Di Marco Frosali
Fuga Dall’Afa Che Fa!
Le calde temperature estive che assillano le grandi città spingono la gente ad andare fuori in cerca di refrigerio: chi al mare e chi in montagna. Dato che a me non piace stare fermo in spiaggia a prendere il sole e fare avanti e indietro tra ombrellone e mare come un criceto nella ruota, io opto sempre per la montagna. Visto poi che avevo un conto in sospeso con l’Abruzzo, quale migliore occasione per tornare a vedere i posti non goduti in precedenza assieme a Principessa Esmeralda?
Il rituale pre partenza ormai è collaudato: sveglia, caffè, barba, bidè…sosta al chioschetto di Largo Preneste per il classico paninazzo con porchetta e bottiglietta di acqua frizzante, partenza dal garage, pieno di benzina e via, stavolta imbocchiamo la Tiburtina già abbastanza trafficata alle nove e mezza mattutine e con la temperatura che a Bagni di Tivoli inizia a raggiungere i ventotto gradi…pensa te come sarà a mezzogiorno! Proprio salendo verso Tivoli inizio a sentire il tipico battito in testa di questo motore quando si accelera per fare un sorpasso o per affrontare una salita…nulla di grave, ma pur sempre fastidioso. Decido di cambiare approccio e quindi l’erogazione, passando dalla più pimpante mappatura Sport, a quella più docile Pioggia per limitare l’irruenza e sperare di migliorare.
Il trucchetto pare funzionare dato che il problema sembra sparire, anche se Principessa Esmeralda perde un po’ di spunto, ma non fa nulla: aprendo il gas la cazzimma c’è ancora!
Ci dirigiamo verso Carsoli dove vorrei deviare in direzione dei Colli di Montebove, ma alla rotatoria non vedo il cartello e proseguo. Sarà per la ennesima prossima volta! Pausa cappuccino a Scurcola Marsicana e si riparte per la vicina Avezzano dove, giunto dinanzi al piccolo Castello Orsini-Colonna, noto la presenza di numerose auto d’epoca che avevano preso parte ad un raduno/rievocazione, così scatto qualche foto a quelle meravigliose vecchiette.
Dopo aver ammirato queste meraviglie, io e Principessa Esmeralda ripartiamo sempre lungo la Tiburtina
giungendo sull’altopiano nei pressi di Collarmele, dove è presente un parco eolico e dove ci soffermiamo alcuni minuti per scattare qualche foto ed ascoltare il rumore del silenzio: il fruscio del vento.
Dopo cinque minuti di sosta riprendiamo il viaggio e sempre percorrendo la Tiburtina, attraversiamo anche le gole di San Venanzio (niente foto…non c’era un posto dove potermi fermare in sicurezza), passando attraverso Castelvecchio Subequo e Raiano, giungiamo a Pratola Peligna dove lasciamo la SS5 Tiburtina e imbocchiamo la SS 17 che attraversa anche il Molise.
Essendo in una valle fra le montagne, la temperatura inizia ad essere bella calda dato che nei pressi di Sulmona il termometro del cruscotto segnava trentatré gradi. In effetti iniziava a fare capolino di nuovo il battito in testa, ma in maniera molto limitata e nel tratto in salita che iniziava da Pettorano sul Gizio e proseguiva fino all’ultima galleria che ci ha portati all’esteso Altopiano delle Cinque Miglia, un lungo rettilineo che attraversa una vasta pianura nei pressi di Roccaraso, dove ci fermiamo ad una piazzola all’ombra di alcuni pini a fare la meritata pausa pranzo, cullati da un’arietta fresca di circa ventisei gradi che erano sempre meglio dei trentatré di Sulmona!
