Di Associazione ‘Giuseppe Tedeschi’
Da anni lavoro in Lucania e rientrando periodicamente nel mio Molise, ho l’opportunità di confrontare i dati sull’emergenza COVID tra le due regioni meridionali in zona rossa. In Basilicata non mancano i problemi, ma il sistema sanitario regge nonostante l’affanno derivante dai tagli ai finanziamenti del servizio sanitario nazionale che hanno compromesso ovunque la rete della medicina territoriale e le attività di prevenzione. In Molise la sanità è collassata. Commissariata dallo Stato dal 2009, non ha retto l’urto della pandemia, non è in grado di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e non offre più alcuna certezza per le urgenze-emergenze e per le patologie tempo-dipendenti. Con la metà degli abitanti, il Molise ha pressoché lo stesso numero di vittime COVID della Lucania, con un impressionante numero di pazienti che muoiono prima nelle aree grigie o negli improvvisati reparti di malattie infettive. I posti di terapia intensiva sono insufficienti tanto è vero che 12 malati, grazie all’Aeronautica Militare, sono stati trasportati d’urgenza in vari ospedali italiani. I pochi medici dell’Esercito arrivati a Campobasso o l’encomiabile aiuto sui tracciamenti degli operatori sanitari dell’Arma dei Carabinieri si inseriscono in un quadro organizzativo caotico dominato da incertezze, confusione, assenza di riferimenti e difficoltà verbalizzate dagli Ispettori inviati dal Ministero della Salute e che sono agli atti.
L’unica soluzione praticabile in termini giuridico-amministrativi è l’estensione al Molise del Decreto Legge n.150 del 4.11.2020 adottato per la Calabria in modo tale che al più presto si ripristini un quadro di chiarezza sulla governance e sulle responsabilità di organizzazione, comando e gestione.
Insieme a tante voci che nel tempo hanno cercato di rappresentare a Roma il dramma della situazione molisana, anche questa associazione ha inoltrato fin dal 6 marzo 2020 alle preposte Autorità Nazionali e Regionali, ed in primis alla Prefettura di Campobasso le allegate note, istanze e diffide, tese a individuare delle soluzioni.
Sicuramente la Prefettura di Campobasso, quale Ufficio del Governo sul territorio, in una Regione sottoposta a commissariamento da parte dello Stato da 13 anni, avrà rappresentato costantemente e con la massima tempestività ed efficacia, i rischi connessi alla confusione normativa che hanno visto accentuarsi nefaste contrapposizioni tra il Presidente della Regione ed il Commissario ad Acta in sede di Unità di Crisi ex-legge n.1/2018, ma stante l’accentuarsi dell’emergenza sanitaria non è più sostenibile, nemmeno sul piano etico, il permanere del contrasto istituzionale tra Stato e Regione.
Distinti saluti
Campobasso, 05 marzo 2021
Il Presidente Onorario
Michele Petraroia
Nota al Presidente del Consiglio Mario Draghi su emergenza sanitaria in Molise.