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Le Conquiste Di Principessa Esmeralda 1

Di Marco Frosali

Lo Svezzamento…Continua!

Dopo aver affrontato il primo viaggio non appena ritirata dal concessionario e divorati circa cinquecentosettanta chilometri per andare e tornare da Gambatesa a Roma, per Principessa Esmeralda c’è un altro banco di prova da affrontare per continuare lo svezzamen…rodaggio.

Dopo essermi munito di panino con porchetta e acqua prendo Principessa Esmeralda dal box e andiamo a fare benzina…ho inserito venticinque euro corrispondenti a circa sedici litri, calcolando che essendo in riserva e che questa è indicata in cinque litri mentre la capacità totale è di ventitre, quella fosse una quantità sufficiente e invece ce ne sono entrati solo quattordici! Evidentemente devo prendere ancora confidenza con alcune cose.

Imbocchiamo così il Raccordo Anulare e da qui ci dirigiamo sulla Cassia bis dove, nonostante un traffico già abbastanza corposo, riesco a tenere una media di novanta chilometri orari e raggiungere Sutri da dove, imboccando la Cimina, faccio una piccola pausa caffè a Ronciglione prima di divertirmi un po’ sulle curve che portano prima sui Monti Cimini e poi scendono verso Viterbo, avendo modo di testare l’ottima tenuta di strada di Principessa Esmeralda…ammazza quanto piega!

Giunti a Montefiascone per presentarla ai miei amici, da qui ci dirigiamo verso Bolsena dove faccio qualche foto alla nuova arrivata e al panorama

Principessa Esmeralda con il Lago di Bolsena Sullo Sfondo

Castello di Bolsena

e da dove continuiamo sulla Cassia in direzione Siena per svoltare poi verso Piancastagnaio, meta di un giro in sella a Sara di qualche anno fa.

Principessa Esmeralda e il Castello di Piancastagnaio

Da cui iniziamo ad inerpicarci attraverso una strada tortuosa che attraversando una rigogliosa faggeta

Principessa Esmeralda nella Faggeta del Monte Amiata

ci conduce alla Cima del Monte Amiata, tappa anche questa dello stesso viaggio di cui sopra.

Cartello Cima del Monte Amiata mt.1734 s.l.m

La cima vera è propria è un po’ più su, ma noi siamo rimasti nel piazzale in cui erano presenti diversi motociclisti,

Principessa Esmeralda sul Monte Amiata

Altre Moto sulla Vetta dell’Amiata

tra i quali un gruppetto di Giessari (Bmw GS) bolognesi che hanno fatto capannello attorno a Principessa Esmeralda mentre io facevo il vago a cinque metri da loro: “Mo guarda che bellina la nuova Guzzi!” “La tua prossima moto”? “Veramente vorrei vedere per un V7 per le passezàte!” Eh vabbè… non si può avere tutto dalla vita, ma sentir parlare così dei BMWisti è pur sempre una soddisfazione!

Divorato il mio paninozzo, preso il caffè al baretto locale e andato al bagno, io e Principessa Esmeralda discendiamo dall’Amiata e facciamo tappa presso un altra vecchia conoscenza visitata durante un altro viaggio sempre insieme a Sara, ma stavolta più recente: Santa Fiora, dove chi ci va ci si innamora!

Panoramica di Santa Fiora

Panoramica di Santa Fiora

Stavolta tralascio il giro in centro e vado direttamente alla Peschiera, una grande vasca piena di acqua realizzata tra il X e il XII secolo dai monaci benedettini di Abbadia San Salvatore per consentire l’allevamento di trote per sostituire la carne nella dieta nei periodi di divieto, peschiera successivamente ornata con un bel giardino in stile rinascimentale dai conti Sforza, successori degli Aldobrandeschi che proseguirono l’allevamento delle trote iniziato dai monaci.

Santa Fiora: Panoramica della Peschiera

Santa Fiora: Panoramica della Peschiera

Santa Fiora: Panoramica della Peschiera

Santa Fiora: Particolare della Peschiera

Santa Fiora: Particolare della Peschiera

Santa Fiora: Trote nella Peschiera

Fatto questo blitz evocativo di bei ricordi, io e Principessa Esmeralda (spero non sia gelosa come Sara!) imbocchiamo una strada provinciale e proseguiamo il nostro giro quando, ad un incrocio, un ciuchino dietro ad una rete metallica, col suo raglio attira la nostra attenzione e così decido di fare una foto a lui e la Principessa!

