Di Vittorio Venditti
Quando La Serietà D’Azione Paga E Appaga
Ogni tanto, anche in Italia grazie a Dio, si trovano persone intelligenti che sanno fare il proprio lavoro, magari ascoltando le rimostranze proposte al solo scopo di evitare futuri inutili problemi.
E’ il caso di raccontarti com’è andata a finire, almeno per ora, la storia di cui ho parlato nel precedente articolo.
Questa mattina, avendo intenzione di arrivare ad una soluzione del problema, ho voluto interpellare in merito, prima le istituzioni locali, nella persona del nostro Sindaco, poi i diretti superiori di chi, forse con leggerezza, sicuramente con fastidio e molestia arrecata, ha agito ieri da protagonista.
Esponendo il problema al Sindaco e chiedendo a lui cosa pensasse del fatto accaduto, atteso che il problema di fondo andava ben al di là del fatto contingente, ho ricevuta una risposta in parte inattesa e che la dice lunga sul modo di considerare il prossimo, modo che i politici in genere propongono.
In sintesi:
Comprensibile che quanto accaduto non sarebbe dovuto accadere, ma se ciò è successo, in buona parte, (secondo Emilio), lo si deve al modus operandi dell’equipaggio dell’autocompattatore, che a dire del Sindaco, non si sarebbe dovuto fermare ne deve fermarsi, neppure a prendere un caffè.
Comportamento da criminali?
Se sì, io mi dichiaro reo confesso dello stesso reato, reato reiterato giorno per giorno.
Mi dichiaro reo confesso e se il solerte magistrato volesse trovare qualche scusante per concedermi le attenuanti generiche o l’eventuale assoluzione, mi riterrei offeso nell’esercizio della mia delinquenza.
Chiedo, pertanto, in ottemperanza alle leggi sulla giusta pena da assegnare ai criminali, di essere condannato a morte.
Il problema è trovare il boia!…
Non volendo continuare a volare così in basso, preferisco tornare in quota e considerare la risposta del nostro Sindaco, una semplice digressione scherzosa.
D’altra parte siamo in pieno carnevale, nò?
Diversamente, dovrei preoccuparmi di chiacchiere morte, tese solo ad evitare di rispondere con fatti reali.
Per la verità però, una risposta reale l’ho potuta avere e spero che questa risposta non resti sola teoria.
Continuando nel mio incalzare il Sindaco, ho spostato il problema sulla cruda realtà, ribadendo quanto già da me e non solo, più volte è arrivato alle orecchie dell’amministrazione municipale.
Cosa si sta facendo per la reale attuazione della raccolta differenziata e per la raccolta dei beni durevoli a Gambatesa?
Va da sé, che se si attivassero queste due forme di civile opportunità, tante cose cambierebbero da così a COSI’, e “rischieremmo” seriamente di non vedere più rifiuti abbandonati dove capita, o gettati nei cassonetti senza alcun controllo.
La Risposta:
“Si sta predisponendo la piazzola e quant’altro serve per poter iniziare con la nuova forma di raccolta dei rifiuti; se ci sono dei ritardi, vanno attribuiti alle condizioni meteo che non ci stanno aiutando”.
Ci Può Stare.
Ma cosa si fa per prevenire “incidenti di percorso” come quello accaduto ieri presso il bar “La Quercia”?
Insomma:
Perché le istituzioni non fanno nulla per evitare che a pagare per una vacazio legis sia chi sta facendo solo il proprio lavoro?
Per essere Più chiaro:
Che avrebbero dovuto fare gli spazzini che operavano ieri mattina sull’autocompattatore, per ovviare alle assurde pretese di chi, comunque, era nell’esercizio delle proprie funzioni?
Il Sindaco, senza farselo ripetere due volte, ha risposto:
“Se la Forestale avesse ritenuto di dover sequestrare l’automezzo, nessuno glie lo avrebbe impedito; il resto lo avremmo risolto noi.
Va comunque stigmatizzato il comportamento dei componenti della pattuglia, nei confronti di altri lavoratori, anch’essi nell’esercizio delle proprie funzioni”.
Belle parole! Intanto ciò che è successo è successo!…
Congedato il Sindaco, mi sono procurato il numero del comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, ed ho provato ad interpellarne i componenti.
Eccoci tornati nella vera Civiltà.
Dopo aver esposto il problema all’interlocutore che mi ha ricevuto, sono stato messo in contatto con un suo collega che ha mostrata nei miei confronti una vera professionalità, oltreché la più squisita buona educazione nell’ascoltare e recepire le mie rimostranze.
Il signor Palmieri, cui va tutto il mio Rispetto e il mio Ringraziamento per il tempo che mi ha prestato, dopo aver ascoltato attentamente quanto io, nel mio sfogo di cittadino indignato, gli proponevo, oltre a condividere il mio pensiero in merito, mi ha assicurato che avrebbe trasposto quanto da me dichiarato ai propri superiori, per dar loro la possibilità di agire di conseguenza.
Non so se quest’ultimo passo verrà portato a termine, ma voglio credere di sì, e nel migliore dei modi, atteso che al di là del fatto contingente, non mi aspetto che chi ha sbagliato ieri venga messo per ciò alla gogna.
Non dovesse succedere nulla, posso dichiararmi comunque soddisfatto del trattamento ricevuto, potendo per ciò continuare a pensare il meglio possibile di chi, nell’ambito del proprio lavoro, lo svolge con la professionalità l’umiltà e la buona educazione di cui i tantissimi “signor Palmieri” appartenenti a qualsiasi soggetto componente la nostra Società, sono capaci.
Grazie davvero!
In un mondo che via via perde ogni valore, sapere di poter contare su simili operatori, dà la giusta forza per poter sperare in un mondo migliore.