Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Com’E’ Andata A Finire?
Pensavi che me ne fossi scordato?
E che elefante sarei!
Ne ho parlato l’ultima volta nel mese di maggio; allora sembrava che si fosse arrivati ad una svolta positiva.
Una ditta, (per fortuna gambatesana), stava continuando di buona lena i lavori di costruzione di questa, fra le diverse cattedrali nel deserto, ed il Sindaco, in uno sbotto di ottimismo o forse d’illusione, mi diceva che “Per fine mese, il parco giochi verrà consegnato al gestore e di conseguenza aperto all’uso”.
Venivano costruiti anche dei bagni, a corredo dell’attrezzatura del parco……………
E poi?
Nulla di fatto.
Il parco giochi non è stato ne finito ne aperto, che io sappia, nessuno lo vuole, (aggiungo: ne lo può) gestire, ed i bagni, posto che siano agibili, non sono neppure stati messi a disposizione di chi, per fare le proprie vacanze, nonostante tutto ha scelto ancora una volta Gambatesa.
Cosa pensare?
Conosci le mie perplessità in merito a tali opere, utili solo ad un’effimera e transitoria grandezza, della quale si vorrebbe fregiare chi ha voluto fortemente tali sprechi di pubblico danaro.
Sai bene che quei soldi, si sarebbero potuti spendere per la ristrutturazione dei beni pubblici gambatesani: strade urbane, rete idrica e chi più ne ha più ne metta.
A tal proposito, nessun valore possono avere le affermazioni secondo le quali il pubblico danaro va veicolato per capitolati di spesa, visto che i nostri rappresentanti, sono stati eletti proprio per guidare verso il meglio la Cosa Pubblica, magari sovvertendo leggi burocretine, scritte e promulgate proprio per l’interesse ed il potere di pochi, a danno dei più.
E l’attuale compagine al governo si definisce:
“La rotta Giusta Per Gambatesa”!
Come detto, quei bagni, posto che siano utilizzabili, sarebbero potuti servire a risolvere un problema di “civiltà”, problema ovviamente trattato secondo il metodo finora in vigore:
L’uso del centro storico.
In definitiva:
Dopo tante chiacchiere morte e tanto spreco accomodante di soldi nostri, speriamo che il parco giochi del toppo, (sugli altri stenderei non un pietoso velo ma una trapunta), sia pronto per i figli degli attuali pochi bambini che vivono stabilmente a Gambatesa, o di quelli che, a seguito di chi viene periodicamente nel nostro paesello, rafforzano l’esigua pattuglia autoctona, sempreché, anche questi bambini, nel frattempo divenuti adulti, non decidano di andar per altri lidi, magari alla ricerca di punti ricreativi, vietati a Gambatesa dal tentativo d’instaurazione di uno Stato poliziesco, imposto a colpi di stupide ordinanze, ovviamente da nessuno rispettate ed allegramente bypassate.