Italian Export: Con ‘Bandiera A Mezz’Asta’

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

Lamentela Incomprensibile

Come si dice nelle migliori famiglie, ‘lo spettacolo deve andare avanti’, nonostante oggi Gambatesa arrivi ad esprimersi all’ennesima potenza con la più becera ipocrisia, dopo aver trattato come tutti sanno, chi ora non c’è più e prima, in vita, era costretto lontano dal borgo. Così è la vita giustappunto e chi scrive, senza abbassare alcuna bandiera, preferisce ricordare Daniele per quell’amico e quell’uomo onesto che è stato, prerogativa della famiglia della quale il Nostro ha fatto parte, gente che dopo questo ‘Momento Solenne’, verrà normalmente dimenticata da chi crede di rifarsi una verginità politica abbassando a mezz’asta per l’appunto una bandiera, soggetta, (chi abbassa la bandiera), che se tutto va come Dio comanda, non dovrà ricevere alcun ringraziamento per questo spettacolo inutile, (tolto quanto dovuto dal vostro cronista che ovviamente si rifiuta in tal senso, per il perfetto tempismo nella redazione della scartoffia cliccabile sopra, valido corredo per disprezzare ancora una volta certe ‘funzioni’ espresse da chi non sa far di meglio e lo dimostra giorno per giorno), non fosse altro che per via del fatto che quanto accaduto è esiziale per chi non c’è più, ma è riflessivo per questo giornale che per ipocrisie come questa, in ventiquattro ore ha ricevuta qualcosa come più di duemila visualizzazioni, più che abbondanti undici volte la razione media giornaliera.

Il discorso calza con quanto si sta per riprendere a proposito di certe ‘commemorazioni’ necessarie a coltivare il culto di una fazione piuttosto che dell’altra, atteso che sia chiaro anche alle pietre che dove esiste uno Stato, questo necessariamente debba convivere con il suo antagonista e che i due si azzuffino per il potere, alla faccia di ogni forma d’ipocrisia, religiosa, economica e quindi politica che li riguarda, tutti e due in egual maniera.

Toto Riina

Di questo signore, da ciò che si è tentato di sopprimere, se ne è parlato alla data della sua dipartita. Varie sono state le alzate di testa di coloro che vorrebbero ‘dimenticati’ simili soggetti ed ogni tanto, a tempo perso, qui se ne riprendono gli strepiti, deridendo di gusto chi si lamenta. La nostra “Mina Vagante”, nei giorni scorsi ha fornite le munizioni, (pezza e commento), cosa che ora torna utile per ottemperare al disprezzo che si deve a quello stato che si presenta come giocatore ed ha anche il banco, per poi cambiare le carte in tavola per barare: “Pizza Riina” in Germania. Ora esplode la polemica, “Piaccia o no, Mafia e crimine in genere sono brand  vincenti. Se l’avessero chiamata “legalità”, sarebbe caduta nella totale indifferenza, perché la legalità non paga”, anzi, stando a quanto già raccontato ed il seguito che verrà proposto, spesso ti rapina, in nome e per conto dell’aiuto che ti ha chiesto e che gli hai gratuitamente fornito.

Dunque: se l’Italia possiede ancora fra le sue disastrate finanze Totò Riina e generalmente zia Mafia come uno dei tanti marchi vincenti, atteso che a ciò che resta in mano patria del Lusso e dell’alta moda si possa aggiungere come vantaggio proficuo quasi solo l’esportazione delle armi più o meno sofisticate, in barba al detto che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”, (nessuno dei quattro lettori di questo scritto crederà ancora che il virgolettato appartenga all’articolo undici della Costituzione Della Repubblica Italiana), marchio, ‘Totò Riina’, che permette guadagni, perché boicottarlo in nome di chi prova a passare per ‘Onestà’, richiamando invece solo la di questa sostanziale ed inequivocabile rima:

‘Dove sta’?