Di Vittorio Venditti
(Audio), Dai Dischi Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Arriva Il Conto Da Pagare
Riprendere tutti i collegamenti ipertestuali al dire di questo giornale, secondo il quale ora iniziano i veri problemi a livello mondiale e più precisamente in quella parte della terra dove si dice che alberghi la democrazia, (da altre parti piangono in altra maniera), è davvero arduo. Dando dunque ciò per scontato, oggi verrà messa in luce qualcosa da molti mostrata come toccasana per l’ambiente, da chi scrive ritenuta solo il deleterio ed esiziale prosieguo del gioco imposto dai burattinai alle loro marionette.
Si dice da sempre che fra l’altro, ogni guerra serva a spazzare la vita precedente per imporre un nuovo status, sia esso migliore o peggiore di quello passato non fa differenza e non si capisce la ragione per la quale l’affare ‘Coviddi’ dovrebbe trasgredire quest’assunto. Il periodo è propizio per dire di voler bene al pianeta che ospita fra gli altri anche i bipedi di razza umana, quindi, nulla questio. Oggi, il simbolo della cosiddetta ‘mobilità sostenibile’, è riprodotto nella foto mostrata. Per questo e con tal scusa, intanto, quasi alla chetichella, aumenta a dismisura il costo per i carburanti fossili anche perché bisogna ottenere che il popolo bue capisca che questa fonte d’energia, vetusta ed inquinante, va abbandonata per non si sa bene nemmeno cosa, atteso che le alternative, oltre ad essere troppo ‘giovani’, siano anche praticamente antieconomiche e se un pazzo come chi scrive fa certi azzardi, difficilmente chi vive la propria esistenza basandola sul reddito di cittadinanza potrà arrivare a gestire proficuamente simili soluzioni. Non risolve il problema col mal comune, mezzo gaudio, il fatto che i prezzi si allineino in alto perché il nascondere la proverbiale polvere degli aumenti di benzina et similia sotto il decreto che inesorabilmente descrivel’innalzamento di ogni altra spesa derivante dall’utilizzo di tali forme d’energia, serve solo a dimostrare ancora una volta che il compianto Leonardo Sciascia aveva ragione dicendo che “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza – aggiunge chi scrive e la fame – dei cittadini”.
A questo e per tornare a ciò che soggetti che non resteranno nella storia a suo tempo hanno definita ‘mobilità dolce’, va aggiunto che il cosiddetto ‘fiuto per gli affari’, ha già imposto, (per ora in maniera assolutamente ‘volontaria’, tolti i paesi del nord Europa che si dicono all’avanguardia in tal senso, ma lì l’alternativa pare sia valida e soddisfacentemente funzionale), il dover ‘assicurarsi’ ed ‘assicurare’ quelli che una volta venivano definiti ‘velocipedi’ perché se verrà meno la progressiva gestione delle auto private, (da queste parti è la regione che non esiste ad essere ‘faro’, se si guarda alla gestione di quelle mulattiere che vengono definite ‘strade’, pretendendo poi anche da quest’andazzo un vero ritorno economico), da qualche parte, chi campa sul lavoro altrui, dovrà trovare i mezzi per la propria sussistenza, pena la sua dipartita, soluzione che i parassiti, proprio per il loro status, non contemplano.
Dunque, alla cronica mancanza di una valida alternativa all’uso delle ‘diaboliche’ auto private, in Italia non si fa fronte con la mobilità pubblica, così come avviene per quanto riguarda il digitale, cosa che fa ricordare passate ‘aujtarchie’ che poi hanno condotti gli italioti all’ovvia ‘conclusione’…
Per risolvere ancora una volta al peggio la questione, varranno anche stavolta le profetiche parole di Franco Battiato : “E Perché Il Sol Dell’Avvenire Splenda Ancora Sulla Terra, Facciamo Un Po’ Di Largo Con Un’Altra Guerra”?