisire ogni tipo d’informazione che si trasferisce da una persona all’altra, proprio perché per forza di cose l’informazione stessa viene comunicata e per questo veicolata. Insomma: Questi guardoni, non vogliono ammettere che c’è comunque chi sa bene che una volta fatta la Legge, nasce quasi automaticamente anche l’inganno, cosa che invece viene abilmente compresa dal Mossad, (il servizio segreto israeliano), che come il “Segreto Di Pulcinella”, agisce in maniera individuale e cellulare senza collegamenti importanti fra gli agenti eccetto quelli ritenuti essenziali, cosa che in buona sostanza, viene messa in atto anche da Al Qaeda e di conseguenza dall’ISIS.

Prima Echelon, Oggi Pegasus: Come Si Chiamerà Lo ‘Scandalo’ Di Domani?

Se volete, spiate pure. Sappiate però che quanto veramente si vuol tenere segreto, può essere realtà e non riuscirete mai a scoprirne il contenuto, a meno di non essere Dio.

Sì, Perché Qualche Possibilità Di Segretezza Esiste Ancora, Ma E’ Tale, Per Cui Non Riferibile.