Di Silvia Scrofani
L’indagine si è basata sul metodo elaborato da Matteo Salvo, vincitore del titolo di International Master of Memory al Campionato Mondiale di Memoria. Il progetto è stato condotto da un Team di ricercatori dell’Università degli Studi e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sotto la guida del Professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente e Socio Fondatore dell’Associazione di Neuropsicologi Assomensana
La ricerca, che si è svolta da settembre 2020 a marzo 2021, ha coinvolto 247 alunni della scuola media e del liceo, 14 professori, 25 educatori e 58 ATA del Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso
“Abbiamo fermamente voluto questa indagine sperimentale, e non un semplice corso di formazione rivolto ai docenti, con il preciso obiettivo di porre l’alunno al centro del processo di studio. E ciò per dimostrare, come si evince dai risultati dell’indagine, che una scuola migliora e progredisce non solo formando costantemente i propri docenti, ma fornendo ai suoi studenti le tecniche più efficaci per l’apprendimento. Perché, per usare una metafora sportiva, un abile allenatore per plasmare un buon atleta deve renderlo partecipe anche delle sue modalità di allenamento”, ha spiegato con soddisfazione Rossella Gianfagna, Rettore del Convitto Nazionale “Mario Pagano”.
Preliminare all’avvio dello studio è stato un periodo di formazione di due settimane sulle tecniche di apprendimento, quali mappe mentali, lettura strategica, loci ciceroniani, tecniche di memoria e altre ancora, e sulle Soft Skills – quali gestione dell’emotività alla cattedra, public speaking e cambio di prospettiva dove il vero protagonista è lo studente. Formatori d’eccezione sono stati Matteo Salvo, International Master of Memory, ed il suo team, che hanno guidato professori, educatori, alunni e personale ATA alla scoperta delle metodologie che per i più erano ancora sconosciute.
“In questo periodo di disorientamento e di trasformazione forzata dei modelli didattici, l’assenza di socialità e di interazione in aula con compagni e professori può portare a pericolose forme di demotivazione e in alcuni casi, persino di abbandono del percorso scolastico. Ecco perché il ruolo delle tecniche di studio è fondamentale per mantenere viva e sempre ricca di stimoli l’esperienza didattica, offrendo ai ragazzi una potente leva motivazionale per la propria crescita”, ha spiegato Matteo Salvo.
Come accade per i veri atleti, assistiti da un team di esperti dedicati a sostenere il continuo miglioramento delle loro performance per consacrarli nel ruolo di “campioni”, anche nel caso degli atleti dell’apprendimento del Convitto “Mario Pagano” gli studenti sono stati al centro del percorso condiviso di formazione e sperimentazione. Fondamentale anche il ruolo degli insegnanti, che sono diventati responsabili e Coach dell’evoluzione didattica degli allievi.
“Le nuove generazioni sono chiamate a gestire un mondo complesso, ‘liquido’, intriso di una miriade di informazioni in costante divenire. La scuola è soltanto il primo approccio a ciò che li attende ed il progetto “School R-Evolution” nasce proprio per dare evidenza di quanto sia importante il Metodo di apprendimento per porre le basi per un lavoro scolastico di successo e ingenerare nelle nuove leve la fiducia verso se stessi”, ha commentato il Professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente e Socio Fondatore dell’Associazione di Neuropsicologi Assomensana e docente di Scienze socio-psico-pedagogiche all’Università Statale di Milano.
I risultati: crescita media del 49% nelle materie testate
Gli studenti delle Scuole Medie e del Liceo formati con le tecniche di memoria e le strategie del Metodo “Matteo Salvo” hanno raggiunto punteggi più elevati rispetto al GC (Gruppo di Controllo non formato), con apprezzabili aumenti nei punteggi medi delle prove nelle tre materie oggetto di test: inglese (+54%), italiano (+48%) e matematica (+45%). Un risultato particolarmente significativo, soprattutto nel caso di materie di studio insegnate dai docenti “formati”, che conferma che il connubio di docenti e studenti “formati” costituisce una marcia in più rispetto alla presenza di una sola delle due condizioni.
Performance in crescita per gli studenti dei due Gruppi Sperimentali anche nei test neuropsicologici che hanno registrato punteggi più alti nella ‘velocità di elaborazione delle informazioni’ (+15%) e nelle abilità di ‘pianificazione’ (+6%), due funzioni cognitive implicate in modo rilevante nelle fasi di comprensione, apprendimento, ragionamento e memorizzazione delle informazioni. Infine, sono stati rilevati punteggi più alti nel Campione di studenti del Liceo nella ‘Memoria di Prosa”(+7,5%) e “Velocità di elaborazione delle informazioni” ”(+14%).
“Applicare i test neuropsicologici nella ricerca ha dato i suoi frutti, in quanto ha testimoniato che comunque c’è stato un potenziamento cognitivo negli studenti. Volendo commentare in metafora sportiva, potremmo dire che la formazione, oltre ad aver aiutato il tennista ad applicare strategie vincenti nel gioco, ha anche irrobustito la sua muscolatura. Questo risultato è particolarmente importante, perché rende più strutturale e duraturo l’apprendimento della metodologia di Matteo”, ha proseguito il Professor Iannoccari.
In generale, i risultati delle prove condotte sugli studenti dei due Gruppi Sperimentali (GS) della Scuola Media e del Liceo hanno evidenziato un netto miglioramento nelle performance di studio e nella ‘velocità’ di processamento dei meccanismi del pensiero. Ma non solo: i test hanno rivelato una maggiore efficacia nel memorizzare materiale informativo complesso, confermando che l’applicazione del Metodo di Matteo Salvo ha funzionato come potente facilitatore del successo scolastico.
La ricerca è nata dall’esigenza di verificare se, e in quale misura, il Metodo di studio in tema, possa rappresentare un valido strumento per potenziare sia l’apprendimento ed il successo scolastico degli studenti, che l’efficacia dell’insegnamento. La metodologia scientifica del progetto di ricerca School R-Evolution, si è basata sul “disegno sperimentale con gruppo di controllo”, ovvero sulla suddivisione del Campione di Ricerca in due gruppi: il Gruppo Sperimentale (GS) – composto da studenti e docenti ‘Formati’ con questo Metodo ed il Gruppo di Controllo (GC) – studenti e docenti ‘NON Formati’ come i componenti del gruppo precedente.
L’indagine ha coinvolto, inoltre, due docenti per ciascuna materia oggetto di studio nella sperimentazione (inglese, italiano e matematica) e tutti gli studenti della scuola secondaria di primo grado (Medie) e della scuola secondaria di secondo grado (Liceo).
I test cognitivi hanno riguardato gruppi di studenti di pari età e con uguali percentuali di partecipanti di genere maschile e femminile, che hanno assistito alle stesse lezioni. Alla fine del progetto è stato messo a confronto il rendimento scolastico dei due Gruppi.
Le prove sono state strutturate sulla base dei domini cognitivi coinvolti nelle attività oggetto della ricerca “School R-Evolution”, ovvero: memoria di prosa immediata e di prosa differita, attenzione, velocità di elaborazione, pianificazione, comprensione del testo, memoria uditiva selettiva e stili cognitivi. Aspetti chiave per ottimizzare l’apprendimento e la gestione dei contenuti in modo funzionale alle “mete” didattiche. Infine, il “Questionario di valutazione dei docenti”, composto da 12 item relativi a vari aspetti della qualità didattica del docente, è stato compilato dagli stessi studenti che avevano svolto la prova.