Il Ciuccio!

Principessa Esmeralda e il Ciuccio!

Secondo me, dalle orecchie messe a V di novanta gradi, anche il Ciuchino è Guzzista!

Salutato il nuovo amico con una gradita carezza e proseguendo sulla nostra strada, io e Principessa Esmeralda giungiamo nella sempre affascinante Sovana, questa invece visitata col Rondone un paio di anni fa quando lasciai una questione in sospeso!

Posteggiata all’ombra Principessa Esmeralda, mi dirigo nella parte centrale del borgo e come prima cosa, visito l’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore che nel precedente giro era ‘impegnata’ da un rito nuziale:

Sovana: Esterno della Chiesa di Santa Maria Maggiore

Sovana: Interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore

Sovana: Interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore

Sovana: Antico Affresco all’Interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore

dopo di che vado dall’altra parte del borgo percorrendo circa duecento metri, tra muri fioriti

Sovana: Fiori tra i Blocchi di Tufo di un Muro

e gatti satolli,

Sovana: Gatto che Dorme

giungendo così alla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo o Duomo di Sovana, risalente addirittura al VIII secolo (fonte wikipedia), potendo così saldare il mio conto in sospeso: visitandola:

Sovana: Esterno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Esterno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Esterno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Interno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Interno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Interno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Fonte Battesimale all’Interno della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Antica Campana della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Duomo)

Sovana: Cripta di San Mamiliano nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo

Sovana: Cripta di San Mamiliano nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo

Sovana: Teca con Resti Ossei di San Mamiliano nella Cripta

Sistemata questa faccenda, io e Principessa Esmeralda iniziamo il nostro viaggio di ritorno passando prima da Sorano e le sue strade che attraversano costoni di tufo

Principessa Esmeralda con Sorano sullo Sfondo

Panoramica di Sorano

Sorano: Strada Scavata nel Tufo

e in seguito dalla bellissima Pitigliano,

Pitigliano: Archi dell’Acquedotto Mediceo

Panoramica di Pitigliano

anche queste già belle che frequentate da turisti che con le belle giornate come quella di ieri e le riaperture dopo mesi di zone rosse e spostamenti vietati, non vedevano l’ora di poter tornare a godere della visita a posti belli nei quali tornare è sempre un piacere.

Ultima tappa a Tuscania,

Principessa Esmeralda e la Chiesa di Santa Maria Maggiore a Tuscania

prima di riprendere la Cassia e tornare a Roma affrontando un traffico abbastanza scorrevole e rientrando alle diciotto e trenta dopo aver percorso la bellezza di quattrocentoquattro chilometri!

Con il giro di oggi abbiamo raggiunto quota millecentoquattordici chilometri: il rodaggio termina a millecinquecento. Spero che poi Principessa Esmeralda diventi un po’ più fluida soprattutto in marcia a basse velocità in cui tende ancora a strappare un po’ e nel traffico potrebbe essere un problema.

Come banco di prova non è stato niente male e Principessa Esmeralda lo ha superato alla grande: dopo circa sette ore totali di viaggio (dati da computer di bordo) alla media di cinquantotto chilometri orari (con punte di centoquindici, ma la media si è abbassata attraversando centri abitati e col traffico del rientro) e consumo medio di ventisette chilometri con un litro di benzina (la riserva è entrata tredici chilometri prima di arrivare a casa, ma sono dati da verificare), la mia schiena e le mie chiappe sono perfettamente in forma!

Le strade Toscane sono state l’ideale per ‘forgiare’ una moto che anche in superstrada (e quindi anche in autostrada) ha dimostrato di avere quel qualcosa in più in ripresa, frenata e tenuta di strada purtroppo, mancanti a Sara ed al Rondone.

Ma loro hanno sempre ottantatre anni in due!

Non so Principessa Esmeralda quanti anni riuscirà a campare, ma per adesso me la godo come ho sempre fatto con le altre: girando tranquillo e alla scoperta di posti nuovi!

Al prossimo giro!