Di Vittorio Venditti
(Audio), Dall’Archivio Storico Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali, Raffaele Salvione E Stefano Venditti
(Video), Preso Da Internet Da Marco Frosali
Modus Operandi, In Nome Del ‘Progresso’!
Se la fine della vita è scegliere di morire per merito del cosiddetto ‘Nemico Invisibile’, ai più, non certo al ‘Vero Potere’, o per colpa della vergogna, chi ha ardimento da vendere, predilige quanto offre la prima proposta. Approcciando il problema alla larga:
“Chi Si Ferma E’ Perduto”, ha detto a fine discorso ‘Qualcuno’ a Genova a metà di un ‘radioso’ maggio del millenovecentotrentotto.
Nell’ottica del ‘è tutto nato dopo quell’infausto periodo’, fra le tante altre appropriazioni indebite, la vituperata frase è stata ripresa nel millenovecentosessanta da chi oggi viene riproposto però in una foto che si spera serva a ripristinare il normale uso di un oggetto, troppe volte adoperato dalla politica, locale e non, contro il cosiddetto ‘Popolo sovrano’, uso falso perché occludente e non foriero di quella tante volte desiderata ‘liberazione’, come se si operasse per questo motivo all’italiana, vale a dire al contrario delle normali aspettative dei contribuenti che comunque vengono interessati da chi li governa, esclusivamente nel senso descritto fra le righe.
Arrivando dunque al tema e considerando quanto sta accadendo in questi giorni nel ‘Rotto Stivale’ a proposito della gestione ‘Coviddi’ e come in molteplici occasioni si è detto anche da queste pagine sulla questione ‘Sanità Pubblica’, l’italianità è prevalsa, s’impone ed avrà sempre la meglio, quando si deve attuare un altro detto, non “Salviamoci Tutti Insieme”, ma più realisticamente ‘Si Salvi Chi Può’ e se poi ciò è corredato da una ‘sana raccomandazione’, nel rispetto di ciò che viene insegnato dall’intelligenza in quanto capacità di adattarsi alle situazioni che la vita giorno per giorno impone, non si capisce perché bisognerebbe schifarne il risultato ottenuto.
E’ quanto sta capitando a Campobasso, a proposito della somministrazione ‘programmata’ e ‘regolamentata’ in maniera a dir poco impeccabile dei vaccini oggi di moda e da consumare perché sono stati profumatamente pagati e non possono certo venir buttati in nome della verità dei fatti che poi metterebbe in ansia chi procura problemi alla gente, (le procure della repubblica), gente che si crede libera ed autoritariamente potente, ma che dimostra l’autorevolezza di chi patisce la schiavizzazione imposta da stereotipi sicuramente poco producenti e per fortuna del resto dei ‘sudditi’ poco produttivi, (se si esclude il grande giro d’affari del quale si renderà conto a tempo debito da questo giornale), soggetti costretti loro malgrado finalmente ad indagare su quanto viene segnalato, ma preso in considerazione ad orologeria o peggio per convenienza politica dagli stessi ‘inquirenti’ e secondo schemi ancora poco chiari ai più. Se oggi infatti si parla di Morti Da Spalmare in Sicilia, lo si fa per evitare ad esempio di raccontare che a Campobasso c’è chi, appartenente alla categoria dei cosiddetti ‘individui fragili’, si deve far forza e presentarsi davanti all’ospedale Cardarelli con la speranza di trovare un buco per farsi vaccinare, pena la non ripresa della terapia di sussistenza in vita, sospesa ormai dal maggio, (giustappunto), dello scorso anno, causa CoronaVirus e derivati. La ‘proditoria’ azione è stata recepita da chi scrive, unitamente alla considerazione secondo la quale la persona che poi è riuscita a farsi vaccinare, ha raggiunto il suo intento, schivando giovani di trent’anni che con la scusa di ‘conoscere’, stavano tentando lo stesso azzardo, momentaneamente a questi ultimi inibito, forse perché a tutto c’è un limite, sfacciataggine compresa.
La considerazione finale del vostro cronista si limita a valutare se sia o meno il caso di fidarsi di chi sta imponendo con tutte le sue forze, (prima fra queste il ricatto), di ‘oculare’ liquidi non meglio identificati nei corpi per ora non morti, (quindi non ancora ‘spalmabili’), di chiunque. Resta la possibilità di far valere il senso di umana pietas e seriamente dar spazio innanzitutto a coloro che sono veramente più fragili, malati, ma soprattutto anziani, sentimento sinceramente espresso da chi, per Legge, fa parte di una categoria ‘protetta’ secondo la Costituzione Della Repubblica Italiana, che imporrebbe tal Comando mediante l’articolo trentadue, essere, chi scrive, da molti disprezzato, ma pronto a tirarsi indietro, almeno finché non vedrà vaccinati i suoi familiari in toto e soprattutto se non altro fino al momento nel quale tali iniezioni non tornino ad essere in tutti i sensi anche di fiducia nei confronti di uno Stato e di una pubblica sanità, già trattata in senso negativo e sia permesso: dispregiativo da questa voce tante volte, qui la più sconcertante, poi ripresa a livello nazionale e rapidamente dimenticata in nome della ‘realpolitik’ che fa fessi i fessi perché la prerogativa di costoro è quella di ritenersi una spanna più in alto del resto dell’umanità, libera per questa importante ragione di far fessi i fessi per l’appunto e goderne la vittoria, amara, ma meritata.
Modus Operandi, In Nome Del ‘Progresso’!