Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Nò! Perché?
Non avendo altro da fare, e comunque dopo aver attentamente esaminata la questione “finanziamenti al Capodanno 2011”, questa mattina, unitamente al mio fido Amico di tante avventure, ho deciso di andare direttamente nella “tana del lupo”, per saggiarne l’effettiva volontà di mordere.
Senza perdere tempo e senza farne perdere a lui, gli ho rivolta la domanda fatidica in maniera diretta:
Perché, neanche un euro per la festa di Capodanno?
Lui, senza scomporsi più di tanto, ha fatte sue alcune mie precedenti farneticazioni in merito, là dove io dico:
“le maidunate, da che mondo è mondo, per esistere non hanno bisogno di finanziatori, ma di cantori e suonatori”.
Trattandosi di mie farneticazioni, ho dovuto incassare senza replica, aggiungendo però a mia volta un’altra domanda:
“Ma quanto da te fatto, è dovuto anche al doversi attenere ai dictat della futura legge sul federalismo, che impone ai municipi una serie di limitazioni, fra le quali quella di destinare il bilancio a tutto, forché alle feste di paese”?
A ciò, senza perdere tempo, il nostro Sindaco ha risposto che:
“Non è vero che non sono stati dati soldi, ma che sono stati dati all’unico ente che può essere riconosciuto a pieno titolo dal municipio: la Pro Loco”.
Emilio ha aggiunto:
“Secondo te, chi ha fatto i fuochi d’artificio la notte di capodanno?
Nessun altro che la Pro Loco”.
Stando così le cose, (e fino a prova del contrario credo di non aver altro da aggiungere), tutto in regola!
A parte la richiesta continua di danaro, fatta da tutti, per tutto, Espresso l’ovvio plauso a chi ha organizzata la parte di manifestazione compresa nel pomeriggio del primo gennaio, ricordo a me stesso che gli unici soldi necessari a me e alla mia squadra per far qualcosa che va al di là delle maidunate pure e semplici, sono stati quelli investiti per poter fare il banchetto di cui ti ho parlato a suo tempo.
Considerato che i soldi da me investiti sono serviti a me per poter mangiare ciò che ho mangiato e bere ciò che ho bevuto, unitamente ai miei squadristi e a qualche persona aggiunta, sicuramente ben venuta, non vedo quale dovrebbe essere la necessità di chiedere danaro alle pubbliche istituzioni, vista in primis la crisi che (si dice) ci attanagli.
Sarà il caso, prima di chiedere, di far pace con il cervello, considerando che chi ha qualche anno di più, per arrivare a ciò cui è arrivato, ha dovuto patire sacrifici spesso indicibili e da non raccontare a chi, a soli venticinque anni, pensa di essere venuto dal cielo, facendo la cosiddetta “botta in terra”.
Bene sarebbe per Questi, che tornassero a riflettere sul fatto che nulla è dato gratuitamente da nessuno, e che qualora qualcosa non possa essere portata a termine, sia necessario avere l’umiltà di fermarsi anche lungo il cammino, consapevoli del fatto che, comunque, dove si è arrivati, lo si è fatto con le proprie forze, senza dover rendere conto a nessuno.