Di Associazione ‘Giuseppe Tedeschi’
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, il Console di Gibilterra, alcuni Sindaci, tra cui quelli di Palermo, Benevento, Isernia e Campobasso, Gian Antonio Stella, studiosi, esperti, amministratori locali e tante scuole italiane, il 17 marzo 2021 si ritroveranno in videoconferenza a ricordare il naufragio del Piroscafo UTOPIA salpato da Napoli il 12 marzo e affondato a Gibilterra dopo pochi giorni.
Una nave per il trasporto merci inglese attrezzata in modo approssimato a nave passeggeri del tutto simile alle tante carrette del mare utilizzate dai migranti del nostro tempo per raggiungere l’Europa. Durante una tempesta una manovra sbagliata del comandante determinò il naufragio al porto di Gibilterra. Delle 570 vittime su 878 persone a bordo vennero recuperate solo 130 salme e fu la Curia Vescovile a farsi carico nei mesi successivi di inviare i nomi degli emigranti annegati ai loro comuni di origine. 53 emigranti molisani di Termoli, Carovilli, Campobasso, Isernia, Montefalcone del Sannio, Monacilioni, Pescolanciano e altri comuni, partiti col sogno in tasca di mettersi alle spalle la povertà e costruirsi un futuro migliore a New York, perirono nella traversata e vennero cancellati dalla memoria collettiva.
A distanza di 130 anni la loro storia dimenticata torna a vivere grazie alla ricercatrice Pina Mafodda, ad una casa editrice molisana e a tante scuole italiane che restituiranno un volto, un’anima e un nome a quelle vittime. Un evento promosso in piena pandemia per superare il naufragio culturale e aiutarci a ricostruire un filo della memoria sul diritto a migrare che i popoli della terra hanno sempre esercitato fin dagli albori della civiltà umana. Un diritto che ci sprona insieme ai docenti e agli studenti impegnati nella ricerca ad approcciare il tema del rapporto tra il Nord e il Sud del Mondo per una prospettiva di pace, uguaglianza e fraternità universale.
C’è chi si illude che vaccinando solo gli americani si metterà in salvo quel popolo, ma la gerarchia della ricchezza che vede susseguirsi dopo di loro gli inglesi e i canadesi, poi gli europei e forse il resto del mondo, non è la strada giusta.
Il mondo è un unico villaggio che andrà preservato e tutelato alla pari ad ogni latitudine, solo così il migrare sarà una scelta e non una costrizione, e non assisteremo più nel 2021 a 130 anni dal naufragio del piroscafo UTOPIA a tanti giovani, donne e bambini che annegano nel Mediterraneo nel tentativo di mettersi alle spalle la fame, la miseria e la povertà.