Rifocillatomi col panino e rilassatomi per circa una mezz’ora, alle quattordici e trenta si riprende il cammino scendendo a valle e giungendo a Castel di Sangro, proseguendo poi verso Barrea e il suo bel laghetto,
andando verso Villetta Barrea, per ricongiungerci con la parte mancante del giro del diciassette Maggio e giungendo così ai circa milleseicento metri di Passo Godi,
dove erano presenti numerosi motociclisti e dove prendo un caffè rigenerante prima di ripartire.
Proseguendo su belle strade curvose, io e Principessa Esmeralda raggiungiamo Scanno,
dove poco più avanti c’è un piccolo laghetto, molto frequentato quest’oggi, dalla caratteristica forma a cuore visibile però solo dall’alto.
Proseguendo il cammino reso abbastanza lento dalle numerose auto presenti e dalla strada stretta e tortuosa, giungiamo nelle fantastiche Gole del Sagittario
che sono simili a quelle del Verdon visitate nel lontano duemilatredici in sella a Sara, ma qui i punti in cui poter scattare una foto sono pressoché inesistenti, a meno che per strada non ci sia nessuno, in modo da potersi fermare e fare qualche foto al volo, come ad esempio allo strapiombo nella parte finale che mostra le gole aprirsi alla panoramica di Anversa degli Abruzzi, appena dopo un ultimo tunnel scavato all’interno delle rocce. Le foto purtroppo non sono riuscito a farle, ci vorrebbe una telecamerina tipo Go-Pro…dovrò attrezzarmi per il futuro!
Ci avviamo così per il lungo ritorno e passiamo nei pressi di Cocullo,
inerpicandoci fino al cucuzzolo della montagna da cui si gode una bella panoramica sulla vallata Marsicana,
dove era presente un gruppo di BMW al pascolo: una mandria di mucche, come scherzosamente vengono chiamate le BMW!
Riprendiamo il viaggio e scendiamo a valle verso il Fucino, passando da Pescina, San Benedetto dei Marsi e tagliamo l’intera piana del Fucino giungendo a Capistrello,
da dove imbocchiamo una strada ridotta ormai ad una mulattiera che in teoria dovrebbe essere chiusa al traffico, ma vedendo transitare altre auto che scendevano a valle decido di provarci lo stesso! La strada è piena di vegetazione cresciuta ai suoi lati, ma il manto stradale è ancora in discrete condizioni anche se numerosi massi e pietrisco franati richiedono di prestare un po’ di attenzione. Tuttavia, la panoramica è spettacolare!
Il motivo della chiusura al traffico vero è proprio è un ‘morgione’ staccatosi dal costone della montagna che occupa quasi tutta la strada poco prima di arrivare in cima, ma facendo attenzione ci si passa anche con una macchina!
Giunti in cima a circa milleseicento metri dove la temperatura era bella fresca, io e Principessa Esmeralda scendiamo di nuovo a valle, stavolta verso Filettino.
Da qui passiamo dagli Altipiani di Arcinazzo, dove deviamo verso Piglio, Cave e Palestrina, ricongiungendoci poi con la Casilina e il Grande Raccordo Anulare, per rientrare alla base alle diciannove dopo ben quattrocentosettantacinque chilometri! Meno male che a quell’ora le temperature erano accettabili e mitigate da un venticello gradevole!
Anche perchè il mio vicino di garage mi ha riferito che fino a un’ora prima c’era ancora un caldo insopportabile!
Comunque, bel girone per concludere il tour mozzo di Maggio anche se preso un po’ più largo per vedere altro, ma quest’oggi Principessa Esmeralda mi ha stupito: sarà che il motore piano piano si sta sciogliendo sempre di più, sarà il caldo che in genere migliora i consumi, sarà la mappatura ‘Pioggia’ impostata per eliminare il battito in testa… fatto sta che oggi sono riuscito a percorrere poco più di trenta chilometri con un litro di benzina! Va beh che non ho avuto velocità altissime, ma è un risultato stratosferico! Ringalluzzito anche da questo, ma stanco e provato da oltre nove ore in giro, lascio Principessa Esmeralda al garage e vado a riposare anche io!
Al prossimo giro!