Di Cesare Scalabrino
GIUSEPPE SPINELLI: LA SOLUZIONE DEFINITIVA POTRA’ ARRIVARE SOLO CON LA MODIFICA DELLA LEGGE NAZIONALE 157/92
Coldiretti Molise accoglie positivamente l’approvazione, da parte della Giunta regionale, del “Piano per il controllo delle popolazioni del cinghiale sul territorio della regione Molise”. Il Documento, cha ha ottenuto anche il parere favorevole dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) accoglie le richieste di Coldiretti Molise che da quasi tre anni chiede incessantemente alla Regione di attuare misure efficaci per la riduzione del numero dei cinghiali sul territorio regionale, ivi compresa la possibilità per gli imprenditori agricoli, muniti di regolare licenza di caccia, di poter effettuare una difesa attiva dai cinghiali sui propri fondi.
“Finalmente – afferma soddisfatto il Delegato Confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – dopo quasi tre anni di richieste all’Assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, ed al Presidente della Regione, Donato Toma, siamo riusciti ad ottenere la possibilità, per gli imprenditori agricoli, muniti di licenza di caccia, di poter abbattere i cinghiali sui loro fondi”.
I problemi che causano questi animali non si limitano solo alla devastazione di intere colture, ma interessano anche l’incolumità degli stessi agricoltori. “Molto spesso – spiega Spinelli, rimarcando l’utilità del Piano – i nostri imprenditori agricoli, a lavoro nei campi, si sono trovati accerchiati dai cinghiali, senza poter fare assolutamente nulla. Adesso, però, verrà data loro la possibilità di difendersi”.
Pur apprezzando il lavoro del Governo regionale e dell’Assessore Cavaliere in primis, per la redazione e l’approvazione del Piano, Giuseppe Spinelli mette tuttavia in guardia da facili entusiasmi ricordando che per la risoluzione definitiva del problema, non basta un deliberato di carattere regionale.
“Nessuno si illuda – afferma ancora Spinelli – che con questo provvedimento risolveremo il problema dei cinghiali. La soluzione definitiva potrà arrivare solo con la modifica della legge 157/92 che regola la caccia sul territorio nazionale”.
“Il passo successivo ora – annuncia il Direttore regionale di Coldiretti, Aniello Ascolese – sarà quello di organizzare, come previsto dal provvedimento, corsi ad hoc per formare i proprietari e conduttori dei fondi, già muniti di licenza di caccia, sulle nuove regole necessarie ad esercitare tale attività, in piena sicurezza e nel rispetto di tutte le norme in vigore. Peraltro, data l’emergenza sanitaria in corso, sarà difficile dare avvio alla formazione in tempi relativamente brevi, essendo necessario attivare i corsi a distanza tramite sistemi informatici di cui non tutti dispongono”.